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Giovedì, 28 Marzo 2024

La sfida

Fabrizio Gatti

Direttore editoriale per gli approfondimenti

Dare la caccia agli sprechi pubblici, ecco cosa fare dopo Sanremo

Quando la prossima settimana le luci e gli amplificatori del teatro Ariston saranno spenti, non lasciamoci sterilizzare. Uso la stessa orribile parola pronunciata da un dirigente pubblico e finita agli atti di un'indagine archiviata dalla Procura di Roma, di cui ci siamo occupati qui. Il passaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per i settantacinque anni della nostra Costituzione alla festa nazionalpopolare di Sanremo, può infatti essere l'occasione per rileggere anche l'articolo 97. È scritto così: “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione”. Buon andamento e imparzialità. Ma sono principi rispettati?

Code per il passaporto

Non sembra. Come dimostrano le code di questi giorni per rinnovare il passaporto e la pazienza necessaria per ottenere un qualsiasi documento dagli uffici pubblici o prenotare una visita specialistica. Ma anche storie come quella di Miguel Martina, 61 anni, funzionario-investigatore dell'Agenzia delle dogane di Roma: lo hanno rimosso dall'antifrode e allontanato per tre anni con accuse infondate, mentre stava indagando sul traffico di mascherine importate senza certificazione. Così come la battaglia legale di Adriano D., 54 anni: aveva scoperto la truffa dei biglietti clonati a Milano e Atm, l'azienda trasporti del Comune, invece di ringraziarlo lo ha licenziato tre volte.

SCOPRE TRUFFA DEI BIGLIETTI, LICENZIATO - di Fabrizio Gatti

L'orologio sembra tornare agli anni 70-80 del Novencento. Quando, come oggi, la burocrazia anziché servire i cittadini li umiliava in code e tempi d'attesa interminabili. Ma a volte il rischio è addirittura perdere la propria libertà.

Lo 007 coraggioso

Se la Procura di Roma e la polizia postale non avessero indagato a fondo, la sorte di Miguel Martina si sarebbe potuta concludere con una condanna fino a otto anni di reclusione. Lo accusavano di accesso abusivo alle banche dati istituzionali. Il pubblico ministero ha invece chiesto e ottenuto l'archiviazione del procedimento, perché ha scoperto che gli addebiti dei superiori contro Martina erano infondati.

INDAGA SUGLI SPRECHI COVID, DENUNCIATO - di Fabrizio Gatti

Tutto questo è potuto accadere con il coinvolgimento di alcuni dirigenti tuttora in servizio. L'Agenzia delle dogane, pur nella sua attività invisibile, ha un ruolo fondamentale per tutti noi: il dovere di controllare che ogni merce importata sia certificata e sicura per i cittadini italiani e dell'Unione Europea. Le parole del superiore di Martina, messo a capo dell'ufficio antifrode, però non ci rassicurano affatto. Sembrano piuttosto uscite dai più oscuri vocabolari della prima repubblica.

“La politica vuol far vedere che sdogana due milioni di mascherine... Sterilizziamoci a vicenda – dice a Miguel Martina il dirigente, al suo primo giorno da capoufficio dell'antifrode –. Gli affari di Stato ci stritolano tutti quanti. Non facciamoci stritolare... Questa è una cosa più grande di noi. Lasciamo perdere”. Nonostante il consiglio, lo 007 delle Dogane non lascerà perdere. Dimostrando così che esiste una pubblica amministrazione esemplare e rispettosa della Costituzione. Anche se oggi se ne parla a Sanremo, tra le rose calpestate da Blanco e gli abiti di Chiara Ferragni.

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