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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Chiara Tadini

Responsabile redazione

La "Romagna è in fiore" anche in mezzo al fango

C'è il pompiere che ha salvato una bimba di cinque mesi dall'alluvione e ha detto "mentre ti guardava sembrava capisse cosa stesse succedendo. Come se si rendesse conto che eravamo lì per aiutarla". Ci sono le due neonate portate in salvo e la bimba di due anni ammalata soccorsa in elicottero. C'è il passante che ha salvato la vita a una ragazza che si era aggrappata a un albero per evitare di essere travolta dalla piena del fiume. C'è il cuoco che si è tuffato in acqua per portare in salvo una bambina. Ci sono i Vigili del fuoco che hanno soccorso un uomo colto da un malore.

C'è la Cooperativa agricola che ha sacrificato i suoi campi, allagandoli, per salvare gli abitanti di Ravenna dall'acqua. Ci sono gli agricoltori che hanno salvato intere frazioni "invertendo", per la prima volta nella storia, l'acqua del canale verso nord. C'è il pilota di Formula Uno che, annullato il Gran Premio di Imola, ha deciso di restare in Romagna e aiutare a ripulire Faenza dal fango. Ci sono i volontari animalisti che hanno portato in salvo cani ciechi, gatti, cavalli e asinelli. C'è il ristoratore che ha organizzato una cena solidale per raccogliere fondi da donare a chi non ha più nulla. C'è l'elettricista che si offre di riparare gratuitamente gli elettrodomestici danneggiati. C'è l'editore miracolosamente risparmiato dall'alluvione che, per "sdebitarsi" con la sorte, ha deciso di donare centinaia di libri alle biblioteche che, invece, sono state sommerse dall'acqua.

C'è il sindaco che riesce finalmente a tornare a casa sua tra le frane e i bambini che lo accolgono con uno striscione, facendolo commuovere. Ci sono camping e hotel che hanno aperto le loro porte agli sfollati. Ci sono i Carabinieri - ma non solo - che hanno salvato decine e decine di anziani e disabili portandoli in braccio fuori dalle case allagate. Ci sono loro colleghi che abbracciano bambini in strada per cercare di rasserenarli. Ci sono cinema e musei che stanno ancora ospitando gli sfollati e i loro amici a quattro zampe. Ci sono le infinite raccolte fondi aperte da associazioni, enti pubblici, banche, imprese e gruppi di privati cittadini. Ci sono le migliaia di volontari accorsi in Romagna da ogni parte d'Italia per dare una mano, che tutti sporchi di fango si abbracciano e si baciano, cantano Romagna Mia e improvvisano una partita di calcio. E tra i volontari ci sono anche persone in sedia a rotelle e bambini piccolissimi, ma con il cuore grandissimo.

E c'è un fiore, una margherita, che resiste tenace in mezzo a un lago di fango, bianca e immacolata. Perché, in tutto questo dolore, c'è anche un lato positivo. Perché la Romagna resiste. Perché, come direbbe Secondo Casadei, la Romagna è in fiore anche in mezzo al fango.

'Romagna in fiore' anche in mezzo al fango

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