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Giovedì, 25 Aprile 2024
Green

Missione Mazda, motori termici per diminuire le emissioni

Si parte con il nuovo Skyactiv X, poi un nuovo diesel. “Solo le Zev con elettricità ricavata da gas naturale liquefatto possono vantare emissioni più basse del 30%”

Per ridurre la media delle emissioni del 50% entro il 2030, Mazda oggi punta sui motori termici. Già dal 2019 debutterà sul mercato con l’innovativo Skyactiv X, propulsore benzina in grado anche di migliorare i consumi dal 20 al 39% (alta/bassa velocità).

Il merito? Tutto dell’esclusivo sistema di combustione SPark-Controlled Compression Ignition (SPCCI). Esso unisce l'accensione per scintilla (tipico dei benzina) con il metodo a compressione (diesel), offrendo una risposta brillante quando si accelera, un aumento della coppia dal 10-30% e una riduzione del carburante utilizzato.

Il primo motore a benzina con accensione a compressione

Gli ingegneri per creare il primo motore del genere hanno aumentato la quantità di aria nel processo di combustione, mantenuto alto rapporto di compressione (già sviluppato nella scorsa generazione dello Skyactiv-g), e iniettato il carburante ad alta pressione in maniera frazionata per una vaporizzazione e atomizzazione istantanea. Oggi, basta che il pistone comprima la miscela, che il sofisticato sistema permette di far scattare la combustione, generando la scintilla. A sorvegliare il tutto, dal controllo di pressione all’iniezione, fino all’accensione e al ricircolo dei gas di scarico, un sensore interno al cilindro.

Motori termici come soluzione

Perché non puntare alle auto elettriche? Viene da chiedere. Il marchio Mazda valuta il problema “inquinamento” nella sua totalità, dalla produzione dell’auto al suo utilizzo in strada (well- to wheel): le auto a batteria, infatti, non emettono emissioni, ma è alquanto noto ormai che i 2/3 dell'energia prodotta per rifornirle proviene da combustibili fossili.

SKYACTIV-X_Porto_Detail_02-2

“Un’auto elettrica di medie dimensioni consuma circa 20 kilowattora di elettricità per 100 km. La produzione di tale energia con il carbone implica emissioni di CO2 di 200 g/km; con il petrolio di 156 g/km; e con il GNL (gas naturale liquefatto) di 100 g/km – dicono dalla Casa - . Quando si trasforma il dato in un valore “well-to-wheel”, la media delle emissioni di CO2 di un veicolo elettrico è circa di 128 g/km, mentre quelle di un motore a benzina Mazda SKYACTIV-G di analoga potenza è di 142 g/km. Ciò significa che migliorandone l’efficienza solo del 10%, le emissioni del motore SKYACTIV-G diventerebbero pari a quelle degli EV”. Da qui la volontà di continuare a studiare per una nuova generazione di Skyactiv, già al debutto il prossimo anno.

Mazda, ad ogni modo, continuerà ad evolversi anche nel settore green, così da esaudire le diverse richieste dei mercati: “Al momento, soltanto i veicoli a zero emissioni che utilizzano l’elettricità ricavata con il gas naturale liquefatto possono vantare emissioni più basse del 30%”, dicono da Mazda. In futuro, chissà. In serbo, a partire dal 2019, i giapponesi lanceranno un microibrido, nel 2020 una vettura a batterie integrate, nel 2021 un modello plug-in.

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