rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024

Charlotte Matteini

Opinionista

Caro Giorgetti, i giovani non fanno figli perché sono precari e sottopagati

Fermi tutti: il Governo ha un piano per combattere la denatalità. L’illuminante proposta arriverebbe dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che, secondo indiscrezioni de Il Foglio, starebbe gestendo il delicato dossier. L’architrave del piano di Giorgetti sembra piuttosto semplice: detassare i nuclei familiari con almeno due figli. In sostanza, se fai oltre due figli, lo Stato ti premia azzerandoti le tasse. Nonostante queste siano solo indiscrezioni di stampa, a confermare la bontà dell’idea è arrivato il sottosegretario alle Imprese Massimo Bitonci, che ha dichiarato di condividere la proposta e, anzi, ha rilanciato sostenendo che andrebbe reintrodotta una detrazione di 10.000 euro l’anno per figlio a carico, senza alcun limite di reddito, che valga fino al termine del percorso di studi, anche universitario.  

Numeri allarmanti

Insomma, i dati Istat sulla natalità in Italia - che ha raggiunto minimi storici mai toccati prima - preoccupano non poco l’esecutivo e proprio per questo motivo il Governo Meloni ha deciso di non rimanere con le mani in mano e di approntare subito un piano per risollevare le sorti del Paese e riempire le culle. Ecco, peccato che la direzione sia totalmente sbagliata. O meglio, come al solito, al Governo manca un reale quadro d’insieme e cerca di ignorare l’altra faccia della medaglia che è allo stesso modo determinante per spiegare per quale motivo in questo Paese ormai si fanno sempre meno figli.  

Qual è questa faccia della medaglia? Sempre la solita, quella che più volte ho definito, non a caso, il grande elefante nella stanza che tutti si ostinano a ignorare: le condizioni di lavoro in cui versa la generazione under 35, proprio quella generazione che sarebbe potenzialmente in età più fertile. La situazione è nota a molti, soprattutto a chi la vive sulla propria pelle ogni giorno essendo costretto a saltare da uno stage sottopagato all’altro, da un contratto a tempo determinato a un altro, inseguendo la chimera di una futura ed eventuale stabilizzazione che permetta di poter programmare un futuro che abbia un orizzonte temporale più lungo di tre o sei mesi.  

Il 43% guadagna meno di 1.000 euro al mese

Secondo un recente rapporto Eures, infatti, emerge che il 43% degli under 35 italiani guadagna meno di mille euro al mese e nel 67% dei casi ha un contratto precario, ovvero senza né diritti né tutele. Partendo da questi dati drammatici, sorge spontanea una domanda: alzi la mano chi farebbe un figlio – anzi, più di uno, visti i desiderata del Governo – senza alcuna sicurezza né dal punto di vista retributivo né dal punto di vista contrattuale? Traduco il concetto in maniera terra terra: se a 30 anni mi ritrovo a saltare da un contratto precario all’altro, sottopagato, con il rischio di perdere il lavoro per una banale influenza se oso magari fare qualche giorno di malattia – figuriamoci assentarmi per mesi causa gravidanza – un potenziale figlio in che modo potrei mantenerlo, quando faccio fatica a mantenere me stesso, a pagare l’affitto di una stanza in condivisione, ad arrivare alla fine del mese? Ecco, la risposta credo sia abbastanza scontata. Come se non bastasse, proprio a conferma del fatto che questo Governo non vede minimamente nulla di sbagliato nell’attuale assetto del mercato del lavoro italiano, lo stesso esecutivo che vorrebbe risolvere il problema della denatalità sta approntando una serie di riforme per rendere ancora più precario – pardon, flessibile – il lavoro.  

Senza contare, poi, l’altro aspetto determinante: la totale assenza di politiche di welfare adeguate a sostegno della genitorialità, ad esempio investimenti sugli asili nido ed estensione del congedo di paternità, per fare due banalissimi esempi tra tanti. Perché sì, anche in altri Paesi europei esistono misure di detassazione e detrazione fiscale volte ad aumentare la natalità, ma funzionano perché sono accompagnate da una serie di politiche per affrontare il percorso immediatamente successivo, quello della genitorialità, soprattutto a livello condiviso. In Italia, invece, i genitori sono praticamente abbandonati dallo Stato subito dopo la nascita del pargolo tanto atteso dalla Patria.   

Si parla di

Caro Giorgetti, i giovani non fanno figli perché sono precari e sottopagati

Today è in caricamento