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Giovedì, 18 Aprile 2024
Auto e moto

Jaguar brucia i tempi: solo auto elettriche già nel 2025

Il costruttore britannico con 10 anni di anticipo rispetto alla normativa europea che ha fissato come limite il 2035, abbandonerà la produzione di auto benzina e diesel

Jaguar prova a bruciare i tempi e con 10 anni di anticipo rispetto alla normativa europea che dal 2035 dovrebbe vietare la produzione di motori termici, annuncia che abbandonerà la produzione di auto benzina e diesel.

"È una scelta in linea con il nostro spirito pioneristico e innovativo e con la strategia Reimagine; puntiamo a stabilire nuovi parametri di riferimento in termini di qualità, tecnologia e sostenibilità" ha detto Marco Santucci, CEO Jaguar Land Rover Italia, partecipando alla Tavola Rotonda 'The New Automotive Paradigm: A Shift into the Future', lo scorso 15 giugno a Milano

Spinta dalla convinzione che minimizzare l’impatto ambientale sia ormai un dovere di ogni azienda, ben dieci anni prima del divieto di produzione di auto benzina o diesel, Jaguar venderà solo auto elettriche. Un anticipo al 2025 della normativa Europea che la dice lunga sullo spirito pioneristico del Gruppo inglese. La normativa, prevista - per ora - al 2035 potrebbe anche slittare al 2040. 

Jaguar ha sempre mostrato un approccio da precursore in fatto di tecnologia: "Con I-Pace – aggiunge Santucci - abbiamo lanciato il primo full electric SUV di lusso (nel 2018 molto prima della concorrenza) e, di fatto, aperto una nuova era per le auto elettriche. Un cambio di immagine importantissimo per tutto il settore perché prima dell’arrivo di auto di lusso elettriche, le vetture a batteria avevano un’immagine non di grande valore. Quella delle utilitarie con carrozzerie di plastica, da usare per piccoli spostamenti nei centri storici. Poi sono arrivate le auto di lusso a batteria da oltre 500 km di autonomia, con prestazioni mozzafiato, finiture raffinatissime, design futuribile". 

Trasformare la propria gamma in full electric, già a partire dal 2025, è una rivoluzione importante. E la dice lunga sull’approccio innovativo di Jaguar che ha deciso di ridisegnare l’intera gamma e proiettarla nel futuro mantenendosi però fedele al proprio DNA “Grace & Pace”, ovvero di vetture belle e potenti, ma aggiungendo anche uno dei valori che, negli anni attuali è praticamente un obbligo, ovvero quello della sostenibilità ben prima della imposizione normativa.

Questo processo per Jaguar Land Rover va oltre il fatto di proporre un’auto elettrica sul mercato: “Re-immaginare” il concetto di Modern Luxury, con una visione senza compromessi in termini di innovazione nei materiali, di processi produttivi e di tecnologie applicate in grado di promuovere valori sociali, ambientali ed economici, è la chiave della rivoluzione alle porte.
Questa, in sintesi, la mission sostenibile di Jaguar Land Rover, che consentirà alla Casa britannica di evolversi ulteriormente verso una progettazione caratterizzata da estetica con etica.

In controtendenza rispetto al momento che sta vivendo il mondo dell’auto, in cui molti attori cercano di opporsi ai cambiamenti, l’approccio di Jaguar Land Rover è invece quello di cavalcare le novità. La preoccupazione per il settore è legata alle stime di tutte le Associazioni di Settore che denunciano la possibilità che si perdano per questo cambiamento, solo in Italia, 70mila posti di lavoro. Un problema enorme, ma che non si può addossare solo all’auto elettrica visto che il fenomeno è iniziato da tempo: nel decennio 2007-2016, quando la diffusione delle vetture a batteria era ancora tutta da realizzare, si sono prodotte in Italia la metà delle auto del decennio precedente. 

La salvaguardia dei posti di lavoro non può, quindi, che avvenire con il sostegno dei governi. È impensabile che si cerchi di salvare posti di lavoro bloccando il progresso e la diffusione delle nuove tecnologie. Un solo esempio per tutti: il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nell'ambito dell'American Jobs Plan da 2.000 miliardi di dollari, destinato al rilancio dell'economia e dell'occupazione, ha investito 174 miliardi solo per vincere la corsa globale dei veicoli elettrici contro la Cina e l'Europa.

Al summit Cop26, inoltre, si è delineata una svolta precisa per la riconversione ecologica attraverso cinque cardini: elettricità pulita, veicoli elettrici, acciaio verde, idrogeno e agricoltura sostenibile. L'obiettivo è rendere la transizione verso la mobilità elettrica più facile per tutte le nazioni entro il 2030 e creare 20 milioni di nuovi posti di lavoro.
 

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