rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024

Charlotte Matteini

Opinionista

Così funziona la gogna pubblica del Metodo Iene

Roberto Zaccaria è morto suicida nella sua abitazione di Forlimpopoli. Ma chi è Roberto Zaccaria? Il suo nome ai più non dirà nulla, ma sicuramente è invece nota la vicenda che l’ha coinvolto. Zaccaria, infatti, è il 64enne protagonista del recente servizio de Le Iene dedicato al caso di Daniele, un ragazzo di 24 anni che si è suicidato nel settembre 2021 dopo essere stato ingannato dal 64enne, fintosi per un anno Irene, immaginaria ragazza innamorata del giovane.  

La vicenda emersa con Le Iene

Per questo episodio, il 64enne è stato condannato per sostituzione di persona e punito con una multa da 852 euro, ma non per la morte di Daniele. La Procura di Forlì ha infatti chiesto l’archiviazione per l’ipotesi di morte come conseguenza di altro delitto, nonostante dalle conversazioni emerga che il giovane avesse esplicitamente dichiarato alla finta Irene delle sue intenzioni suicidarie e nulla abbia fatto l’uomo per bloccarlo.  

È stato allora che la famiglia di Daniele si è messa in contatto con la trasmissione televisiva di Italia 1, nel tentativo di ottenere quella giustizia che ritenevano di non aver avuto in Tribunale e di puntare i riflettori su un caso che rischiava di finire nel dimenticatoio. L’uomo, però, sembrava non sentirsi in colpa per l’epilogo della vicenda. “È stato uno scherzo non volevo che finisse così. Se aveva problemi di testa non è colpa mia”, aveva dichiarato alla iena Matteo Viviani che lo stava rincorrendo per ottenere delle risposte. 

Una settimana dopo la messa in onda del servizio de Le Iene, il 64enne di Forlimpopoli ha deciso di togliersi la vita. Nonostante il suo nome e il suo volto non fossero noti, l’uomo era comunque stato riconosciuto dai compaesani del piccolo centro romagnolo e, secondo il legale, questa potrebbe essere stata la causa scatenante del secondo suicidio. 

La gogna non è mai la soluzione

Nessuno probabilmente si aspettava questo epilogo, che altro non è che una tragedia nella tragedia. Sebbene sia sicuramente umano e naturale empatizzare solamente con la famiglia di Daniele - che ha dovuto subire la perdita di un figlio giovanissimo a causa di uno scherzo di cattivissimo gusto che ha scatenato l’irreparabile nella mente del giovane - e puntare il dito contro il mostro che ha portato il 24enne al suicidio, sullo sfondo rimane un dettaglio che non si può ignorare: probabilmente lo stesso Roberto Zaccaria soffriva di una qualche forma di disturbo mentale che l’ha portato a non capire nemmeno quale dovesse essere il limite di quell’infido scherzo portato avanti per troppo tempo. Probabilmente era un uomo che avrebbe avuto bisogno di un aiuto psichiatrico e non di essere inseguito microfono alla mano da un inviato. 

Due sono i soggetti sul banco degli imputati in questa triste storia: la giustizia, che troppo spesso sembra fornire risposte inadeguate ai famigliari delle vittime di reati spregevoli, e Le Iene, che loro malgrado, pur con tutte le buone intenzioni del mondo, hanno forse spinto un uomo a togliersi la vita pur di non sopportare di essere riconosciuto pubblicamente come l’autore di un atto ignobile. 

“Non volevo che finisse così. Se aveva problemi di testa non è colpa mia”, appare profetica la frase che Zaccaria disse a Le Iene e che oggi potrebbe allo stesso modo calzare in maniera perfetta in questo secondo caso di suicidio. Giustizia è fatta? Molti potrebbero sostenere di sì, che il 64enne ha avuto soltanto quello che si meritava. In realtà, sappiamo bene che non è così e che la sua morte non riporterà certo in vita Daniele. La morale? Probabilmente questa storia dovrebbe insegnarci, una volta di più, che la gogna pubblica non può mai essere la giusta soluzione. È un caso che dovrebbe far riflettere, invece sarà la solita notizia che infuoca il web per qualche giorno e tra qualche settimana nessuno si ricorderà più né di Daniele né di Roberto. Fino alla prossima tragica gogna.  

Si parla di

Così funziona la gogna pubblica del Metodo Iene

Today è in caricamento