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Giovedì, 18 Aprile 2024
Sicurezza

Addio ricorsi: le multe per semaforo rosso vanno pagate anche se il giallo dura pochissimo

A stabilirlo è una sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 11 gennaio. D'ora in poi la durata del giallo non sarà più presa in considerazione come elemento valido per ricorrere contro la sanzione

La durata del giallo al semaforo non può costituire motivo di ricorso in caso di multa. A stabilirlo è un'ordinanza (n. 576-19) depositata dalla Corte di Cassazione lo scorso 11 gennaio.

In corrispondenza della luce gialla - secondo la sentenza emessa dai giudici - "il conducente è tenuto a rallentare e a predisporre il veicolo all’arresto". Già nel 2017 il Tribunale di Bologna nella sentenza n. 927/17 aveva stabilito che "il Codice della Strada non dispone nulla circa una durata determinata per la proiezione delle segnalazioni semaforiche luminose". In questo caso la Cassazione si era pronunciata in merito a una contravvenzione elevata nei confronti di una conduncente, rea di aver attraversato un incrocio con il rosso, nell’area comunale di Unione Terre d’Acqua, in provincia di Bologna.

A sua discolpa, l'automobilista, sosteneva che la durata del giallo del semaforo era stata troppo breve per consentire l'arresto del veicolo in sicurezza ed evitare in questo modo di passare con il rosso. Il suo ricorso, tuttavia, è stato respinto. Nel corso del procedimento, passato attraverso vari gradi di giudizio, dei periti hanno verificato l’omologazione del semaforo senza riscontrare anomali. Le foto scattate dal sistema di controllo, inoltre, mostravano come la donna avesse già impegnato l'incrocio con il rosso. Ad ogni modo con l’ordinanza della Cassazione dello scorso 11 gennaio si crea un precedente che faciliterà il rigetto di tutti i ricorsi presentati contro sanzioni attribuite alla durata troppo breve del semaforo giallo.

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