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Sabato, 20 Aprile 2024
Auto e moto

Audi skysphere concept: la roadster elettrica del futuro secondo i quattro anelli

Debutto a Pebble Beach per l’innovativo prototipo elettrico: carrozzeria roadster, interasse variabile, gestione attiva predittiva dell’assetto e potenza massima di 632 CV

Grazie ad Audi skysphere concept, la Casa dei quattro anelli interpreta la mobilità del futuro nel segmento di lusso offrendo agli utenti un’inedita esperienza di bordo. Prima di una nuova famiglia di tre prototipi, la roadster a elettroni può contare sull’interasse variabile. Un’avanguardistica tecnologia che, in abbinamento alla guida autonoma di Livello 4, permette la convivenza di due anime: da GT e da sportiva pura. Alla sterzata integrale e alla gestione attiva predittiva dell’assetto si accompagnano la potenza massima di 632 CV e un nuovo approccio stilistico dall’interno verso l’esterno, volto a definire in primis le linee e le caratteristiche dello spazio attorno ai passeggeri e solo in un secondo momento le forme della carrozzeria. L’auto diventa un terzo spazio abitativo: un “experience device”. 

Per garantire ai passeggeri libertà sinora sconosciute, Audi skysphere concept prevede due configurazioni di guida: Granturismo e Sport. Una caratteristica resa possibile dal passo variabile. Gli ingombri ridotti della propulsione elettrica e la raffinata meccanizzazione della struttura, con i componenti della carrozzeria e della scocca scorrevoli, consentono di variare l’interasse e la lunghezza esterna dell’auto di ben 250 millimetri. Allo stesso tempo, l’altezza da terra è regolabile di 10 millimetri.

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Il conducente, premendo un pulsante, sceglie l’esperienza di guida desiderata. Optando per il passo ridotto, guida la roadster elettrica dei quattro anelli in configurazione Sport, con una lunghezza del corpo vettura di 4,94 metri. La sterzata integrale garantisce un’eccellente agilità nonostante le generose dimensioni dell’auto. Alternativamente, il setup Granturismo porta lo sviluppo longitudinale della roadster a 5,19 metri e prevede la guida autonoma, ampio spazio per le gambe e un ecosistema digitale perfettamente integrato. Il volante e i pedali sono a scomparsa; l’abitabilità di Audi skysphere concept è il nuovo riferimento tra le vetture sportive en plein air.

La configurazione variabile del passo e degli interni costituisce un’avanguardistica interpretazione della mobilità nel segmento di lusso, mentre l’ecosistema digitale di bordo garantisce ai passeggeri esperienze d’entertainment senza precedenti. È ad esempio possibile condividere il viaggio tramite i social media, utilizzando immagini in tempo reale dell’abitacolo e dell’ambiente circostante, oppure svolgere attività quotidiane indipendenti dalla guida: Audi skysphere concept, infatti, oltre ad autogestirsi nel raggiungere la destinazione desiderata si occupa autonomamente anche del parcheggio e della ricarica.

Design ispirato alla leggendaria Horch 853

Audi skysphere concept debutterà pubblicamente il 13 agosto 2021 in occasione della Monterey Car Week a Pebble Beach, in California. La roadster elettrica dei quattro anelli “giocherà in casa”, in quanto concepita presso l’Audi Design Center di Malibu, a due passi dalla Pacific Coast Highway, la celebre strada costiera che collega Los Angeles alla California settentrionale. Il Responsabile dell’Audi Design Center Gael Buzyn e il suo team ne sono gli artefici. Fonte d’ispirazione è una leggendaria vettura d’epoca, pietra miliare della storia Audi: la Horch 853. Anch’essa lunga 5,20 metri, la cabriolet di rappresentanza degli anni Trenta non solo ha ridefinito il concetto di lusso del periodo tra le due Guerre, ma più recentemente, nel 2009, ha anche vinto il Concorso d'Eleganza di Pebble Beach.

Le linee della Horch 853, caratterizzate da un abitacolo relativamente compatto e da un cofano dal generoso sviluppo longitudinale, hanno ispirato le dimensioni e le proporzioni di Audi skysphere concept. Radicalmente diversa l’impostazione meccanica: l’antenata adotta un maestoso 8 cilindri in linea di 5 litri, mentre la show car dei quattro anelli si affida a un propulsore a elettroni. Tra l’assale anteriore e il parabrezza, anziché un motore tradizionale, trovano collocazione molteplici componenti dedicati alla propulsione elettrica – in primis l’on-board charger – oltre ai servomotori, all’elettronica e ai componenti meccanici per la gestione del passo variabile. Senza dimenticare un ampio vano in grado di accogliere due sacche da golf dedicate.

