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Venerdì, 19 Aprile 2024

La critica

Chiara Tadini

Responsabile redazione

Pupo, il problema del femminicidio di Giulia Tramontano non è lo "stress" dell'omicida

Non bastava il brutale omicidio di Giulia Tramontano, uccisa a 29 anni al settimo mese di gravidanza dal compagno Alessandro Impagnatiello, che ha detto agli inquirenti di averla uccisa "per lo stress" che stava vivendo per via "non solo della gestione delle due ragazze" con cui aveva una relazione parallela (la compagna Giulia e l'amante), "ma anche per il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza, per esempio sul luogo di lavoro". No: ora ci si mettono pure i vip speculatori che sfruttano una splendida occasione per tacere per, invece, dire la propria. Lo facessero per prendere una dura posizione contro i femminicidi, contro questi insopportabili assassinii sempre più frequenti, andrebbe anche bene. Invece no.

Pupo va ben oltre e si mette nei panni dell'omicida, #jesuisimpagnatiello, in una lettera inviata a Dagospia. "Anche io, come Alessandro Impagnatiello, sono un po' stressato dalla gestione di due rapporti sentimentali che durano da trentacinque anni, ma voglio tranquillizzare tutti e soprattutto le mie due donne, mia moglie Anna e la mia compagna Patricia, non ho intenzione di uccidere nessuno". Pupo, ma l'hai detto davvero? Hai davvero paragonato il tuo rapporto poliamoroso con due donne che hanno scelto di vivere insieme a te, e con le quali tu hai scelto di vivere da tanti anni in una sorta di famiglia allargata, con il tradimento da parte di Alessandro nei confronti della sua fidanzata che, ignara di tutto, dopo averlo scoperto aveva deciso di lasciarlo e invece, guarda un po', è stata da lui assassinata? Certo, tu dirai: questa cosa del poliamore "non l'ho scelta io". Eppure sei tu che la scegli ogni giorno continuando a viverla e ad accettarla, consapevole e senziente. Potresti uscirne quando vuoi. Giulia, invece, non ha potuto scegliere nulla. Perché lei quel triangolo non lo voleva, e nel momento in cui ha deciso di uscire da quel mondo di corna e bugie è stata uccisa con due fendenti alla gola.

Per me il discorso potrebbe finire qui. Ma Pupo, con la sua lettera, va oltre. "Questa vicenda non è solo la tragedia che coinvolge due povere famiglie, ma è il dramma di una generazione di ragazzi che non sanno più sopportare niente. È il risultato del vuoto e dell' ipocrisia della società in cui viviamo. Un contesto folle ed assurdo in cui il vero e il falso si sono mischiati al punto da non poterli più distinguere", scrive facendo una pesante generalizzazione. "Una generazione di ragazzi che non sanno più sopportare niente": chi doveva sopportare cosa esattamente? Lo "stressato" Alessandro? Quindi applausi a te perché "riesci a sopportare" le due donne che hai scelto di avere al tuo fianco, al contrario suo? Forse ti sta sfuggendo il fulcro del problema, Pupo.

Ma la lettera continua: "C'è chi sbraita e urla che bisogna urgentemente trovare una soluzione, affinché fatti del genere non accadano più. Ma in che mondo vivono questi? È come dire che non ci devono essere più le guerre e che le persone devono smettere di odiarsi e di ammazzarsi fra di loro! Che cazzo vuole dire? Non è così che si educano e si formano le nuove generazioni! Lo sappiamo benissimo che la vita è una sfida, una lotta cruenta, una guerra quotidiana e che nessuno ti regala mai niente ed è questo che dovremmo comunicare ai ragazzi.  A questi "poveracci" sempre più smarriti e disperati che, di fronte al primo problema, al primo ostacolo, si arrendono e perdono la testa".

Lo ripeto: Pupo, forse non hai capito che il problema qui non è insegnare a questi "poveracci smarriti e disperati" a non arrendersi davanti al primo ostacolo e a non "perdere la testa". Il problema non è il fatto che Alessandro non sopportasse lo stress. Lui quello "stress" se lo è scelto, e lo ha fatto mentendo alla donna che lo amava e che aspettava un figlio da lui. Tu, con questa lettera, stai dicendo che dovremmo insegnare ai ragazzi a sopportare questi "stress", e quindi applicato a questo caso che Alessandro avrebbe dovuto, poverino, tenere duro e continuare a portare avanti la sua doppia vita mentendo alla sua compagna. Perché è questo a cui stai aspirando con le tue parole: insegnare ai giovani di oggi a barcamenarsi tra la compagna e l'amante senza soccombere allo stress.

Invece sai cosa penso che dovremmo fare? Proprio quello che tu, nella tua lettera, hai tanto criticato: trovare una soluzione affinché fatti del genere non accadano più. Partendo in primis dall'educazione sentimentale a scuola - così come, fattene una ragione, tra i banchi si educano i bambini alla non violenza e al fatto che ammazzarsi e fare la guerra è sbagliato. La vita è una sfida, hai ragione: ma questa "sfida", come la chiami tu, o "stress", come la chiama lui, Alessandro se l'è scelta da solo.

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