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Giovedì, 7 Dicembre 2023

L'editoriale

Chiara Tadini

Responsabile redazione

La crudele beffa delle "ambulanze del mare" fatte sbarcare a 2000 chilometri di distanza

"Parlo con l'ospedale di Kiev? Buongiorno, abbiamo trovato 84 persone disidratate e in ipotermia, sono quasi tutti minorenni senza genitori. Hanno subìto violenze e torture indicibili. Potete mandarci delle ambulanze? ...Grazie. Come scusi? Dov'è che li trasportate poi? ...A Ravenna? Ravenna... in Italia? Ma è a 1900 chilometri da qui, siete matti? Vi rendete conto di quanto abbiano già patito questi ragazzini?"

Quello qui sopra naturalmente è un dialogo immaginario. Un dialogo che, nella vita reale, non potrebbe mai succedere. Eppure, in realtà, sempre più spesso accade qualcosa di simile. Martedì mattina la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranee ha soccorso un gommone con a bordo 84 migranti al largo della Libia. Sopra a quel gommone di fortuna, affollatissimi, c'erano 58 ragazzini minorenni senza genitori e 26 adulti, per la maggior parte provenienti da Gambia e Libia. Tutti in stato di disidratazione e ipotermia, visto che avevano viaggiato per 24 ore in mezzo alle acque gelide del Mediterraneo senza neanche una bottiglia d'acqua. Ai soccorritori hanno raccontato di aver subìto violenze sessuali e torture nei campi di prigionia in Libia.

A quel punto la Ong doveva ricevere indicazioni per lo sbarco. I porti più vicini sono quelli della Sicilia o della Calabria, in seconda battuta quelli della Puglia e della Campania (quello di Lampedusa è troppo piccolo per la Ocean Viking e quello di Malta, spiegano dalla Ong, "non risponde ormai da anni"). In breve tempo arriva l'ordine del Viminale: sbarcate a Ravenna.

Ma come Ravenna? E' a quasi 1000 miglia nautiche da qui (che tradotto in chilometri fa 1800). Ma vi rendete conto di quello che ci state chiedendo? Dobbiamo costringere queste povere anime a farsi altri 4 o 5 giorni di navigazione prima di toccare la terra ferma? Quella terra ferma che, aggrappati a quel gommone nel viaggio della speranza, non sapevano se sarebbero mai più riusciti a toccare... Noi in mezza giornata possiamo arrivare in Sicilia, non possiamo attraccare lì? Tanto poi fate come avete fatto qualche giorno fa con i nostri colleghi della nave Geo Barents di Medici senza frontiere, che dopo aver soccorso 237 minori al largo della Libia è stata inviata al porto di La Spezia, dove è arrivata dopo 5 lunghi giorni di navigazione, per poi vedersi beffata con la decisione del Governo di trasferire i migranti in pullman a Foggia. La stessa Geo Barents che domenica ha salvato 48 migranti sempre al largo della Libia ed è stata costretta a farli viaggiare fino ad Ancona per sbarcare. Sarà sempre così d'ora in avanti? Lo fate per tentare di scoraggiarci? I porti del sud poi sono già attrezzati per le operazioni di sbarco, al nord invece devono sempre inventarsi un sistema di accoglienza all'ultimo minuto. Ci chiamano "taxi del mare", ma in realtà noi siamo le ambulanze del mare. Direste mai a un'ambulanza che ha soccorso 84 persone in queste condizioni a Kiev di portarle in ospedale a Ravenna?

I migranti soccorsi a bordo della Ocean Viking (foto Nissim Gasteli/Sos Mediterranee) 20230214_Nissim Gasteli_SOS MEDITERRANEE-113_censored

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