Audi skysphere concept

632 CV, da 0 a 100 km/h in 4" e oltre 500 km di autonomia

“L’elettrificazione, la digitalizzazione e la guida autonoma hanno consentito di sviluppare una vettura che garantisca un’esperienza a bordo lontana anni luce da una roadster tradizionale” afferma Gael Buzyn, a capo dell’Audi Design Center di Malibu.

Audi skysphere concept adotta un motore elettrico, collocato al retrotreno, in grado di erogare 632 CV e 750 Nm di coppia. Il peso della vettura, circa 1.800 chilogrammi, è ripartito al 60% al posteriore e al 40% all’anteriore. Forte della trazione posteriore, la roadster a elettroni scatta da 0 a 100 km/h in 4 secondi. I moduli batteria di Audi skysphere concept sono posizionati principalmente alle spalle dell’abitacolo, sebbene alcuni di essi si trovino all’interno del tunnel tra i sedili, a vantaggio del bilanciamento delle masse. L’accumulatore ha una capacità di oltre 80 kWh e garantisce un’autonomia di oltre 500 chilometri WLTP.

Sospensioni pneumatiche a tripla camera

Le sospensioni di Audi skysphere concept seguono uno schematismo a triangoli sovrapposti, tipico delle vetture da competizione, in corrispondenza di entrambi gli assali. La sterzatura integrale, del tipo steer-by-wire – a gestione elettronica senza connessioni meccaniche quali il tradizionale piantone di sterzo – prevede molteplici tarature e un adattamento costante del rapporto di demoltiplicazione. Derivate da Audi e-tron GT, la prima Granturismo a elettroni del Brand, le sospensioni pneumatiche adattive a tripla camera coniugano il livello di comfort di una berlina alla sportività di una roadster high performance, oltre a consentire di ridurre l’altezza da terra di 10 millimetri rispetto allo standard. All’interno delle molle, ciascuna camera può essere attivata singolarmente per una regolazione ottimale dello smorzamento. Un obiettivo cui concorrono gli ammortizzatori regolabili.

La gestione dell’assetto, affidata a una piattaforma elettronica dedicata, s’ispira all’ammiraglia sportiva Audi S8 e adotta la strategia attiva predittiva. Una soluzione hi-tech, abbinata alle molle pneumatiche a tripla camera, in grado di caricare o scaricare ogni singola ruota a seconda delle esigenze del conducente e della situazione di guida. Gli attuatori elettromeccanici adottati a tal fine regolano il movimento della struttura e l’ammortizzazione in modo attivo, riducendo al minimo rollio e beccheggio. Grazie agli input della navigazione e all’analisi dei dati raccolti sia dai sensori sia dalla telecamera anteriore, che rileva l’andamento e le irregolarità del fondo stradale, le sospensioni attive operano secondo una logica predittiva.

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Design “ibrido” tra speedster e shooting brake

Ispirata, come accennato, alla cabriolet Horch 853, Audi skysphere concept si distacca nettamente dall’antenata quanto a sviluppo verticale. Mentre la convertible degli anni Trenta è caratterizzata da un’altezza di ben 1,77 metri, la show car dei quattro anelli in configurazione Sport si attesta a 1,23 metri. Una soluzione a vantaggio dell’efficienza aerodinamica e del ribassamento del baricentro.

Dotata di cerchi in lega da 23 pollici dal design aerodinamico con pneumatici 285/30, Audi skysphere concept può contare su di una generosa impronta a terra, sottolineata visivamente dai passaruota dal design muscolare e dagli sbalzi estremamente contenuti. La zona posteriore, disegnata in galleria del vento, abbina i tratti di due configurazioni di carrozzeria – speedster e shooting brake – solo apparentemente inconciliabili. Sotto le ampie superfici vetrate trovano collocazione due borse da viaggio dedicate.

