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Martedì, 23 Aprile 2024

L'orrore

Fabrizio Gatti

Direttore editoriale per gli approfondimenti

Giulia Tramontano e la bestialità del macho italiano

Giulia Tramontano, 29 anni, al settimo mese di gravidanza, è morta. La giovane mamma e il bambino che portava in grembo sono stati uccisi da Alessandro Impagnatiello, 30 anni: compagno di Giulia, padre del bimbo. E oggi, secondo la sua stessa confessione, presunto assassino. C'era una volta il latin-lover italiano. Di quel mito, molto cinematografico e poco reale, sono rimasti i brandelli di belve che minacciano, picchiano, uccidono amiche, fidanzate, compagne, mogli e figli.

Alessandro Impagnatiello faceva il barman in uno degli hotel più lussuosi di Milano in via Manzoni, a pochi passi da piazza della Scala. E, da quanto emerge dalle indagini dei carabinieri, aveva anche una doppia vita sentimentale. Da dietro il bancone sfiorava il lusso dei clienti. Ma fuori di lì, a trent'anni, ancora non sapeva scegliere tra un futuro di compagno e padre e un presente di eterno teenager. Alla fine ha deciso di diventare un assassino. Il killer di Giulia, del loro figlio, del suo e loro futuro.

Immaturi e violenti

Al di là degli aspetti giudiziari del caso, il tema generale è proprio questo: il ritardo di maturità spinto fino all'estrema violenza. Una democrazia, un Paese libero, una potenza industriale che rischia di diventare ex può reggersi su una parte della popolazione maschile perennemente immatura e troppo spesso aggressiva, fino al femminicidio? Possiamo dare colpa alla crisi della famiglia, ai modelli di vita imposti dai social, alle comodità e alla scarsa propensione alla fatica e perfino alla risposta reazionaria di una società maschilista che non vuol cedere il suo dominio. Non saprei qui sintetizzare quale sia, tra le tante possibili, la ragione prevalente. Ma dobbiamo parlarne e capire come se ne esce.

Soltanto nei primi tre mesi del 2023 sono state uccise in Italia 31 donne e ragazze. Selezionando l'argomento femminicidi nel nostro quotidiano Today.it, appare l'elenco dell'orrore: uccide la moglie dopo 30 anni di matrimonio, 19 maggio; prende la pistola e uccide la ex, 7 maggio; uccide moglie e suocera, il figlio ha visto tutto, 13 aprile; l'omicidio di Rosa Alfieri, ergastolo al vicino di casa, 12 aprile; donna uccisa a coltellate, fermato il marito, 31 marzo; Alessandra Matteuzzi uccisa dall'ex, 30 marzo; Liliana Stefanatto uccisa a colpi di mazza, solo nove anni all'ex, 30 marzo. E così via. Ora è successo a Giulia Tramontano a Senago, nell'area metropolitana di Milano. Qui non ci sono scontri di civiltà da citare come alibi e minacce che arrivano dal mondo esterno: i killer siamo noi, uomini e italiani.

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