Come non perdere il lavoro con ChatGpt
"Ciao ChatGpt, ci ruberai il lavoro?". L'ho domandato direttamente al chatbot più chiacchierato degli ultimi mesi se intelligenza artificiale e machine learning stravolgeranno la società, sostituendosi definitivamente all'uomo in molte mansioni e professioni. Un esperimento provocatorio e di certo non attendibile, ma la risposta che ne ho ricavato, nella sua parzialità, dovrebbe essere presa per buona da chiunque, per abituarsi all'idea che il futuro è cambiamento, che l'innovazione tecnologica stravolge e migliora la vita - certo, i risvolti negativi ci sono sempre e comunque - e non si può far altro che adeguarsi, come è sempre stato negli ultimi due secoli.
A domanda, ChatGpt risponde. "Attualmente, l'intelligenza artificiale come me - mi spiega - viene utilizzata principalmente per supportare il lavoro umano, non per sostituirlo. Ci sono molte attività come la creatività, l'empatia, l'intelligenza emotiva e le capacità decisionali, che al momento le intelligenze artificiali non possono sostituire completamente".
ChatGpt, sembra strano affermarlo, è anche obiettivo e realista. Mi dice che con l'evoluzione della tecnologia, alcune attività che attualmente richiedono il lavoro umano potrebbero essere automatizzate in futuro. E aggiunge: "In tal caso, sarebbe importante sviluppare abilità e competenze che sono più difficili da replicare attraverso l'automazione, come la creatività, la risoluzione dei problemi, l'innovazione e l'interazione umana", perché, continua, "l'apprendimento continuo e l'aggiornamento delle proprie competenze sono essenziali per rimanere competitivi sul mercato del lavoro. In ogni caso, al momento, non c'è motivo di credere che io possa sostituire completamente il lavoro umano in tutti i settori, ma piuttosto che possa supportare e migliorare il lavoro che gli esseri umani svolgono ogni giorno".
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Migliorare il lavoro, questo è il punto. L'intelligenza artificiale non ruba il lavoro, lo migliora, apre a nuove prospettive e professioni. Nessuno sarebbe disposto a lavorare al telaio oggi, eppure più di due secoli fa c'era chi faceva la battaglia alle macchine e dava fuoco alle fabbriche. È questione di evoluzione e rivoluzione. In un rapporto di Goldman Sachs, emerge come, nel prossimo futuro, il 46% delle attività amministrative e delle professioni legali potrebbero essere automatizzate (non sostituite), mentre nei campi più 'manuali', come quelli legati ad automazione ed edilizia, le percentuali crollano drasticamente (4-6%). Ma c'è un altro dato interessante: sempre secondo il rapporto, il 60% dei lavoratori, oggi, svolge occupazioni che non esistevano nel 1940, poco più di 80 anni fa; allo stesso modo, dagli anni '80, in un periodo di profondo avanzamento tecnologico, sono 'nate' milioni di nuove posizioni professionali legate allo sviluppo tech. Ancora, rivoluzione ed evoluzione.
Un recente studio condotto da Shakked Noy e Whitney Zhang del Mit (Massachussets institute of technology) suggerisce in via preliminare come le tecnologie di intelligenza artificiale generativa abbiano iniziato, e continueranno a farlo in futuro, ad impattare in maniera significativamente positiva sui lavoratori. I due ricercatori hanno coinvolto 444 professionisti con formazione universitaria, chiedendo loro di portare a termine dei compiti d'ufficio, come la scrittura di comunicati stampa e email. A metà dei partecipanti, scelti con modalità casuale, è stata data la possibilità di aiutarsi con ChatGpt. Ciò che emerge dall'analisi è piuttosto significativo: "I nostri risultati - spiegano gli studiosi - mostrano che il chatbot aumenta sostanzialmente la produttività media". Chi ha potuto avvalersi dello strumento di intelligenza artificiale è stato in grado di portare a termine i compiti assegnati mediamente in 17 minuti, contro i 27 di chi ha dovuto far leva esclusivamente sulle proprie capacità. "L'utilizzo di ChatGpt - argomentano Noy e Zhang - aumenta la produttività e la soddisfazione sul posto di lavoro, accrescendo l'entusiasmo per le tecnologie di automazione".
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Il quadro che esce dallo studio è preliminare e parziale (non potrebbe essere diversamente), ma dà primi indizi su come l'integrazione massiva dell'intelligenza artificiale possa comportare effettivi benefici, piuttosto che nefasti epiloghi, a professioni indicate da molti detrattori come prossime a scomparire a causa della colonizzazione di software pensanti. Più che di sostituzione di competenze, sarebbe forse il caso di parlare di integrazione. Risvolti negativi, certo, non mancheranno e non serve avere la sfera di cristallo per averne contezza, ma è impossibile prevedere quali potranno davvero essere; e soprattutto, siamo ancora agli albori della rivoluzione: prima che l'intelligenza artificiale entri in pianta stabile in luoghi di lavoro in cui la mente e le capacità umane sono indispensabili, ci sarà tempo per mettere a terra le giuste contromisure e sviluppare nuove competenze e, di conseguenza, professioni.