Al frontale spiccano il single frame, ristilizzato, e il logo dei quattro anelli illuminato, dalla conformazione marcatamente tridimensionale. Tanto la calandra quanto le superfici adiacenti sono concepite come un palcoscenico luminoso: gli elementi a LED bianchi realizzano coreografie di benvenuto e saluto all’apertura e alla chiusura della vettura. Quando viene modificato il passo, tanto nella zona frontale quanto in coda, dove domina una banda luminosa a tutta larghezza, viene attivata una sequenza dinamica specifica. Alle diverse configurazioni d’interasse si accompagna una firma luminosa dedicata.

Al cambiamento del passo, le longarine sottoporta scorrono all’interno dei passaruota posteriori. Le portiere sono fisse, mentre la sezione anteriore dell’auto è mobile. In configurazione Granturismo, l’interasse è in linea con l’ammiraglia Audi A8 L, mentre con il setup Sport, ridotto di 25 cm, evoca Audi RS 5 Coupé. In Audi skysphere concept convivono così due anime: da GT e da sportiva pura.

Guida autonoma di Livello 4 e abitacolo Art Deco

Grazie a tre inedite show car – Audi skysphere, “regina” di Pebble Beach, cui seguiranno Audi grandsphere e Audi urbansphere – accomunate dalla straordinaria libertà stilistica garantita dalla propulsione elettrica e dalla guida autonoma di Livello 4, il Brand anticipa il design dei futuri modelli dei quattro anelli seguendo per la prima volta una strategia di sviluppo stilistico dall’interno verso l’esterno: definendo in primis le linee e le caratteristiche dello spazio attorno ai passeggeri, identificato come “sfera” (sphere in inglese) delle loro esigenze, e solo in un secondo momento le forme della carrozzeria.

La guida autonoma di Livello 4 comporta che, in determinate condizioni, il conducente possa delegare la gestione dell’auto alla vettura stessa. Frangenti nei quali volante e pedaliera scompaiono garantendo agli occupanti nuove forme di libertà. Privo di elementi di comando, l’abitacolo si presenta come uno spazio ispirato all’universo Art Deco. L’eleganza tipica di un mobile di design caratterizza i sedili rivestiti in microfibra realizzata mediante materiali riciclati. Le sedute, a collocazione variabile all’interno dell’abitacolo, offrono una libertà di movimento in linea con la prima classe di un aereo. Il legno di eucalipto ecologicamente certificato e la similpelle sintetica costituiscono gli ulteriori materiali utilizzati all’interno della “sfera”.

Qualora Audi skysphere concept venga utilizzata in modo convenzionale, l’abitacolo si trasforma in una plancia ergonomica. Il cruscotto, le superfici touch e la console scorrono longitudinalmente. I comandi, compresi il volante e la pedaliera, ricompaiono e sono ampiamente regolabili in funzione delle esigenze del guidatore.

Ampie superfici touch – caratterizzate da uno sviluppo in larghezza di 1.415 mm e in altezza di 180 mm – lungo la plancia e la zona superiore della console permettono di gestire le opzioni vettura e l’infotainment. In configurazione Granturismo consentono la navigazione web, la partecipazione a videoconferenze e la visione di film in streaming. Pannelli touch di dimensioni più contenute, in corrispondenza delle portiere, sono dedicati alla climatizzazione. Un raffinato sound system garantisce un’esperienza acustica degna di una sala da concerto. Gli altoparlanti sono “annegati” in parte dei pannelli porta, in parte nella paratia posteriore dell’abitacolo.

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Prima classe Audi: l’auto come terzo spazio abitativo

Con le concept Audi skysphere, Audi grandsphere e – nel 2022 – Audi urbansphere, il Brand interpreta la mobilità del futuro nel segmento di lusso. Una “vision” che apre a un mondo d’esperienze in grado di spingersi ben oltre il semplice viaggio grazie a elementi cardine quali il layout variabile dell’abitacolo, la straordinaria ampiezza della cellula passeggeri e la possibilità di attingere a un’offerta d’infotainment sinora sconosciuta.
Un’offerta in grado di spaziare dalla condivisione dei servizi di streaming comunemente utilizzati a casa per musica e film sino a, come step successivo, la fruizione di opzioni personalizzate ed esclusive nell’ambito della concertistica, degli eventi culturali e delle manifestazioni sportive, seguendo un concept di “prima classe” più simile a un jet privato che a un aereo di linea. Il tempo trascorso in auto diviene tempo di assoluta qualità. L’auto evolve in un terzo spazio abitativo, in aggiunta al domicilio e al luogo di lavoro.
 

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