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Martedì, 23 Aprile 2024

Vincenzo Sbrizzi

Giornalista

Se essere donna e bionda a Napoli e in Italia è ancora un problema

Puoi essere assessore a Napoli da otto anni e prossima candidata alla poltrona di sindaco a soli 33 anni. Puoi esserti laureata a pieni voti in Giurisprudenza e aver fatto pratica da avvocato aiutando le vittime del racket. Puoi anche aver deciso di rimanere a Napoli nonostante ti abbiano ammazzato tua madre sotto i tuoi occhi a soli 10 anni. Ma se sei donna, e ancora peggio bionda, verrai sempre etichettata come tale a dispetto di tutto quello che potrai realizzare nella vita. Non importa se a farlo è addirittura il rappresentante di un'altra istituzione. Questo trattamento ti verrà riservato comunque. È quello che è successo ad Alessandra Clemente, assessore del Comune di Napoli e scelta dal sindaco Luigi de Magistris come suo erede nella corsa a Palazzo San Giacomo in primavera. A definirla una “simpatica ragazza bionda” è stato l'assessore regionale Mario Morcone, già prefetto della Repubblica.

In occasione della giornata della Memoria, Morcone ha detto: “In una giornata come quella della Memoria, fondamentale per ricordare valori alle nuove generazioni, il sindaco ha inviato una simpatica ragazza bionda. La debolezza delle istituzioni cittadine aggrava il problema di una indifferenza diffusa”. Per l'uomo deputato alla sicurezza da Vincenzo De Luca, simbolo di legalità e integrità, sarebbe stata addirittura una scortesia istituzionale del sindaco aver mandato una ragazza bionda alla cerimonia in sua vece. Non importa se la ragazza in questione gestisca da anni alcune tra le deleghe più importanti della città e l'abbia fatto fin da quando era una neolaureata. Per gli uomini di De Luca resti sempre una ragazza bionda. Evidentemente Morcone non ha ancora digerito, a distanza di quasi dieci anni, la sconfitta alle comunali del 2011. In quell'occasione si candidò sindaco per il Pd, partito erede dell'amministrazione cittadina da 15 anni.

Il prefetto fece una magra figura portando la coalizione favorita alla vittoria finale a non arrivare nemmeno al ballottaggio e udite, udite chi fu a togliergli questa possibilità insieme a migliaia di voti della sinistra cittadina? Ovviamente Luigi de Magistris che in occasione dell'incontro istituzionale si è permesso di dargli un altro schiaffo a distanza di anni “inviando”, a mo' di pacco postale, una ragazza bionda alla cerimonia. Evidentemente gli uomini di De Luca hanno gli stessi problemi del loro capo con le donne al potere. Come non ricordare l'epiteto “chiattona” con il quale il presidente De Luca apostrofò la consigliera regionale dei Cinque stelle Valeria Ciarambino. O ancora le battute infelici su Rosy Bindi, all'epoca presidente della Commissione Antimafia che si era permessa di definirlo “impresentabile”. Basta, inoltre, guardare la composizione della giunta De Luca per farsi un'idea sul ruolo delle donne a Palazzo Santa Lucia.

Sono tre gli assessori donna a fronte di otto uomini piazzando la Campania a metà classifica tra le regioni più “maschiliste” d'Italia con una percentuale del 27,7%. Probabilmente il prefetto Morcone si è fatto prendere “da una certa violenza verbale sdoganata da tempo e introdotta nei Palazzi della Campania” come ha ribattuto l'assessore bionda. La realtà è che la chiosa migliore a tutta questa storia è stata data dal sindaco de Magistris, che andrebbe attaccato per i suoi anni di amministrazione e non per il colore dei capelli e il genere dei suoi assessori. “Un assessore, ma soprattutto un prefetto che è uomo delle istituzioni, non si può permettere di rivolgersi in questo modo a un'altra istituzione, tra l'altro rappresentata da una donna e giovane che dovrebbe solo ringraziare per essere rimasta a Napoli nonostante la camorra le abbia ucciso la madre davanti ai suoi occhi ad appena 10 anni”. Ecco probabilmente il prefetto Morcone dovrebbe se non ringraziare, sicuramente chiedere scusa e valutare se sia ancora il caso di occupare la sua poltrona a Palazzo Santa Lucia.

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