Femminile, femminista e plurale: è questo il futuro del cinema visto alla Festa di Roma
All’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l’Italia era presente in concorso con sei film tutti diretti da uomini; questa edizione verrà ricordata anche per le polemiche sulla presenza al Lido di Woody Allen, Luc Besson e Roman Polanski; i primi accusati di molestie sessuali e l’ultimo protagonista di una triste vicenda giudiziaria: dopo aver violentato una bambina di tredici anni, Polanski è volato in Europa per non affrontare le conseguenze delle sue azioni. Alla Mostra di Venezia era presente anche Luca Barbareschi che aveva fatto molto parlare di sé per alcune dichiarazioni apertamente sessiste raccolte dal quotidiano La Repubblica. Insieme a tante pellicole di indubbio interesse artistico e commerciale, l’ultimo Festival di Venezia verrà ricordato anche per le polemiche e le contestazioni dei collettivi femministi.
Va in tutt’altra direzione la Festa del Cinema di Roma. Giunta alla quindicesima edizione, la manifestazione fortemente voluta da Walter Veltroni ha ormai una sua mission ben precisa nonostante i numerosi cambi al vertice: portare in una delle capitali del Cinema il meglio dell’anno appena trascorso e gettare uno sguardo sull’immediato futuro tra pellicole d’autore senza perdere d’occhio i gusti del pubblico, soprattutto di quello più giovane.
Quest’anno la Festa di Roma ha visto protagoniste moltissime registe a partire dal film di apertura, C’è ancora domani di Paola Cortellesi. Al suo debutto in sala, Cortellesi si è confermata regina indiscussa del nostro box office, ma si porta a casa anche importanti premi come il Premio Speciale della Giuria, il Premio del Pubblico e la menzione speciale come miglior opera prima alla Festa del cinema di Roma. Il premio come miglior film se l’aggiudica un’altra regista, Carolina Markowicz con il suo Pedágio (Tull), la storia dei tentativi di una donna che cerca di pagare le terapie ripartive per suo figlio omosessuale. Oltre al concorso, a Roma si sono visti tantissimi film diretti da donne come Past Lives di Celine Song. Uscito a giugno negli Stati Uniti, il film è diventato un caso grazie al passaparola di pubblico e critica che hanno salutato il debutto di Song come uno degli esordi più promettenti degli ultimi anni. Past Lives racconta la storia di Nora e Hae Sung, due amici d'infanzia profondamente legati, che si separano quando la famiglia di Nora emigra dalla Corea del Sud in Canada. Due decenni dopo i due si ritrovano a New York e vivranno una settimana cruciale in cui si confronteranno sul destino, l’amore e le scelte che segnano il corso della vita, in una storia d’amore commovente e contemporanea come non se ne vedevano da tempo.
Paola Cortellesi debutta alla regia con un commovente film femminista
L’opera prima di Song è in odore di Oscar grazie alla bravura della sua autrice, dei suoi straordinari attori protagonisti, e della crescente attenzione internazionale verso tutti quei prodotti culturali che provengono o hanno qualche collegamento con la Corea del Sud. È stato presentato a Roma pochi giorni prima dell’uscita in sala in Italia Anatomia di una caduta di Justine Triet: film vincitore della Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes, Anatomia di una caduta di è uno dei film più attesi della stagione dopo l’incredibile successo al botteghino francese, dove ha totalizzato oltre un milione di spettatori nel primo mese di programmazione. Interpretato da una straordinaria Sandra Hüller, il film è un thriller psicologico che scava nei segreti di una famiglia e mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi. Sandra è una scrittrice che vive con il marito Samuel e il figlio non vedente Daniel in un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi. Quando Samuel muore in circostanze misteriose, Sandra viene accusata di omicidio e il processo mette a nudo la relazione tumultuosa che aveva con il marito, nonché la sua personalità ambigua. Le cose si complicano quando anche il giovane figlio arriva al banco dei testimoni. Un film intenso e straordinario consigliato soprattutto agli e alle amanti del genere true crime.
Attesissimo anche un altro film che potrebbe essere candidato a diversi premi Oscar: stiamo parlando di Saltburn di Emerald Fennell, vincitrice dell’Oscar per la sceneggiatura di Una donna promettente. Saltburn film vede protagonisti due giovani stelle di Hollywood in ascesa: Barry Keoghan, visto e acclamato ne Gli spiriti dell’isola e Jacob Elordi, protagonista della serie tv Euphoria e dell’ultimo film di Sofia Coppola in cui interpreta nientemeno che Elvis Presley.
Anche Margherita Buy alla regia
A Roma è stato presentato anche Volare, il film di Margherita Buy che debutta alla regia con una storia che vuole esorcizzare una delle paure più diffuse al mondo: quella di prendere l’aereo. "Con Doriana Leondeff e Antonio Leotti abbiamo scritto un testo, a nostro parere divertente - ha dichiarato Buy - La protagonista si trova a condividere il suo terrore con un gruppo di sconosciuti, diversissimi da lei ma profondamente simili perché accomunati dallo stesso problema. La speranza è che attraverso la storia di questi personaggi e delle loro paure il pubblico possa riconoscersi e sorridere delle proprie fragilità, magari mai confessate. Mentre io devo confessare che questa esperienza alla regia purtroppo mi è molto piaciuta!”.
Se la Mostra del cinema di Venezia è da sempre dedicata alla celebrazione di artisti e opere di grande livello qualitativo, il festival di Roma è per sua stessa vocazione una festa di pubblico in cui è possibile vedere davvero di tutto, dai film più commerciali alle pellicole in odore di Oscar. E proprio la sua natura ibrida a indicare che il pubblico - soprattutto quello giovane - è molto più pronto a intercettare le novità di quanto si raccontino certi addetti ai lavori (rigorosamente uomini). E il futuro del Cinema, spiace per loro, è femminile, femminista e plurale.