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Venerdì, 29 Marzo 2024
Fit-for-55

La fine dei motori a diesel e benzina può attendere (per ora)

Domani al Parlamento europeo si vota il testo per ridurre le emissioni delle auto. La Commissione vuole lo stop ai motori a combustione entro il 2035, ma alcuni parlamentari non sono d’accordo

Un’Europa distratta dalla guerra in Ucraina è tornata a fare i conti con gli obiettivi di abbattimento della CO2 che prevedono anche lo stop alla vendita di auto con motori benzina o diesel entro il 2035. Il divieto è previsto dal pacchetto Fit-for-55, o Pronti per il 55%, che mira a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra entro il 2030 per continuare verso il traguardo della cosiddetta neutralità climatica da raggiungere entro il 2050. Il pacchetto, presentato dalla Commissione lo scorso 14 luglio, sarà votato domani dal Parlamento europeo. E le novità per il settore automobilistico sono destinate ad avere un impatto dirompente sul mercato delle quattro ruote.

La proposta della Commissione definisce un nuovo calendario di obiettivi sulla riduzione dell’inquinamento dell’aria causato dalle nuove autovetture, compresi i furgoni commerciali. Se il Parlamento e il Consiglio Ue saranno d’accordo, le emissioni dei veicoli nuovi immatricolati nell'Ue entro il 2030 dovranno essere inferiori del 55% rispetto ai livelli del 2021 e quelle dei veicoli commerciali leggeri del 50%. Entro il 2035 le emissioni di CO2 di auto e furgoni nuovi dovranno diminuire del 100%, in altre parole non dovranno più emettere nell’aria alcun tipo di gas serra. Una norma che - se confermata - decreterà l’addio alle auto con motori a combustione, destinate a lasciare il posto ai soli veicoli elettrici. 

La commissione Ambiente del Parlamento europeo ha confermato e corretto al rialzo gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento causato dai motori diesel e benzina, ma nelle ultime settimane è aumentata la pressione per una maggiore gradualità nella transizione dai motori a combustione interna a quelli elettrici. Ad esempio, gli eurodeputati del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei - di cui fa parte Fratelli d’Italia - hanno proposto di portare al 90% l’obiettivo di riduzione della CO2 dei veicoli entro il 2035 al posto del 100% proposto da Bruxelles. Una modifica che, di fatto, consentirebbe la vendita di auto a benzina o diesel anche tra tredici anni. Una proposta che non piace alla Commissione. 

“L’industria dell'auto ha fatto la sua scelta e non va confusa, visto che è già d’accordo sulla mobilità elettrica per le macchine e i veicoli commerciali”, ha detto in Aula il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, nel dibattito sul Fit-for-55. “Il 2035 non è fantascienza”, ha sottolineato il commissario, secondo il quale “quello che vuole l’industria è chiarezza, prevedibilità e affidabilità”.

Anche l’eventuale sì del Parlamento europeo al pacchetto proposto dalla Commissione non spianerà la strada all’uscita di scena dei motori a combustione entro il 2035. Il voto di domani definirà infatti la sola posizione del Parlamento, che poi dovrà fare i conti con quella del Consiglio, dove le resistenze sono più forti. Dall’accordo tra le istituzioni Ue nascerà il pacchetto finale. 

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