AstraZeneca: nessun allarmismo, ma non trattiamo i lettori da stupidi
La cautela sulla sospensione temporanea del vaccino AstraZeneca è doverosa. In tutti i sensi. Nessun allarmismo ingiustificato, ma nemmeno si può pensare che la decisione di Merkel, Draghi e Macron sia stata influenzata dalla disinformazione di alcuni articoli di stampa oppure dal dibattito infuocato sui social network. Siamo seri. Bloccare anche solo per un giorno un vaccino in pandemia è una cosa grossa. Deridere chi oggi ha paura o dubbi sul vaccino non è mai una grande idea. Solo dal confronto e dalla diffusione di dati completi e chiari dopo uno stop può venire fuori qualcosa di buono a lungo termine. Il cortocircuito mediatico enfatizza tutto, ma se c'è qualcuno che ora teme AstraZeneca è più che comprensibile. Perché non fare tutti gli accertamenti, rassicurare e poi riprendere? E' quello che si sta facendo.
Il rischio "zero" non esiste, né mai esisterà. Avere informazioni più approfondite sulla proporzione del rischio in modo che possano essere prese decisioni consapevoli è doveroso. "Al momento sono stati riportati 7 casi di trombosi venose cerebrali su 1,6 milioni di vaccini somministrati in Germania", ha detto il ministro della Salute tedesco Jens Spahn. "Si tratta di un rischio molto basso. Ma se dovesse rilevarsi un collegamento con il vaccino, sarebbe superiore alla media", ha aggiunto. Sette casi di trombosi venose intracraniche in relazione temporale con 1,6 milioni di vaccinazioni. Questa non frequente forma di trombosi ha una incidenza stimata attorno a 2-15 casi per milione in un anno. Quindi in 1,6 milioni di persone in un anno se ne attenderebbero 5, 10, 15, 20. Ma in un anno, non in poche settimane o mesi. Numeri sempre piccolissimi quindi, ma sarebbe una anomalia.
L'iniziativa di sospendere temporaneamente e in via precauzionale il vaccino anti-Covid di AstraZeneca "è emersa a seguito di una valutazione del Paul-Ehrlich-Institut" tedesco "che è in qualche modo l'agenzia che fa la sorveglianza sui vaccini nella Germania. E rispetto a questa posizione emersa da questa istituzione importante c'è stato un confronto prima a livello tecnico fra i direttori delle agenzie nazionali e poi un confronto di natura politica tra i ministri della Salute che ha portato a una misura di natura esclusivamente precauzionale" ha confermato Speranza oggi. Se anche esistesse una correlazione (assolutamente non provata) si tratterebbe di alcuni casi per milione. Dalla Germania hanno segnalato che questi episodi erano associati a abbassamento del numero di piastrine, non comune in chi ha trombosi intracraniche. E' su questo che sta indagando EMA: vista la rarità è altamente probabile che verrà dato l'ok alla ripresa delle vaccinazioni. Ma trattare i cittadini come stupidi non è mai una buona idea.
Il rischio connesso al vaccino è da considerare accettabile secondo gli scienziati rispetto al rischio di ammalarsi e di subire le complicanze del Covid. Ma il rischio deve essere comunicato anche se l'incidenza (se mai sarà provata, ora non c'è nesso di causalità confermato) fosse quella di pochissimi casi. Non si chiede nulla di più: dovrebbe essere normale in una società democratica. Informare (o almeno, provarci), non convincere.