Andrea Giambruno è l'elettore medio di Giorgia Meloni
Da dove iniziare? Difficile, molto difficile. Forse domandandoci se il fuori onda di Andrea Giambruno diffuso da Striscia la notizia è o no un duro colpo per Giorgia Meloni.
Partiamo dall’inizio. Dopo la nomina della compagna a Palazzo Chigi, Andrea Giambruno ha ottenuto un programma tutto suo, Diario Italia su Rete4. Del resto Meloni ha sempre detto di avere la famiglia tra le sue priorità ma evidentemente parlava della sua.
Andrea Giambruno è il primo uomo a trovarsi nel ruolo di first gentleman e non si può dire che abbia scelto la linea della sobrietà come le tante first lady che lo hanno preceduto (consiglio la lettura del bel libro di Marianna Aprile sul tema intitolato Il Grande Inganno - First Lady, nemiche perfette ed eroine silenti).
E infatti Giambruno ha scelto di usare lo spazio che gli è stato offerto per far brillare una stella, la sua. Peccato che l’operazione non stia dando i frutti sperati: se nell’ultimo anno Giorgia Meloni e il suo staff stanno cercando in tutti i modi di dare alla sua immagine un tono rassicurante e istituzionale, puntualmente arriva Andrea Giambruno a fare l’avanspettacolo. Prima l’incidente diplomatico con la Germania, poi il terribile commento sullo stupro di gruppo di Palermo, a ogni uscita infelice, a ogni gaffe, a ogni caduta di stile, è seguita puntuale un’intervista a Candida Morvillo sul Corriere della Sera nel (vano) tentativo di salvare il salvabile.
E chissà cosa si inventeranno stavolta a Palazzo Chigi per ripulire l’immagine del first gentleman, anche perché qui si tratta di fuoco amico.
Il 18 ottobre Striscia la Notizia manda in onda un, diciamolo, spassosissimo fuori onda di Andrea Giambruno in si vede il giornalista incarnare tutto il peggio del maschio italico etero basic in pochi minuti; un condensato di machismo piacione, marcisismo e sessismo degno di un film dei fratelli Vanzina (sia detto con tutto il rispetto per questi due furboni della comicità), così caricaturale che sarebbe considerato fuori tempo massimo in qualsiasi pellicola girata dopo il duemila.
Invece non si tratta di un personaggio ma di Andrea Giambruno, il Ken che ci meritiamo. Come il personaggio del film di Barbie, anche Giambruno non ci sta a fare il numero due e tenta di ristabilire l’ordine gerarchico che la tradizione machista vorrebbe per lui. E quindi si vanta della sua prestanza maschia (“non mi rompessero il ca**o col ciuffo, ho 42 anni e ce li ho tutti i capelli”) a cui segue la reiterata palpata di pacco per concludere con la molestia alla collega (“perché non ti ho incontrato prima?”) condita da un frizzante mansplaining metrosexual sul colore del vestito che non è blu Cina perché “a me sta sul cazzo la Cina” (che fai un po’ di razzismo non ce lo metti?) ma blu Estoril.
Giambruno un po’ Ken un po’ Michael Scott, il boss problematico di The Office, insomma niente di nuovo sotto il sole di un paese in ostaggio del maschio viscido che si lamenta che non si può più dire niente mentre ti tocca i capelli dicendo che non vuole vederti triste, mentre tu lo ignori fissando il computer sforzandoti di non mandarlo a quel paese perché a fine mese la banca ti scala la rata de mutuo e non è il momento di farsi licenziare.
Giambruno che rimarrà al suo posto non tanto perché mandarlo via sarebbe un’ammissione di colpa da parte della Premier, ma perché l’elettore medio della Premier è Andrea Giambruno, l’uomo che non deve chiedere mai, il maschio fragile che deve sforzarsi di essere tutto d’un pezzo, quello che non piange perché sennò gli danno della femminuccia; il maschio da padel, il maschio del calcetto del giovedì, il maschio che in fondo odia le donne, te ne accorgi da quei palesi tentativi di sabotaggio della compagna sulla compagna che sta sulla cresta dell’onda mentre lui è solo l’ennesimo Giambruno da cui stare alla larga e che invece finisci per metterti in casa. Ed è maledicendoti che te lo tieni, Giambruno, mentre in fondo a te una piccola Carla Lonzi urla che staresti meglio senza.
E qualcosa mi dice che dopo aver messo a tacere la Carla Lonzi in sé, Meloni sdrammatizzerà l’accaduto, Giambruno continuerà a spazzolarsi il ciuffo (e il pacco) in diretta e tutto rimarrà così com’è almeno per i prossimi cinque anni. I compagni di padel di Giambruno possono stare sereni.