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Venerdì, 19 Aprile 2024
RINCARI STELLARI

La guerra fa impennare il prezzo del nichel, il metallo 'onnipresente' dalle batterie auto agli smartphone

Il conflitto russo-ucraino determina rincari stellari su metalli e materie prime di uso comune come il nichel, con conseguenti aumenti per consumatori e investitori come le case automobilistiche

Le conseguenze del conflitto russo-ucraino stanno determinando situazioni di grande emergenza non soltanto a livello umanitario, ma anche sui mercati, provocando aumenti dei costi e corse al rialzo, in particolare per alcuni tipi di materie prime.

Uno degli effetti più evidenti di questa crisi riguarda la crescita esponenziale dei prezzi del nichel, metallo presente in moltissimi oggetti di uso comune, ma soprattutto nella produzione dell'acciaio inox e delle batterie a ioni di litio utilizzate per le auto elettriche, di cui la Russia è il terzo produttore mondiale.

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La Borsa dei Metalli di Londra (indicata con l'acronimo LME, che vuol dire London Metal Exchange) è stata costretta a sospendere le quotazioni del nichel, fermo a 48.078 dollari la tonnellata (con un aumento del 66,25%) e nella seduta asiatica l'incremento del prezzo è stato fino al 111%, superando i 100mila dollari la tonnellata. L'impennata del nichel è arrivata subito dopo che le banche hanno diminuito i propri rapporti con i fornitori di materie prime russi e i principali spedizionieri evitano i porti chiave del paese, facendo aumentare notevolmente i prezzi dei metalli.

Per dare un'idea di quanto sia cresciuto il prezzo del nichel in questi giorni, basta ricordare che questo metallo che aveva chiuso il 2021 a 20.757 dollari alla tonnellata, negli ultimi 5 anni era aumentato soltanto di 11mila dollari, mentre soltanto nell'ultima settimana l'aumento del prezzo è salito fino a 72mila dollari alla tonnellata. A causa del perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina, delle sanzioni già imposte a Mosca e di quelle ulteriori che potrebbero arrivare, gli investitori temono sempre di più che la Russia non riesca più ad esportare la sua produzione, ed è per questo che il prezzo è schizzato al punto tale da indurre la LME a sospenderne le contrattazioni.

A cosa serve il nichel?

Il nichel viene utilizzato ovunque, si trova nelle monete, nella bigiotteria (anche se in questo campo è meno presente in virtù dell'allergia di sempre più soggetti), nei nostri smartphone e persino negli accendini. Ma è soprattutto in ambito industriale che il nichel è considerato un metallo indispensabile: esso infatti appartiene al gruppo del ferro, è duro e resistente ma al tempo stesso duttile e malleabile, oltre a essere conduttore abbastanza buono di calore e di elettricità. Oltre alla Russia, le principali riserve al mondo si trovano in Australia e Nuova Caledonia.  Si stima che sul nostro pianeta vi siano circa 130 milioni di tonnellate, mentre la produzione mondiale annua supera le 500mila tonnellate. Con le attuali riserve, l'approvigionamento dovrebbe essere garantito per i prossimi 150 anni. 

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Prezzi dei metalli alle stelle: gli scenari

Anche il prezzo di altri metalli come lo stagno, lo zinco, il rame, vengono venduti al rialzo in virtù delle preoccupazioni inerenti alla possibile interruzione delle forniture a causa del conflitto in corso. Il palladio, utilizzato dai costruttori automobilistici per ridurre le emissioni, è schizzato al suo massimo storico dopo le sanzioni alla Russia che risponde al 25-30% mondiale della fornitura di questo elemento chimico. 

I prezzi - secondo gli analisti di mercato ed esperti di settore - resteranno altamente volatili fino a che il reale impatto del conflitto sull'offerta di materie prime come il nichel non diventerà più chiaro. Soltanto allora i prezzi inizieranno a stabilizzarsi. Indubbiamente una situazione scomoda per l'industria automotive, che registrava numeri negativi a livello globale già da prima della guerra sul fronte russo-ucraino in virtù dei due anni di pandemia, e che deve fare i conti anche con la crisi dei chip e dei semiconduttori.

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