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Giovedì, 18 Aprile 2024
ibride inquinanti?

Dopo lo stop al diesel anche le auto ibride finiscono nel mirino dell'Ue

Alcuni studi mettono in risalto la scarsa attendibilità dei dati forniti dai test del ciclo Wltp sulle emissioni: le ibride inquinerebbero fino a quattro volte più del dichiarato. Si studiano nuovi standard di verifica

Anche le auto ibride finiscono sotto la lente d'ingrandimento per le emissioni inquinanti come già avvenuto in passato per altre alimentazioni come il diesel. Stando a quanto si apprende da fonti Reuters, l’Unione europea intende andare a fondo per ciò che concerne la tecnologia dei powertrain ibridi plug-in dopo i dubbi e le critiche sollevati in merito ai test attualmente in vigore per verificare la quantità di emissioni prodotte dai veicoli, ritenuti poco attendibili. A quanto pare l'UE vorrebbe intervenire proprio sugli attuali standard di verifica delle emissioni di CO2 inasprendo i limiti.

Auto ibride: le emissioni nel mirino dell'UE

A far emergere dubbi sul valore dei dati comunicati dai produttori di auto ibride sarebbero stati i dati raccolti da alcune associazioni di categoria, secondo cui i test attualmente in uso si fondano su una condizione di fatto irrealizzabile nella vita di tutti i giorni, ossia, la disponibilità di una carica completa e costante della batteria. Le emissioni risulterebbero superiori a quelle omologate in virtù del maggior utilizzo del motore endotermico e di una minore percorrenza in modalità 100% elettrica.

Da alcuni test svolti in condizioni di guida emergerebbero livelli di emissioni di CO2 fino a quattro volte superiori rispetto a quanto emerso dall’attuale sistema di analisi. Nell'utilizzo di auto ibride è fondamentale il comportamento dell'utilizzatore che deve essere costante nella ricarica della batteria del mezzo, altrimenti corre il rischio di veder vanificato il risparmio in termini di consumo svaniscono, con prestazioni addirittura peggiori dei diesel di ultima generazione.

Nuovi test Wltp dal 2025

Sembra ormai abbastanza certo che i test del ciclo Wltp (acronimo che sta per Worldwide Harmonised Light vehicles Test Procedure) utilizzati attualmente per le automobili con alimentazione ibrida plug-in siano non del tutto attendibili e per questo i funzionari dell'Unione europea si stanno mobilitando per arrivare a una definizione di nuovi sistemi di verifica, verosimilmente a partire dal 2025.

La modifica agli attuali protocolli sui test Wltp terrebbe conto di un nuovo fattore, ricavato dai dati reali raccolti tramite un sistema Obfcm (On-Board Fuel Consumption Monitoring), diventato obbligatorio per volere dell'UE a partire dal 1° gennaio 2021 (è presente su tutti i veicoli di nuova immatricolazione e memorizza tutti i dati sui consumi reali).

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Gli scenari per il mercato automobilistico

Si stima che attraverso l'introduzione di nuovi e più accurati metodi di verifica l'Europa potrà riuscire a ottenere risposte più attendibili sull’effettivo utilizzo del motore a combustione in rapporto al motore elettrico nelle ibride plug-in. L'introduzione delle modifiche ai test Wltp dovrebbe essere l'oggetto di discussione del Working Group on Motor Vehicles, un tavolo tecnico tra esponenti del settore, rappresentati governativi e associazioni di consumatori previsto per il prossimo 22 febbraio.

Il timore da parte delle case automobilistiche, manifestato principalmente da quei costruttori che hanno investito ingentemente sulla realizzazione di modelli ibridi plug-in per ridurre le emissioni medie della gamma ed evitare in tal modo sanzioni dovute allo sforamento dei limiti sulle emissioni di C02, è che con l'introduzione delle nuove metodologie di verifica il mercato possa subire una spinta decisiva verso la vendita di modelli completamente elettrici.

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