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Lunedì, 11 Dicembre 2023

L'editoriale

Maria Cafagna

Editorialista

Elodie è la pop star che non ci meritiamo

C’è un video a cui sono molto affezionata e che rivedo ogni volta che ho bisogno di darmi la carica. Risale al 2015 quando Elodie Di Patrizi era concorrente del talent Amici ed Emma Marrone - che quel talent l’aveva vinto qualche anno prima - era la sua coach. Si vede un’Elodie diversa da quella a cui siamo abituati e abituate, la ragazza sexy e grintosa dei video e delle passerelle lascia spazio a una ragazza stanca e fragile (forse ha ragione Beyoncé quando dice che ogni artista, lei compresa, manda sul palco la sua parte migliore mentre l’altra, quella più debole, rimane dietro le quinte a godersi lo spettacolo). “Smettila di massacrarti, smettila di umiliarti da sola, smettila di non amarti - dice Emma a Elodie - Fuori da qui non troverai sempre persone disposte a capire il tuo mondo, da dove vieni”. Emma non le manda a dire, si avvicina a Elodie, il suo viso a qualche centimetro dal suo: “Io sto cercando di darti quello che nella vita mi sono dovuta guadagnare - dice Emma dopo averle spiegato con fermezza quanto lavoro ci sia dietro a un album di dieci canzoni che la gente non vede l’ora di giudicare, di stroncare - Smettila di non vederti all’altezza, non fare quello che faccio io, perché non è giusto”.

Se la vita di Elodie Di Patrizi fosse un film un po’ didascalico, dopo questa scena ne seguirebbe un’altra: con la dicitura “otto anni dopo” si vedrebbe la stessa ragazza in tuta e con l’aria afflitta, sfilare in un elegante abito da sera ma Tour Eiffel insieme ad alcune celebrità internazionali. In coda alla settimana della moda di Parigi, Elodie ha sfilato insieme a star come Eva Longoria, Elle Fenning, il premio Oscar Helen Mirren e la top model Kendal Jenner per un importante marchio di cosmetici; unica italiana insieme a Miriam Leone, che ha sfilato mostrando il pancione.

Elodie è l’artista italiana che più si avvicina al concetto di pop star internazionale: sa cantare, ballare, recitare e ha una presenza scenica di cui evidentemente si sono accorti anche i brand importanti come L’Oreal e la maison Valentino, che l’ha scelta come brand ambassador. Se mai un giorno dovesse approdare all’Eurovision, Elodie potrebbe ambire al livello di notorietà dei Maneskin.

Perdoniamo tutto tranne il successo, soprattutto alle donne

Perché allora il nostro sistema non riesce a riconoscere come dovrebbe la grandezza di questa artista? Una risposta ci arriva da Emanuele Atturo che su L’Ultimo Uomo analizza il trattamento riservato al campione Jannik Sinner. Il tennista è stato oggetto di una campagna stampa molto dura a causa del suo rifiuto di partecipare alla Coppa Davis (rifiuto motivato da problemi fisici e dalla stanchezza che hanno imposto a Sinner di prendere una pausa dagli impegni sportivi): “I campioni sono un bersaglio semplice attorno a cui far crescere questi sentimenti come erba cattiva - spiega Atturo - sono considerati ricchi e viziati, dei privilegiati assoluti. Devono quindi passare la loro carriera a dimostrare di meritare quel privilegio, oppure a mostrarsi esattamente come tutti gli altri, in una morale calvinista che suona particolarmente ipocrita in questo Paese visto che in Italia il privilegio in genere è rispettato come qualcosa di sacro”. Per questo, secondo Atturo, molti atleti di successo tendono a vivere il successo come una condanna: “Ci piacciono gli atleti sofferenti perché possiamo più facilmente intuire la loro umanità, e identificarci con essa”.

Lo stesso discorso può essere applicato a qualsiasi persona nota, specie se la sua notorietà travalica i confini nazionali, specie se si tratta di una donna. Ha ragione Atturo quando spiega che la morale calvinista suona ipocrita in questo Paese, ma non dobbiamo dimenticare che la nostra cultura affonda le radici nella morale cattolica: siamo abituati ai cristi in croce e alle madonne piangenti, ai cuori trafitti e ai martiri, la gloria al massimo ci aspetta dopo morti e solo dopo una vita passata a soffrire. Perdoniamo tutto tranne il successo, soprattutto alle donne.

Elodie è solo l’ultima di una serie di celebrità a cui il nostro Paese non perdona talento, felicità e bellezza; l’elenco sarebbe lunghissimo - a iniziare da Mina, solo per fare un nome - e di esempi ce ne sono a bizzeffe, come Laura Pausini che deve ribadire sul palco di essere una contadina nonostante sia una vera e propria star.

Ma Elodie va oltre le critiche forse perché è perfettamente calata nel contemporaneo e sebbene la nostra società sia sempre più chiusa e bacchettona, la sua vocazione internazionale la porta a rispondere a chi la critica di mostrarsi nuda, con una serie di storie su Instagram in cui si vedono alcuni cantanti uomini che come lei hanno posato senza vestiti senza che la loro credibilità venisse minimamente intaccata.

Sarebbe riduttivo condensare la sua evoluzione come artista al discorso che le fece Emma, ma se la vita di Elodie fosse il film didascalico di cui sopra si vedrebbe la nostra protagonista dietro le quinte prima di una importante sfilata a Parigi, dietro di lei in attesa altre celebrità, lei è concentrata, cerca di non pensare alla folla e ai flash dei fotografi mentre, nella sua testa, risuonano le parole della sua collega e amica: “Non lasciare mai il minimo dubbio a nessuno per poterti dire che non sei all’altezza. Sei tu che decidi quanto sei all’altezza, solo tu. Devi mettertelo in testa”. E poi qualcuno la chiama, Elodie si avvicina alla passerella: tre, due, uno. Le luci della ribalta sono tutte per lei, per la star che ha imparato ad amarsi.

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