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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Zohra, domestica di 8 anni pestata e uccisa per aver liberato due pappagallini in Pakistan

La morte della bambina ha sollevato indignazione in Pakistan, dove il ministro dei diritti umani promette una revisione della legge sul lavoro minorile, e nel resto del mondo. Sui social è diventato virale l'hashtag #JusticeForZohraShah

Ha varcato i confini del Pakistan la storia del brutale omicidio di Zohra Shah, una bambina di otto anni impiegata come cameriera morta dopo essere stata picchiata e torturata dai suoi due datori di lavoro, ora in carcere con l’accusa di omicidio. Sui social è diventato virale l’hashtag #JusticeForZohraShah, in Pakistan ma anche all’estero, Italia compresa.

La piccola è stata portata in un ospitale di Rawalpindi, nel Punjab, lo scorso 31 maggio con diverse ferite ed è morta poco dopo per le lesioni riportate al viso, alle mani, alla gabbia toracica e alle gambe (sono in corso ulteriori indagini per accertare se sia stata o meno vittima anche di violenza sessuale). A portarla in ospedale è stato uno dei due datori di lavoro, che poi avrebbe ammesso di aver picchiato la bambina insieme alla moglie perché “aveva fatto scappare due costosi pappagalli dalla loro gabbia”, secondo la polizia, come riporta il quotidiano Dawn.

La bambina era arrivata dalla città di Kot Addu nel Punjab e quattro mesi fa era stata assunta dalla coppia per prendersi cura del loro figlio di un anno. Assumendola, i due si sarebbero anche impegnati a fornirle un’istruzione, ha riferito la polizia.

Il dibattito sul lavoro minorile in Pakistan dopo la morte di Zohra Shan

La morte di Zohra Shah ha ha scosso profondamente l’opinione pubblica pakistana, riaccendendo la discussione sullo sfruttamento minorile e sulle leggi che regolano il lavoro minorile nel paese. Il ministro dei diritti umani Shireen Mazari ha dichiarato che il suo ministero è stato informato dell’accaduto ed è in contatto con la polizia.

Dal suo dicastero è arrivata anche la proposta di un emendamento per riconoscere il lavoro domestico come “occupazione pericolosa” al testo di legge del 1991 che regola il lavoro minorile. In Pakistan è illegale l’impiego di bambini in fabbriche e industrie, ma sono circa 12 milioni di bambini che lavorano nel Paese secondo il capo della Society for Protection of the Rights of the Child (SPARC), una ong pakistana che si occupa della tutela dei diritti dei bambini. Molti minori, spinti dall’estrema povertà delle famiglie di origine, lavorano però soprattutto come domestici in case private, rendendo difficile alle autorità risalire a loro. Uno dei legali del ministero dei diritti umani che sta seguendo il caso ha detto all’agenzia Reuters che per quanto riguarda la bambina “i suoi genitori erano così poveri che non volevano riportare al loro villaggio il cadavere della figlia perché non avevano abbastanza soldi per l’ambulanza o per il funerale”. A farsi carico di queste spese sarà il governo, dice la Reuters.

Sui social in molti hanno condiviso un’immagine che rappresenta una bambina con gli occhi chiusi dentro una gabbia circondata da pappagalli per ricordare la piccola Zohra. Un’immagine simile, stilizzata, compare sulla pagina creata sulla piattaforma JustGiving dall’influencer Faryal Makhdoom e dal marito, il pugile Amir Khan, che hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere la famiglia di Zohra.

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