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Venerdì, 29 Marzo 2024
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e_mob 2020: "Mobilità elettrica opportunità da sfruttare attraverso strategie condivise"

La prima giornata del festival dell'eMobility ha offerto spunti interessanti, rappresentando lo stato dell'arte della mobilità elettrica e i punti su cui insistere per renderla accessibile a tutti

La prima giornata di e_mob 2020, il convengo sulla mobilità elettrica che si svolge con cadenza annuale, è andata in archivio dopo aver lasciato spunti come al solito molto interessanti

Alla tavola rotonda ha preso parte anche Alessandra Todde, Sottosegretario del Ministero dello sviluppo economico, la quale ha ben sintetizzato questa giornata inaugurale affermando "la necessità di costruire un sistema, dove imprese e istituzioni cooperano per accelerare la transizione verso la mobilità elettrica, sia dei veicoli privati, sia del trasporto pubblico".

Il percorso di transizione verso i veicoli elettrici è stato intrapreso ma c'è ancora moltissimo da fare: basti pensare, come ha ricordato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, che "per un milione di auto elettriche sono necessari circa 3 miliardi di celle per le batterie, contro i circa 300 milioni di celle utilizzate oggi". Grazie anche al contributo di Joost Flamand, Ambasciatore dei Paesi Bassi in Italia, si è parlato di condivisione delle conoscenze e di best pratice (l’Olanda punta a ridurre del 49% i gas serra entro il 2030 e diventare carbon neutral nel 2050, nonché avere entro il 2030 1,8 milioni di punti ricarica pubblici e 1,9 milioni di auto elettriche). 

L’esigenza di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e promuovere la mobilità elettrica per garantire ai cittadini aria salubre è stata rappresentata anche da Claudia Terzi che ha ricordato l’impegno dell’amministrazione regionale su più fronti, quali lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica pubblica, il supporto per l’installazione di colonnine domestiche, le agevolazioni per la sostituzione dei mezzi inquinanti e il coordinamento con le Regioni del bacino padano per creare itinerari elettrici. Un indirizzo che proseguirà in futuro con altri progetti per la mobilità sostenibile.

Una nuova visione per la mobilità elettrica

La tavola rotonda moderata da Camillo Piazza, coordinatore di e_mob, ha visto la partecipazione di Renato Mazzoncini (AD A2A), Arrigo Giana (Direttore generale ATM), Paolo Martini (AD Be Charge), Stefano Venier (AD Gruppo Hera), Massimo Quaglini (AD Edison Energia), Francesco Venturini (AD Enel X) e i rappresentanti delle case automobilistiche Roberto Di Stefano (Head of e-Mobility EMEA Region di FCA) e Andrea Crespi (Direttore Generale di Hyundai Italia).

Dal confronto sono emerse anche posizioni ma con punti focali condivisi. Il passaggio alla mobilità elettrica è ormai un processo irreversibile, per le norme internazionali e per le esigenze di tutela ambientale e della salute sebbene sia una sfida a dir poco impegnativa, considerato che il 92% dei trasporti si muove alimentato da combustibili fossili. Fino a pochi anni fa in Italia le auto elettriche erano una rarità e la rete di ricarica quasi inesistente, mentre oggi è possibile viaggiare in tutta Italia (così come in Europa) grazie a una rete che, solo considerando l’infrastruttura di Enel X, conta più di 13.000 punti di ricarica. L’evoluzione c’è stata ma c'è ancora tanta strada da fare, in particolare per rendere appetibile la mobilità elettrica ai nuovi utenti. Bisogna lavorare ancora sull’accessibilità economica: è prevista una riduzione del costo delle batterie, che permetterà di arrivare al 2025 proponendo modelli di auto con listini in linea con i veicoli tradizionali. Altri benefici auspicati sono la riduzione dei costi di ricarica pubblica, possibilmente con tariffe di poco superiori a quelli per il “rifornimento” domestico, che oggi si aggira sui 0,20-0,25 euro/kWh.

