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Sabato, 20 Aprile 2024
L'addio ai motori termici

L'energia basterà per tutti? Cosa accadrà con la diffusione delle auto elettriche

I detrattori dei veicoli a batterie insistono molto su questo punto, drammatizzando un po' il problema. Vediamo quali sono gli scenari più realistici

Una delle argomentazioni più usate dai detrattori dell'auto elettrica è che l'energia che produciamo non sarà sufficiente a ricaricarle e allo stesso tempo a coprire il fabbisogno nazionale di elettricità. Il che, intendiamoci, non sarebbe affatto falso se ipotizzassimo, per assurdo, che tutti i proprietari di auto decidessero seduta stante di "convertirsi" alle batterie. Come sappiamo però la transizione all'elettrico non avverrà dall'oggi al domani, bensì nel giro di almeno due o tre decenni, tant'è che anche il famoso divieto imposto dall'Ue alla vendita di vetture inquinanti diventerà effettivo "solo" nel 2035.

Il problema si porrà senza dubbio già nei prossimi cinque o dieci anni quando le auto elettriche inizieranno a rappresentare una quota importante (e non marginale come oggi) delle vetture in circolazione. Quanta energia servirà per ricaricarle? E poi: saranno sufficienti le fonti rinnovabili o dovremo giocoforza rassegnarci a utilizzare ancora combustibili fossili e inquinanti (vanificando in parte i benefici delle vetture elettriche)? Avere dubbi è lecito. Proviamo a capirci qualcosa in più, cercando di mettere da parte pregiudizi e ideologie.

Di quanta energia abbiamo bisogno oggi

Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 316,8 TWh un valore in flessione dell'1% rispetto al 2021. Solo il 31,3% dell'elettricità è stata però prodotta da fonti rinnovabili, anche a causa del crollo della produzione idroelettrica (-37,7% rispetto all'anno precedente) causato dalla siccità. 

Il fabbisogno di energia nel 2022

Con l'addio alle fonti fossili servirà sempre più elettricità

Bene, quanta energia servirà per alimentare le auto elettriche? Iniziamo da una stima di lungo periodo contenuta nella "strategia Italiana di lungo termine sulla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra", documento redatto dal governo e datato gennaio 2021. Si prevede che entro il 2050 la domanda dovrà più che raddoppiare e "collocarsi a 600-700 TWh con una quota coperta da rinnovabili compresa tra il 95% e il 100%". Un risultato che può essere raggiunto a patto di incrementare le "fonti sinora non sfruttate", innanzitutto "l'eolico off-shore e poi il fotovoltaico" che può arrivare a una produzione compresa tra i 200 e i 300 GW, ovvero 10-15 volte quella attuale. Si tratta dunque di una grande sfida. 

Bisogna sottolineare che l'aumento della domanda di energia non sarà determinata solo dalle auto elettriche, ma anche - se non soprattutto - dall'elettrificazione di altri settori, soprattutto quello del riscaldamento. Va allo stesso tempo evidenziato che un obiettivo imprescindibile del piano è quello di ridurre i consumi finali, sia a livello di trasporti che di consumi domestici, "di circa il 40% rispetto a quelli attuali". In che modo? Intanto rendendo più efficienti gli edifici e poi convincendo i cittadini a utilizzare il trasporto pubblico a scapito di quello privato, con una riduzione del parco auto importante: dai 40 milioni di veicoli attuali a 24 milioni (di cui 19 totalmente elettrici) nel 2050. Un obiettivo, diciamolo pure, molto ambizioso. 

Gli scenari per i prossimi due decenni

Secondo le stime di Terna, ipotizzando uno scenario coerente con i target del pacchetto legislativo Ue 'Fit-for-55', nel 2030 il fabbisogno energetico salirà a 357 Twh, a cui bisognerà aggiungerne 9 per la produzione di idrogeno da elettrolisi, arrivando così a un totale di 366, con un aumento di oltre 46 TWh rispetto al fabbisogno elettrico registrato nel 2019 (e dunque di 49 rispetto a quello del 2022). 

La stima è che a quella data le elettriche pure saranno otto milioni, a cui andranno aggiunte 2,5 milioni di auto plug in e altri 33mila mezzi elettrificati tra autobus e camion a batterie. Per il 2040 Terna ha preso in esame due scenari contrastanti "Distributed Energy" e "Global Ambition" come tappe intermedie nella strada che porta ad azzerare le emissioni nel 2050. Nel primo, quello che prevede un consumo di energia maggiore, il fabbisogno è stimato in 418 TWh. I veicoli elettrici dovrebbero toccare quota 14 milioni, mentre le auto plug in scenderanno a 1,5 milioni. 

Gli scenari sull'incremento del fabbisogno di energia elettrica, grafico Terna

Quanto incidono le auto elettriche sui consumi di energia

Le stime che abbiamo presentato finora, giova ribadirlo, indicano l'aumento complessivo del fabbisogno di energia messo in moto dal processo di decarbonizzazione nel suo complesso. Ma in questi consumi quanto incidono le auto elettriche? Fare qualche calcolo, per quanto a spanne, non è così difficile. Se si ipotizza, come ha fatto il blog "vaielettrico", un consumo medio di 15 kWh per 100 km e una percorrenza media annua di 12.000 km si arriva a un consumo annuo totale di 1.800 kWh. Questo numero, moltiplicato per 39,8 milioni (il numero delle autovetture circolanti in Italia) ci restituisce un risultato di 71,7 Thw. Ovvero il 22,6% di quanto abbiamo consumato nel 2022. Il tutto senza ipotizzare una diminuzione del parco auto, che sarebbe auspicabile per quanto non proprio scontata.

Va da sé che un aumento così marcato del fabbisogno nazionale non potrebbe essere soddisfatto nell'immediato (a meno di non aumentare in modo massiccio le importazioni), ma nel lungo periodo probabilmente sì. Così almeno la pensano molti esperti del settore e le stesse istituzioni, per quanto non manchino le voci critiche. E di sicuro non mancano neanche i problemi: uno su tutti è rappresentato dalla capacità di stoccaggio dell'energia che dovrà essere migliorata e resa più efficiente dal momento che le fonti rinnovabili sono intermittenti e non programmabili. Quella dell'elettrico - e in generale della decarbonizzazione - è una sfida gigantesca. Che però, forse, può essere vinta. 

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