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Giovedì, 28 Marzo 2024

Fabio Salamida

Giornalista

Il vero problema del governo Meloni (altro che rave e Ong)

Sul contrasto al caro bollette mancano all’appello circa dieci miliardi di euro e come nella peggiore tradizione italiana si farà nuovo debito; in Europa si sono incassati più cordiali “no” che cordiali strette di mano; sulle armi all’Ucraina la linea resta esattamente quella del Governo Draghi e – al netto dei roboanti annunci – anche sul Pnrr non si può toccare palla. L’esordio del Governo guidato da Giorgia Meloni non è stato decisamente dei più esaltanti e la possibilità che la fiducia che tanti italiani hanno concesso alla leader di Fratelli d’Italia e ai partiti della sua coalizione venga presto meno, spaventa non poco i nuovi inquilini di Palazzo Chigi.

Le armi di "distrazione di massa"

E così, per cercare di nascondere il più possibile le enormi difficoltà e i tanti “meno” con cui deve fare i conti il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ecco spuntare le “armi di distrazione di massa”, che non sono prodotti dell’industria bellica cari al ministro della Difesa, Guido Crosetto, bensì iniziative pressoché inutili dal punto di vista dei destini del Paese, ma molto utili a concentrare l’attenzione dei media e del dibattito pubblico per giorni, o magari per settimane. All’indomani della battaglia contro i pericolosissimi rave party e come ampiamente annunciato prima e durante la campagna elettorale, torna a grande richiesta la guerra alle pericolosissime Ong: una guerra che si era virtualmente interrotta con la caduta del primo Governo Conte e lo sfratto di Matteo Salvini dal Viminale. Sia chiaro, niente di nuovo all’orizzonte: non è mistero che il pezzo forte della propaganda dei partiti dell’estrema destra e dei loro leader sia la lotta senza esclusione di colpi all’immigrato e la “caccia” alle navi delle organizzazioni umanitarie che salvano uomini, donne e bambini da una morte certa in mezzo al Mediterraneo (spesso dopo essere scampati da stupri, torture, omicidi e traffico di organi in terra libica) è un ottimo pretesto per far dimenticare che esistono problemi decisamente più gravi su cui forse bisognerebbe concentrare maggiormente gli sforzi.

I numeri dicono un'altra storia

L’immagine plastica delle “armi di distrazione di massa" è stata la presenza del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alla conferenza stampa in cui si è annunciata la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef), ovvero nel momento delle dolenti note su caro energia e recessione alle porte. Rispetto al recente passato, quello che ha portato Matteo Salvini nelle aule di tribunale per aver lasciato per giorni dei naufraghi denutriti e malati in mezzo al mare, il ministro Piantedosi agisce, se possibile, con ancora più cinismo; con quel cinismo che caratterizza un burocrate che esegue le direttive d’altri restando in equilibro sul filo del cavillo: una volta che la nave arriva in porto, parte una vera e propria selezione, definita “sbarco selettivo”, in cui si fanno scendere malati, minori non accompagnati, donne incinte e donne con bambini piccoli. Il resto dei naufraghi, definiti in modo agghiacciante “carico residuale” (come fossero merci… ), restano sull’imbarcazione che viene invitata a riprendere il mare. Inutile dire che siamo di fronte a un evidente tentativo di raggiro delle più elementari norme del diritto internazionale e delle leggi del mare, oltre che a un utilizzo disumano delle istituzioni.

I migranti sulle navi delle Ong sono e saranno tra le “armi di distrazione di massa” più efficaci, perché su di loro le martellanti campagne di disinformazione dei partiti che formano il Governo Meloni indugiano ormai da molto tempo. Qualche numero su tutti: quelle che la presidente del Consiglio definisce senza pudore “navi pirata” che sarebbero responsabili dell’immigrazione clandestina e della cosiddetta “invasione”, negli ultimi quattro anni hanno soccorso solo una minima parte degli immigrati che sono arrivati dalle coste nordafricane; il 12% durante la gestione Salvini e il 14% durante la gestione Lamorgese (fonte: elaborazione Ispi su dati Ministero dell’Interno e Unhcr). Dal giorno dell’insediamento della leader di Fratelli d’Italia a Palazzo Chigi, sono sbarcati sulle coste italiane oltre novemila migranti, ma i riflettori sono puntati da giorni sui 985 che si trovano sulle navi delle organizzazioni umanitarie. “Armi di distrazione di massa” molto utili a nascondere altri numeri, quelli con segno negativo.

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