Romagna Mia, non mollare
Un'alluvione senza precedenti, intere città ricoperte dall'acqua, già 13 morti, case distrutte, migliaia di persone che hanno perso tutto. Quello che è successo in Romagna, la mia Romagna, è una tragedia che non dovrebbe succedere in nessun posto al mondo, mai. Ma, per fortuna, è successo in Romagna. Cosa? Sono impazzita? Ma no, state tranquilli.
Sapete perché dico così? Perché la Romagna è quel luogo in cui, ai giornalisti inviati sul posto che domandano "Come state?", gli alluvionati che hanno appena visto la morte in faccia rispondono "Ah ciò (intercalare romagnolo intraducibile), è una tragedia, ma possiamo considerarci fortunati!". La Romagna è il parroco che, intervistato dalla Rai, dice in un italiano romagnolizzato "Noi abbiamo rimasto due cose: le braccia e gli amici". E poi, con un po' di timidezza, aggiunge "E anche il Signore, per chi crede come me". La Romagna è quel posto in cui, nonostante l'emergenza ancora in corso, ci sono già talmente tanti volontari che i coordinatori dei soccorsi sono costretti a dire "Per ora siamo pieni di aiuti, dirottateli altrove".
La Romagna è i volontari che spalano senza sosta acqua e fango cantando tutti in coro 'Romagna Mia', affaticati ma sempre col sorriso sulle labbra. La Romagna è quella terra magica in cui se la professoressa chiede via WhatsApp "Ragazzi, se lunedì si torna a scuola portate le pale", gli alunni le rispondono con una loro foto di gruppo, sporchi fino alla testa e badili alla mano, dicendole "Prof, noi siamo già qui". La Romagna è evacuare sui pedalò e ringraziare i Vigili del fuoco donando loro spicchi di piadina farcita.
Perché in Romagna siamo così: a te è andata bene? Allora rimboccati le maniche e aiuta il tuo vicino. Perché la solidarietà dei romagnoli è più forte della piena di qualsiasi fiume.
"La Romagna è spezzata", ha scritto qualcuno. Macchè. Al limite un po' piegata, quello si. Ma credetemi, si rialzerà. Con parecchi graffi e cicatrici, certo, ma alla fine sarà più forte di prima. Romagna Mia, non mollare. Tin bòta.
I volontari al lavoro cantano 'Romagna Mia'