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Sabato, 20 Aprile 2024

Il commento

Fabio Salamida

Giornalista

I "no vax" hanno perso su tutta la linea e ora sperano nel Governo

Dopo nove ore di consiglio, la Corte Costituzionale ha scritto la parola fine sui deliri complottisti di quella piccola parte della popolazione tristemente assecondata da professionisti con discutibili curriculum, attori al crepuscolo, anestesisti, virologi della domenica laureati all'università della strada, medici radiati in cerca di visibilità, portuali di Trieste, esponenti della Lega e istruttori di pilates in pensione, confermando la legittimità dell'obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni e per alcune categorie di lavoratori imposto dal Governo di Mario Draghi nell'aprile 2021, con lo scopo fermare le ospedalizzazioni dovute al Covid-19; un testo che conteneva anche l'obbligo del green pass per svolgere tutte le altre professioni.

Come prevedibile, i "no vax" hanno perso e hanno perso su tutta la linea: con buona pace dei vari Enrico Montesano, Red Ronnie, Nonna Maura, Heather Parisi, Nunzia Schirilò e di tutti gli altri masanielli più o meno improvvisati che hanno animato le piazze, i social network, i gruppi Telegram e quei talk show che per mezzo decimale di ascolti in più ne hanno ospitato i dannosi monologhi, che si concludevano puntualmente con farneticazioni su dittature sanitarie (mai vista una dittatura con i dissidenti a parlare a reti unificate…), pensieri unici, sieri sperimentali coperti da segreti militari e presunte violazioni della Carta.

La Costituzione, appunto: l'articolo 32, il più citato nelle cucine abitabili del Paese, recita: "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge". La Consulta ha dovuto spiegare ai "no vax" e dai cinque uffici giudiziari che ne hanno chiesto l'intervento, il concetto di "disposizione di legge". E così, le istanze presentate sono state giudicate "inammissibili" e "non fondate"; al contrario, le scelte del legislatore sono definite dai giudici costituzionali "non irragionevoli" e "non sproporzionate".

Nessun "ricatto dello Stato" dunque, ma tutela della salute pubblica, che vuol dire anche prevenire il collasso delle strutture sanitarie, un collasso che avrebbe creato disagi e messo a rischio la salute di malati con altre patologie. Perché - ricordiamolo per l'ennesima volta - il vaccino non è servito a bloccare i contagi, ma ad impedire che il virus degenerasse in polmoniti interstiziali. Legittimo l'obbligo dunque, anche per quelle attività che non prevedevano il contatto con il pubblico (la Corte ha contestato vizi di forma nel ricorso del Tar della Lombardia); legittima la sospensione del personale sanitario, perché la tutela della salute dei cittadini prevale sulle riserve dei singoli; legittima la sospensione degli assegni di mantenimento ai non vaccinati sospesi dal lavoro, perché i datori di lavoro hanno dovuto sostituire quei dipendenti nel periodo di sospensione. Una vittoria per la scienza e per quei 48 milioni di italiani sopra i 12 anni che hanno fatto ciò che andava fatto per rendere inoffensivo un virus che ha ucciso 5,5 milioni di persone in tutto il mondo e 181 mila persone solo in Italia.

Ora la questione diventa politica, perché l'attuale maggioranza, composta in larga parte da partiti che in quei giorni contestavano quelle scelte del Governo Draghi (ora legittimate anche dalla Corte), porta avanti una linea diametralmente opposta. Come primo atto, l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha reintegrato con due mesi di anticipo medici, infermieri e operatori sanitari non vaccinati: sono circa lo 0,6% del totale, ma il segnale a quel mondo è molto chiaro.

Il nodo da sciogliere in queste ore è quello delle sanzioni: sono quasi due milioni di verbali che saranno recapitati, nei prossimi giorni, agli over 50 e a tutti gli appartenenti a categorie sottoposte ad obbligo vaccinale che non hanno fatto il vaccino anti-Covid entro i tempi stabiliti. Ancor prima che la Corte Costituzionale si esprimesse nel merito, il leghista Claudio Borghi, da tempo alfiere dei "no vax", già annunciava su twitter un emendamento, con primo firmatario il senatore Massimiliano Romeo, per cancellare tutte le multe. Staremo a vedere: dopo i regali di Natale agli evasori fiscali nella prossima Legge di Bilancio, il "perdono di Stato" per chi ha messo a rischio la salute dei cittadini sarebbe un altro schiaffo alle persone perbene.
 

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