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Sabato, 20 Aprile 2024

Alfonso Bianchi

Giornalista

O la Nato entra in guerra o dica a Zelensky di arrendersi

Quella in Ucraina “sarà una guerra che durerà a lungo e quindi dobbiamo prepararci”. Questo è stato l'avvertimento lanciato solo due giorni fa dal presidente francese Emmanuel Macron. Ma in realtà quelli che si devono preparare al massimo sono gli ucraini, perché loro la stanno combattendo questa guerra, e da soli. Noi ne stiamo solo subendo le conseguenze economiche che, per quanto gravi (soprattutto per le classi popolari) non sono certo paragonabili alla loro tragica situazione, con le città distrutte dai bombardamenti, i morti che aumentano ogni giorno e i rifugiati che sono ormai milioni in tutta Europa.

E gli ucraini devono prepararsi anche a un'altra cosa, una cosa che né Macron né nessun altro dei leader dell'Occidente vuole dire, e cioè che se la Nato non entra in campo direttamente questa guerra Kiev la perderà. Punto, non c'è bisogno di essere esperti di strategie militari per capirlo. L'Ucraina può provare a resistere quanto vuole, in maniera assolutamente onorevole, ma senza un aiuto esterno (e vero) sta solo prolungando la propria agonia, ormai è lampante. La Crimea è andata, è andata Mariupol e anche il Donbass (o comunque gran parte di esso). Qualcuno crede davvero nella possibilità di una controffensiva? Siamo seri. E allora la Nato deve decidere che vuole fare, se ha il coraggio (o la follia) di rompere gli indugi ed entrare direttamente in guerra contro la Russia di Vladimir Putin. Deve decidere se vuole assumersi la responsabilità di scatenare, con ogni probabilità, una nuova guerra mondiale per soccorrere l'Ucraina che a parole dice tanto di voler aiutare.

Oppure se non lo vuole fare, cosa che sembra lampante, deve dire a Volodymyr Zelensky che ha deciso di lasciare Kiev al suo destino, e che quindi è meglio che si arrenda il prima possibile e che trovi il modo di negoziare un resa il più possibile onorevole, e così la facciamo finita, tanto il risultato è già scritto. L'Ue sta preparando l'ennesimo pacchetto di sanzioni, ma crede davvero che serviranno a far desistere Putin? O che magari il Cremlino deciderà di ritirarsi perché i russi non riescono più a stare senza McDonald's? La verità è che, almeno per il momento, alla Russia le sanzioni stanno facendo solo il solletico, e prima che comincino davvero a far danni passeranno anni. E intanto gli ucraini che fanno? Resistono a oltranza? Le armi possiamo continuare a mandargliele, ma i soldati morti non li sostituiremo tanto facilmente.

Che poi quello delle armi pure è stato un balletto ben poco decoroso da parte di Usa ed Europa. Prima mandavamo solo gli elmetti, magari qualche pistola, poi siamo passati ai carri armati, ma solo quelli prodotti in Unione Sovietica (il che è già una barzelletta), o quelli che ci erano avanzati magari dalla Prima Guerra mondiale, presi da qualche museo e spediti a Kiev (“Dovete mettere un po' di olio nei cingolati, fanno un po' di fumo e non so velocissimi, ma insomma dai, tutto sommato so ancora buoni”). Poi finalmente sono arrivate i razzi a lunga gittata, ma a patto che non vengano lanciati davvero a lunga gittata, non sia mai raggiungono la Russia succede un casino. Stiamo anche addestrando i soldati ucraini (o meglio gli Usa e soprattutto il Regno Unito lo stanno facendo), in addestramenti last minute che qualcuno forse spera li trasformino in schiere mortali di Rambo che faranno fuggire a gambe levate i russi.

La resistenza degli ucraini, viste le condizioni di disparità delle forze, è stata eroica, comunque la si pensi su di loro e su questo conflitto, questo non si può negare, bisogna riconoscerglielo. Stanno combattendo come leoni per difendere la propria terra, stanno combattendo come pochi avrebbero fatto, giù il cappello. Ma purtroppo per loro non basta e il loro coraggio da solo non sarà sufficiente a vincere. E nemmeno lo saranno i proclami altisonanti di Zelensky, che ormai non servono neanche più a risollevare il morale delle truppe e della popolazione, servono solo a farlo sembrare ridicolo. Il suo ministro della Difesa qualche giorno fa ha parlato di un milione di uomini pronti a combattere per riconquistare il sud del Paese, ma mentre lo diceva non ci credeva neanche lui.

La verità è che solo la Nato potrebbe cambiare le sorti della guerra, ma entrandoci direttamente. Ma la Nato in guerra non ci entrerà, non abbiamo il coraggio di bloccare il gas russo figuriamoci se abbiamo il coraggio di bombardare la Russia. L'alternativa resta quindi una sola, prima verrà scelta prima si porrà fine a questo stillicidio.

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