La versione di Microsoft
Microsoft sostiene che l'intelligenza artificiale possa rappresentare uno "strumento di supporto per creare un nuovo modo di lavorare". I risultati possono apparire a buona ragione tendenziosi, considerando il maxi investimento da 10 miliardi di dollari del colosso di Redmond per foraggiare le attività di OpenAI, l'organizzazione che ha creato ChatGpt, ma vale la pena comunque prenderli un attimo in considerazione. "L’integrazione dell’AI all’interno dei più popolari strumenti di produttività - spiegano da Microsoft - può contribuire a semplificare e rendere più agili le attività nelle aziende, spesso appesantite da una mole di informazioni e dati che espongono i professionisti alla fatica di dover distinguere gli insight rilevanti dal rumore di sottofondo, togliendo tempo ed energie al flusso creativo". L'idea è che l'intelligenza artificiale libererà i lavoratori dai compiti più macchinosi, aumentando i livelli produttivi e permettendo di spingere il piede sull'acceleratore di creatività e creazione di valore, eliminando la monotonia.
Lo studio di Microsoft, condotto a livello globale analizzando le risposte pervenute da 31 mila persone, evidenzia come il 64% del campione dichiara di avere difficoltà a trovare il tempo e l'energia necessaria per svolgere il proprio lavoro. Questo a causa del cosiddetto "debito digitale", ossia quell'enorme afflusso di dati, email, riunioni e notifiche che riceviamo ogni giorno e che "ha superato la capacità dell'uomo di processarli e smaltirli tutti". E in un mondo in cui la creatività assume un ruolo sempre più cruciale e strategico, questo situazione rischia di riversare i propri effetti negativi sul business. "Questa nuova generazione di intelligenza artificiale - ha rimarcato il Ceo di Microsoft, Satya Nadella - è un'enorme opportunità. Gli strumenti basati sull'AI saranno in grado di contribuire ad alleviare il 'debito digitale', costruire un’attitudine positiva e abilitare i dipendenti".
Ma torniamo al punto: intelligenza artificiale e machine learning stanno ancora vivendo la loro infanzia, non sono autosufficienti e non lo saranno troppo presto, anche se lo sviluppo tecnologico 'vola'. Mi sembra calzare a pennello una riflessione di Brian Frederick di Sej (Search engine journal): "Puoi stare tranquillo. Gli aeroplani hanno un complesso sistema di pilotaggio automatico e, durante il volo, sono controllati principalmente da computer. Ma i piloti sono lì seduti e regolano i controlli del computer ogni volta che è necessario". Quindi in un lasso di tempo abbastanza lungo - si parla di decenni secondo molti esperti e analisti - la tecnologia avrà un ruolo sempre più preponderante nella società e nel mondo del lavoro, ma piuttosto che sostituire si affiancherà all'uomo, sgravandolo delle mansioni più impegnative dal punto di vista fisico o più noiose.
Gli aeroplani hanno un complesso sistema di pilotaggio automatico e, durante il volo, sono controllati principalmente da computer. Ma i piloti sono lì seduti e regolano i controlli del computer ogni volta che è necessario
In definitiva, come si può fare per non farsi rubare il lavoro da ChatGpt e, più in generale, dai sistemi di intelligenza artificiale integrata? Punto uno: smetterla di pensare che ci ruberanno il lavoro, persuadendosi che il marcio della mela è una minima parte della superficie totale. Punto due: adeguarsi al cambiamento e predisporsi in maniera propositiva all'intelligenza artificiale. Nonostante il cambio di paradigma non sarà immediato, in futuro potremmo contare su un copilota e dovremmo essere in grado di cambiare almeno in parte il nostro modo di lavorare. Punto tre: in Italia il 47% delle persone dichiara di non disporre di tutte le competenze necessarie per portare a termine il proprio lavoro. Con l'introduzione di una nuova tecnologia, la percentuale rischia di impennarsi. Ecco perché gli imprenditori dovranno essere pronti a intercettare il cambiamento, cominciando a fornire, non appena necessario, una completa ed esaustiva formazione ai propri dipendenti.
Imparare e testare ChatGpt oggi
Guardando alla stretta attualità, ChatGpt può essere sfruttato per aumentare l'efficienza e la produttività in azienda, impiegandolo in compiti che richiedono tempi lunghi per essere portati a termine. Partecipi a una riunione importante e devi appuntarti le informazioni principali, per rivederle in caso di necessità? Puoi trascrivere l'intero audio della conferenza in tempo reale grazie a una delle numerose applicazioni basate sull'intelligenza artificiale disponibili online (come ad esempio Otter.ai); successivamente si può chiedere a ChatGpt di riassumerlo in maniera efficace, conservando tutti i concetti fondamentali.
Ma ChatGpt può aiutarti a trovare le informazioni più utili e interessanti sui dati immessi da programmi come ad esempio Excel, o addirittura creare dei report. Per chi lavoro nel campo della programmazione, il chatbot può identificare all'istante un baco all'interno di un codice. Nel ramo finanziario, analizzando dati storici, può prevedere tendenze più o meno imminenti. Le aziende possono sfruttarlo per implementare un customer service online per rispondere alle domande più frequenti dei potenziali clienti, e sfruttarlo per controllare la correttezza grammaticale di email o comunicazioni interne.
C'è un aspetto piuttosto importante e comune che emerge da questa rapida carrellata di esempi: che si parli di ChatGpt o altri sistemi di intelligenza artificiale, già oggi, in forma parziale e preliminare, si può partecipare al cambiamento e coglierne i benefici. Si può efficientare il proprio tempo e scrollarsi di dosso tutte quelle attività che spesso appesantiscono la giornata lavorativa, ma in quanto necessarie devono essere portate a termine. Perché dobbiamo sempre vedere l'ostacolo, dove c'è una prateria?