rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Mobilità sostenibile

Auto elettriche: Italia fanalino di coda tra i grandi Paesi europei

La quota di mercato di questi veicoli continua ad essere marginale, a differenza di quanto accade in Francia, Germania e Regno Unito. I dati Unrae

Auto elettriche? No, grazie. Gli ultimi dati Unrae confermano la diffidenza degli italiani verso i veicoli a batterie, a differenza di quanto accade in altri Stati europei che vedono le vendite impennarsi. Nonostante il totale vetture immatricolate a marzo sia in netto aumento rispetto allo stesso mese dell'anno scorso (+40,7%, una tendenza che peraltro è osservabile in tutto il primo trimestre), l'Italia conserva l'ultimo posto per immatricolazioni in valore assoluto di auto 'con la spina' (Ecv) del mese di marzo, nonostante un leggero aumento della quota a 9,1% sul totale.

In dettaglio, a marzo la quota di mercato delle auto completamente elettriche (Bev)  è stata del 4,8%, mentre quella delle elettriche plug-in del 4,3%. In Germania le vendite di elettriche pure sono al 15,7%, mentre le plug-in al 6%, in calo per la fine degli incentivi; in Francia la percentuale di Bev è del 16,8% e le Phev sono all'8,6%; nel Regno Unito le elettriche al 16,2%, e le plug-in in al 6,2%. Solo in Spagna, tra i grandi Paesi simili, la quota di mercato dei veicoli a batterie è paragonabile a quella che si registra in Italia (Bev 4,3%, Phev 6%).  

L'Italia, si legge poi nel comunicato di Unrae, è ultima anche nella classifica per quota di mercato delle auto elettriche e ibride plug-in del trimestre, con le Bev a quota 3,8% e le Phev a 4,4%.  Al primo posto c'è invece la Francia (Bev 15,4%, Phev 8,7%), poi il Regno Unito (Bev 15,4%, Phev 6,4%), la Germania (Bev 14,2%, Phev 5,6%) e la Spagna (Bev 4,5% e Phev 6,3%). L'Italia è ultima in classifica. Insomma, i dati sono tutt'altro che confortanti. 

La quota di mercato delle auto elettriche nel primo trimestre 2023, grafico Unrae
 
"Il forte divario che ci separa dagli altri maggiori mercati per diffusione di auto 'con la spina' va colmato velocemente per il bene della nostra qualità dell'aria, della nostra attrattività turistica, per il ruolo del nostro mercato, che rischia un pericoloso declassamento, ma anche per il futuro della nostra stessa filiera industriale", commenta Andrea Cardinali, Direttore Generale dell'Unrae
 
"Nei prossimi anni la transizione energetica dovrà essere accompagnata da una chiara agenda di Governo, con un coordinamento stabile e programmato tra industria, mercato e istituzioni e attraverso i necessari sostegni alla domanda e all'offerta", sottolinea Cardinali e aggiunge: "Per quanto riguarda le aree metropolitane, se si vuole perseguire una trasformazione profonda, veloce ed efficace, sarà indispensabile una stretta sinergia fra le scelte in materia di mobilità e quelle in ambito urbanistico, adeguando infrastrutture e spazi cittadini soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa".
 
Per spingere il mercato delle elettriche Unrae propone di intervenire a livello fiscale, ad esempio riformulando gli incentivi per l'acquisto di queste vetture e poi modulando la detraibilità Iva e deducibilità dei costi delle auto aziendali in base alle emissioni di CO2. 

Auto elettriche: perché in Italia sono un flop

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Auto elettriche: Italia fanalino di coda tra i grandi Paesi europei

Today è in caricamento