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Venerdì, 29 Marzo 2024
costretti allo stop

La guerra ferma la produzione della Lada, l'auto simbolo dell'autosufficienza sovietica

Sanzioni internazionali, difficoltà a pagare e reperire la componentistica, oltre alla crisi mondiale dei chip, costringono la casa simbolo della motorizzazione di massa russa allo stop della produzione

Il conflitto tra Russia e Ucraina ha determinato lo stop anche per le fabbriche della Lada, marchio automobilistico che rappresenta alla perfezione il concetto di autosufficienza della Russia, sin dai tempo della Guerra Fredda.

La produzione degli stabilimenti è stata interrotta a causa della mancanza di pezzi di ricambio dovuta alle sanzioni imposte dall'Occidente e per questo motivo migliaia di operai sono stati costretti a tornare a casa, vista l'impossibilità di lavorare. A pesare particolarmente su questa situazione è stata l'esclusione della Russia dal sistema di pagamenti interbancari Swift, che ha reso estremamente difficili i rapporti tra le aziende russe e i fornitori. In aggiunta, le canoniche rotte di approvvigionamento, specialmente quelle che passano per l'Ucraina, sono chiuse e il crollo del rublo rende i pagamenti della componentistica acquistata dall'estero troppo costosi.

Lada, l'auto del popolo

Le automobili Lada, come detto in precedenza, rappresentano un simbolo nella società russa e l'interruzione della produzione è uno scenario che fino a qualche tempo fa sarebbe stato del tutto impensabile. La Lada-VAZ fu fondata su impulso del governo sovietico con l'obiettivo di creare un enorme impianto per la produzione di automobili "popolari". La sede prescelta sorse in riva al Volga e la costruzione degli stabilimenti fu affidata alla Fiat. Il 15 agosto 1966 l'azienda torinese, d'accordo col governo l'Urss, stabilirono che sarebbe stata la cittadina di Togliatti (così chiamata in onore del leader del Partito Comunista italiano) a ospitare il colossale impianto di 270 km di linee di montaggio capace di produrre 1 milione di auto all'anno. L'inaugurazione della fabbrica si tenne nel 1970, anno in cui ebbe inizio la produzione della Lada-VAZ 2101 che era una Fiat 124 modificata dalla stessa Fiat, ribattezzata dai russi Zigulì. Quel modello diede un enorme impulso alla motorizzazione di massa del popolo russo, rimanendo in produzione fino al 2012 con la palma di auto best seller della Russia postsovietica.

Lo scenario attuale tra sanzioni e crisi dei chip

Oggi le cose sono molto diverse. AvtoVAZ, le cui quote di maggioranza appartengono oggi all'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, e che vende le sue auto in Europa Occidentale con il nome Lada, è stata costretta a interrompere la produzione dato che oltre il 20% dei componenti, dai connettori all'elettronica chiave, vengono importati dall'estero. "Se il commercio si ferma, AvtoVAZ si ferma", affermano un portavoce del Gruppo, - Putin sa che non può costruirle da solo".

Fonti interne alla casa automobilistica prevedono che gli impianti potrebbero rimanere chiusi almeno fino all'11 marzo a causa della crisi dei chip che sta interessando globalmente tutti i produttori di auto al mondo. Nessun commento sulle sanzioni imposte alla Russia, di cui Lada costituisce l'unico brand automobilistico della Russia con una quota di mercato significativa (21% lo scorso anno). Sicuramente non la miglior notizia per coloro che avevano intenzione di acquistare una nuova auto, considerato anche che la maggior parte delle case straniere ha già interrotto le operazioni di produzione in Russia, nazione che ha un parco auto circolante di circa 46 milioni di auto dall'età media di circa 15 anni.

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