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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Gli scenari

Auto a benzina e diesel, cosa succede dal 2025: c'è il rischio di nuovi pesanti aumenti

I produttori sostengono che l'avvento della normativa Euro 7 farà lievitare i prezzi delle vetture nuove. Secondo Acea la spesa supplementare per veicolo potrebbe arrivare fino a 2.000 euro, molto più basse le stime della commissione europea

Non è un momento particolarmente propizio per chi deve cambiare auto, ma nel prossimo futuro potrebbe andare anche peggio. Secondo gli ultimi dati Istat, a marzo i prezzi delle auto nuove sono saliti del +6,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E una recente indagine di Assoutenti ha stimato che oggi il prezzo medio di un'auto supera nel nostro Paese i 26mila euro contro i 18mila di 10 anni fa. Un rincaro del 44,4%. A pesare sui prezzi ci sono vari fattori, tra cui il principale sembra essere la crisi delle materie prime.

Euro 7: nuovi rialzi in vista per le auto termiche

Come dicevamo però sul mercato auto pesa un'ulteriore incertezza: l'avvento della nuova normativa Euro 7 che per i veicoli leggeri dovrebbe entrare in vigore a luglio del 2025. La proposta della commissione europea, volta a ridurre ulteriormente le emissioni di ossido di azoto (NOx) e particolato (Pm2,5), comporterà infatti un aggravio di costi per le case automobilistiche, costi che ovviamente si ripercuoterebbero sul prezzo finale delle auto.

Di quali cifre parliamo? Le stime divergono. Secondo un nuovo studio di Frontier Economics citato da Acea (associazione europea dei costruttori di automobili) la proposta sulle emissioni inquinanti porterebbe la spesa supplementare per veicolo a 2.000 euro circa per quanto riguarda auto e furgoni con motore a combustione interna, e a quasi 12.000 euro per i camion e gli autobus diesel.

Si tratta, viene sottolineato dalla stessa Acea, di  un aumento dei costi diretti da 4 a 10 volte superiore a quello citato dalla commissione europea che parlavano di 180-450 euro per auto e furgoni e 2.800 euro per camion e autobus. Insomma, secondo l'Ue l'introduzione della nuova normativa non avrà un impatto esagerato sui prezzi. Al contrario, si legge nella proposta, "i benefici ambientali stimati in termini di impatto sulla salute dall'inquinamento atmosferico superano significativamente questi costi per i produttori, i consumatori e le autorità, con un rapporto di oltre 5 a 1". Di avviso molto diverso sono i produttori di auto che ovviamente sono una delle parti in causa. 

Gli obiettivi della nuova normativa

I possibili aumenti, beninteso, riguarderanno le auto tradizionali, con motore termico, e non quelle elettriche. La data dell'avvio della nuova normativa è il 1° luglio 2025 per veicoli leggeri e 1 luglio 2027 per veicoli pesanti. Secondo le previsioni dell'esecutivo comunitario nel 2035, l'Euro 7 ridurrà le emissioni totali di NOx di auto e furgoni del 35% rispetto all'Euro 6 e del 56% di autobus e camion. Allo stesso tempo, le particelle provenienti dallo scarico saranno ridotte del 13% per le auto e i furgoni e del 39% per gli autobus e i camion, mentre le particelle provenienti dai freni delle auto saranno ridotte del 27%. Insomma, si tratta di una normativa che insieme all'avvento dei veicoli a batterie dovrebbe contribuire a limitare l'inquinamento causato da auto e altri mezzi su gomma. 

Sì, l'inquinamento provocato dal trasporto stradale è un problema serio

Un problema che per quanto spesso minimizzato è in realtà molto serio. In effetti il trasporto stradale è la principale fonte di inquinamento atmosferico nelle città. Come spiega EuropaToday, nel 2018 oltre il 39% delle emissioni di NOx e il 10% di quelle primarie di Pm2,5 e Pm10 nell'Ue provenivano da veicoli leggeri e pesanti. Queste percentuali sono molto più alte nelle città, dove il trasporto è regolarmente il principale responsabile dell'inquinamento atmosferico e si stima che abbia causato circa 70mila morti premature in Europa solo nel 2018.

Quando scenderanno i prezzi delle auto elettriche

La contrarietà dei costruttori di auto

Certo, tagliare l'inquinamento ha un costo. Accettabile secondo la commissione europea, troppo alto per i produttori di auto. Secondo Acea ai costi diretti stimati dall'Ue vanno aggiunti anche quelli indiretti legati al consumo di carburante. Nel corso della vita di un veicolo, si legge nella nota dell'associazione, i costi del carburante potrebbero aumentare del 3,5%, pari a 20.000 euro in più per i camion a lungo raggio e a 650 euro in più per le auto e i furgoni. Per Sigrid de Vries, direttore generale Acea la normativa Euro 7 avrebbe "un impatto ambientale estremamente basso a fronte di un costo estremamente elevato" e la transizione verso l'elettrificazione potrebbe essere più efficace "sostituendo al contempo i veicoli più anziani sulle strade dell'Ue con modelli Euro 6/VI altamente efficienti".

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