Un grosso lavoro va poi compiuto riguardo la percezione della mobilità elettrica da parte dell'opinione pubblica. In molti, infatti, sono convinti che essa riservi disservizi e difficoltà, ma si stima che circa il 90% degli spostamenti effettuati con le moderne auto elettriche con autonomie da circa 500 km non comportino particolari ostacoli, grazie anche ad applicazioni smartphone come “Charge my Hyundai” o “My Easy Charge” ed “GOe” di FCA. Una situazione destinata a migliorare ulteriormente con l’arrivo dei nuovi modelli: a e_mob FCA ha annunciato 21 vetture elettrificate entro il 2025, comprese quelle con marchio Alfa Romeo e Maserati, e Hyundai 40, delle quali 11 full electric.

Dove lavorare ancora per diffondere la mobilità elettrica 

Nell'ambito della mobilità elettrica, uno dei punti ancora critici resta quello della ricarica che, seppur sufficiente in relazione alle attuali vetture circolanti, necessita di uno sviluppo deciso per fare fronte alla domanda prevista in futuro. In tale contesto è emersa l’importanza di facilitare la diffusione della ricarica domestica e condominiale, ancora gravata da difficoltà burocratiche, dalla carenza degli impianti elettrici delle abitazioni e da altri limiti. Un’esigenza auspicata anche perché la ricarica lenta nelle abitazioni non gravi sul sistema elettrico nazionale evitando picchi di domanda di elettricità. La rete di ricarica pubblica, richiede ingenti investimenti, in particolare colonnine veloci (oltre 50 kW) e ultra veloci (350 kW) sulle principali direttrici di collegamento, autostrade comprese, ma pure nelle città dove molti utenti potrebbero avere problemi a fare il “pieno” a casa (basti pensare a chi non possiede un box auto o un garage dotato di presa di corrente).

Nel corso della prima giornata di lavori di e_mob si è discusso sulla necessità di una programmazione univoca per la mobilità elettrica che possa indirizzare il lavoro delle pubbliche amministrazioni e delle imprese del settore. Omogeneizzare e semplificare la procedura di richiesta a Comuni ed enti locali per l’installazione di colonnine, iter che oggi può richiedere numerosi mesi è una delle richieste più forti. Tale attività di coordinamento potrebbe essere concretamente attuata dall’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, con la realizzazione di un protocollo unico che permetta di accorciare i tempi delle pratiche burocratiche e consenta a chi realizza le infrastrutture di contare su procedure univoche in tutto il Paese. Alle istituzioni è richiesta una strategia a medio e lungo termine per pianificare la transizione nel modo più efficace possibile. 

Altra richiesta condivisa è quella di avere incentivi univoci su tutto il territorio: oggi, infatti, le agevolazioni offerte da Comuni e Regioni vanno a creare delle differenze che non sempre sono giustificate dalle reali esigenze del territorio e creano molta confusione tra gli utenti e gli addetti al settore. Un’unica fonte di erogazione di contributi a livello nazionale renderebbe sicuramente più facili le cose. Oltretutto gli enti locali si potrebbero concentrare su altri fronti, come sull’erogazione di incentivi a determinate categorie (ad esempio i tassisti) o nella definizione della rete di ricarica locale. Una visione, naturalmente, che richiede una maggiore collaborazione tra istituzioni statali, Regioni e Comuni.

Condivisa da tutti i partecipanti alla tavola rotonda anche la necessità di un’alleanza tra istituzioni, aziende e associazioni per perseguire congiuntamente l’obiettivo verso la decarbonizzazione. Un’idea che è uno dei cardini di e_mob fin dalla sua nascita e che sfocerà, come nelle passate edizioni della rassegna, in un documento condiviso da consegnare ai decisori politici con tutte le proposte emerse nella tavola rotonda.

La mobilità elettrica crea opportunità e posti di lavoro

Durante il convegno inaugurale dell’edizione 2020 di e_mob è stato ribadito più volte come la mobilità elettrica sia un’opportunità preziosa non solo per l’automotive e le infrastrutture, ma per l’intero Paese. Massimo Dal Checco, Consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, ha ricordato che la transizione verso la mobilità elettrica va accompagnata e che rappresenta un’occasione anche per sostenere l’impegno delle imprese verso l’ambiente e di un’opportunità per l’economia e l’occupazione. In particolare, l’esigenza di avere nuove competenze, come quelle digitali, necessarie a rendere concreta la mobilità elettrica potrebbe favorire giovani e start up innovative come quelle supportate dalla Camera di commercio.

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