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Giovedì, 23 Marzo 2023
le prospettive

E ora la Ue ferma anche gli incentivi per l'acquisto di auto elettriche

Con l'approvazione definitiva dello stop alla vendita di nuove auto con motore a combustione dal 2035 è stato rivisto anche il sistema di incentivazione per l'acquisto di Ev

L'Assemblea plenaria del Parlamento europeo martedì 14 febbraio ha votato definitivamente a favore dello stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2035, accogliendo il testo provvisorio che era stato presentato a ottobre 2022 nell'ambito del pacchetto "Fit for 55", per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. 

Il divieto di vendita di veicoli tradizionali con motore a combustione interna dal 2035, farà dell'Unione europea la prima e unica regione globale a votarsi completamente all'elettrico. Sebbene l'iter legislativo non sia ancora concluso (dopo il voto del Parlamento europeo il testo dovrà essere formalmente approvato anche dal Consiglio Ue e solo dopo aver ottenuto il via libera potrà essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea) gli ultimi passaggi appaiono ormai come delle formalità.

Il provvedimento, concepito per accelerare in maniera significativa il processo di transizione ecologica ha spaccato i votanti, ricevendo 340 voti a favore e 279 contrari (in 21 hanno invece scelto di astenersi). La decisione è stata ampiamente sostenuta dai partiti di centrosinistra, da liberali, verdi e una parte dei moderati del Ppe, mentre la maggioranza dei popolari ha votato contro insieme al resto della destra.

Addio agli incentivi per le elettriche dal 2030

Confermate alcune deroghe, tra cui il cosiddetto emendamento "salva-Lamborghini" pensato per tutelare i costruttori responsabili di piccoli volumi annuali di produzione (ovvero i marchi che, come il costruttore di Sant'Agata Bolognese, costruiscono da 1.000 a 10.000 auto e da 1.000 a 22.000 furgoni, mentre chi produce meno di 1000 veicoli l'anno continuerà a essere totalmente esente dal divieto), a cui sarà consentito sforare il limite sulle emissioni. Un'altra delle novità rispetto alle proposte iniziali della Commissione è l'introduzione di una relazione da presentare con cadenza biennale, a partire dalla fine del 2025, "per valutare i progressi compiuti verso la mobilità su strada a zero emissioni". La valutazione biennale dovrebbe servire anche a stimare periodicamente l'evoluzione dello sviluppo dei biocarburanti, l'alternativa a basse emissioni a benzina e diesel che potrebbe servire a salvare i motori a combustione (e la relativa filiera produttiva, che solo in Italia causerebbe la perdita di circa 70mila posti di lavoro, mentre Ford ha già annunciato un taglio di 3800 dipendenti in Europa). Cambiamenti sono previsti anche per il sistema di incentivi ZLEV per l'acquisto di veicoli a zero e basse emissioni (fino a 50 g/km di Co2), in modo tale da poterlo adattare alle tendenze commerciali previste, fino a eliminarlo definitivamente dal 2030.

Come cambierà il mercato auto dopo lo stop a benzina e diesel dal 2035

Per far sì che le automobili elettriche possano prendere definitivamente piede tra i consumatori, come è già stato ribadito innumerevoli volte parlando di questo argomento, sono necessari alcuni passaggi fondamentali, primo tra tutti che i prezzi dei mezzi Ev raggiungano cifre alla portata delle tasche della maggior parte dei consumatori. Recentemente sia Tesla, sia il principale concorrente cinese BYD hanno attuato forti sconti sui prezzi di listino dei loro modelli elettrici per dare ulteriore impulso alle vendite, ma più in generale, l'offerta di auto elettriche (ed elettrificate), si è molto allargata rispetto al passato. E mentre prima a investire nello sviluppo delle vetture con la spina erano soprattutto i marchi premium, adesso quasi tutte le case automobilistiche hanno ampliato la loro gamma ai modelli elettrici. I modelli più a buon mercato al momento sono la Dacia Spring (21.450 euro), la Renault Twingo e-Tech (23.050 euro) e l'ultima arrivata DR 1.0 EV (25.900 euro), a cui si aggiungono anche Fiat 500e, Volkswagen e-Up, smart EQ fortwo. Per Opel Corsa-e e Peugeot e-208 si superano i 30mila euro, come del resto per Volkswagen ID.3. Anche il fatto stesso che dal 2030 saranno eliminati gli incentivi sulle auto elettriche dovrebbe significare che per allora i prezzi di questo tipo di vetture si saranno abbassati ulteriomente, allineandosi progressivamente.

Acea: "L'industria europea è preparata"

"Il nostro settore è all'altezza della sfida di fornire veicoli a emissioni zero", ha dichiarato la direttrice generale di Acea (Associazione europea dei costruttori automobilistici) Sigrid de Vries. A supporto di queste parole c'è il dato che racconta come, grazie ai continui investimenti del settore, nel 2022 più di un'auto nuova su cinque venduta nell'Ue fosse elettrificata. Il mercato europeo, dunque, sembra avere buone possibilità di assumere il ruolo di forza trainante rispetto alle altre regioni del mondo entro il 2030, quando la quota di auto elettriche a batteria dovrebbe superare il 70%.

Le parti interessate da questo importante cambiamento dovranno lavorare insieme con urgenza per affrontare diverse sfide: garantire l'accesso alle materie prime necessarie per la mobilità elettrica, rendere le auto elettriche accessibili al mercato di massa, mitigare le conseguenze negative sull'occupazione prodotti dall'abbandono della produzione di motori termici e consentire ai cittadini europei di ricaricare il proprio veicolo elettrico in modo rapido e semplice. "Tutti gli sforzi e gli investimenti dell'industria automobilistica - ha aggiunto De Vries - sono orientati verso una mobilità a zero emissioni. È essenziale che tutte le politiche e i regolamenti dell'Ue si allineino e supportino questo obiettivo".

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