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Giovedì, 25 Aprile 2024
ZIMBABWE / Zimbabwe

Zimbabwe al voto: Mugabe resta il favorito

Ieri, a meno di 24 ore dal voto l'opposizione ha lanciato un nuovo allarme, denunciando delle irregolarità nei registri elettorali, su cui numerose persone risulterebbero iscritte due volte

Robert Mugabe, decano dei capi di Stato africani e al potere dal 1980, ha tutte le intenzioni di non lasciarsi sfuggire la vittoria nelle elezioni presidenziali e politiche di oggi, nonostante l'impegno a ritirarsi dalla vita politica in caso di mancato successo.

"E' una cosa normale, se ci si presenta a una competizione ci sono solo due risultati possibili, la vittoria o la sconfitta: se si perde, bisogna arrendersi, e se si vince i perdenti devono arrendersi" ha dichiarato Mugabe, intervistato dalla televisione di Stato, aggiungendo tuttavia di non prevedere una simile eventualità.

Anzi, Mugabe confida di ottenere un risultato assai più netto che non nel 2008, quando l'opposizione - denunciando violenze e brogli su vasta scala - arrivò vicina alla maggioranza tanto da ottenere una coabitazione con la nomina del leader del Movimento per il cambiamento democratico, Morgan Tsvangirai, alla carica di Primo ministro.

Ieri, a meno di 24 ore dal voto l'opposizione ha lanciato un nuovo allarme, denunciando delle irregolarità nei registri elettorali, su cui numerose persone risulterebbero iscritte due volte. La denuncia dell'Mdc è stata trasmessa alla missione di osservazione della Comunità per lo Sviluppo dell'Africa Australe (Sadc): nel documento si elencano un centinaio di esempi, ma non è chiaro quanti siano i casi in tutto il Paese.

Fonti della missione hanno osservato come non sia "normale" che la "Commissione elettorale abbia reso pubblici i registri solo questa mattina, a meno di 24 ore dall'apertura dei seggi; la legge stabilisce infatti che partiti e candidati possano avere accesso ai registri con un "ragionevole anticipo", per accertarne la regolarità ed evitare in tal modo possibili brogli.

Eppure una settimana fa la Commissione elettorale si era detta "pronta" per le elezioni, nonostante i timori di brogli e la mancanza di organizzazione apparsa evidente durante il voto delle forze di sicurezza e dei militari, che hanno espresso in anticipo le loro preferenze il 15 luglio. Si sono infatti registrati casi di mancanza di schede e di inchiostro, così come di tardiva apertura dei seggi: sui circa 63mila iscritti ha votato poco più della metà.

Mugabe ha peraltro vietato la presenza di osservatori statunitensi ed europei, date le sanzioni in vigore contro lo stesso presidente uscente e altri dirigenti politici accusati di violazione dei diritti umani; le uniche missioni autorizzate sono quelle dell'Unione Africana - guidata dall'ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo - e appunto della Sadc.

Le elezioni metteranno verosimilmente fine alla fragile coabitazione fra Mugabe e Tsvangirai, coabitazione creata nel 2009 su pressioni della comunità internazionale per evitare una guerra civile. La nuova Costituzione, approvata nel marzo scorso, prevede un limite massimo di due mandati quinquennali per il Presidente della Repubblica che non potrà essere applicato retroattivamente all'89enne Mugabe, il più anziano capo di Stato africano.

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