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Venerdì, 19 Aprile 2024
il ricordo / Cina

Li Wenliang, il dottore che tre anni fa scoprì per primo il Covid

A distanza di tre anni dalla scoperta del virus e dopo la fine della strategia Zero Covid, i netizen cinesi hanno rivolto nuovamente un pensiero all'oculista di 33 anni che pagò il prezzo più alto della pandemia

Aveva dato per primo l'allarme sulla diffusione del coronavirus in Cina, ma non era stato ascoltato. Prima è stato accusato di "diffondere false notizie", poi, dopo la sua morte, è diventato un "martire" per il Partito Comunista cinese e un eroe per il popolo. È questa la triste parabola di Li Wenliang, uno dei primi medici cinesi che ha segnalato la possibilità che le misteriose gravi polmoniti di Wuhan di fine 2019 fossero causate da un nuovo coronavirus. Ma i suoi sforzi sono stati vani. L'oftalmologo di 33 anni morì 7 febbraio 2020, stroncato proprio dalla malattia che aveva cercato di combattere. La sua morte aveva scatenato un'indignazione collettiva espressa sui social contro il governo centrale. Screditato dalle autorità, la società ha riabilitato il dottor Li facendone un eroe. 

Esattamente tre anni fa a Wuhan, le autorità cinesi negarono l'esistenza di un nuovo virus, incarcerando i medici coraggiosi, come Li Wenliang, che venne addirittura arrestato per "diffusione di notizie false e procurato allarme". Tre anni fa il medico valutando i sintomi, e mettendoli a confronto con quelli di altre sindromi respiratorie gravi come la SARS, ipotizzò che la causa delle polmoniti potesse essere un nuovo coronavirus. Dopo la scoperta, Li decise di confrontarsi con i suoi colleghi, condividendo la sua tesi in una chat di gruppo su Wechat, il social network cinese. Dopo poche ore, le sue idee superarono i confini social e si diffusero velocemente, tanto da catturare l'attenzione delle autorità. Il 31 dicembre del 2019, alcuni funzionari sanitari di Wuhan convocarono Li e gli chiesero perché avesse condiviso quelle informazioni. Solo tre giorni dopo, la polizia obbligò il dottore a firmare una dichiarazione in cui ammetteva di essersi comportato in modo "illegale", ottenendo la possibilità di tornare in corsia. Quello che è accaduto dopo è una triste storia ormai nota a tutti.

Ma a distanza di tre anni, i netizen cinesi hanno rivolto nuovamente un pensiero all'oculista di 33 anni che pagò il prezzo più alto della pandemia. Perché dopo lunghi anni di lockdown immediati, chiusure forzate e test di massa, la strategia Zero Covid - la campagna di Xi Jinping per sradicare completamente il virus in Cina - è stata smantellata. Sul web cinese, dopo la notizia dell'apertura ai viaggi da e fuori dalla Cina dal prossimo 8 gennaio, è stato ricordato il dottor Li. Numerosi utenti sono accorsi sul profilo social del medico defunto come a voler comunicare la notizia della riapertura e di un ritorno alla normalitò. "Dottor Li, ora è finita, è l'alba. Grazie", si legge in uno dei tanti commenti sul social network. 

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