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Giovedì, 25 Aprile 2024

Andrea Maggiolo

Giornalista

Quei titoli che ingannano sui 12mila "positivi" dopo il vaccino

Corre ben oltre i due milioni il numero di vaccinati in Israele. Inizia a essere alta la percentuale degli immuni, è superiore al 26 per cento della popolazione la quota di chi ha ricevuto almeno una dose. E' quindi a questo punto doveroso sottolineare l'importanza della fase 4 dei vaccini, quella della sorveglianza sul campo, che deve durare per almeno due anni, se non di più. E' evidente - e non è un dettaglio di poco conto - che sia un passaggio importante per comprendere a fondo efficacia ed eventuali rischi legati al vaccino a lungo termine. Ma restiamo all'oggi: sappiamo che la prima vaccinazione dà copertura parziale. Per questo si fa il richiamo.

Positivi 12 mila vaccinati in Israele (ma era solo la prima dose)

Il coordinatore israeliano dell'emergenza Covid, Nachman Asch, ha riferito che l’efficacia della prima dose del vaccino Pfizer è risultata inferiore alle aspettative e dunque è particolarmente importante completare la vaccinazione somministrando anche la seconda dose. Haaretz scrive che complessivamente (dati aggiornati a ieri) 12.427 israeliani sono stati contagiati da coronavirus dopo aver ricevuto la prima dose: si tratta del 6,6 per cento di un campione di 189mila persone. Altre 5.585 persone, su un totale di 67.000 sono risultate positive tra il settimo e il quattordicesimo giorno dopo la prima somministrazione, mentre a distanza di 3 settimane dal vaccino sono state infettate 1.410 persone su 20.000 vaccinati, dopo 4 settimane su 3.199 persone 84 sono risultate positive, e tra di loro 69 avevano ricevuto la seconda dose. Quindi sono solo 69 coloro che in Israele sono risultati positivi dopo aver ricevuto anche la seconda dose del vaccino Pfizer.

Un articolo del Messaggero dal titolo 'Il siero è debole: "Positivi 12mila vaccinati". Ritirati lotti in California' non appare corretto. Per più motivi. Fa passare un messaggio allarmante, perché sarebbe senz'altro degno di nota se 12mila persone alle quali sono state somministrate entrambe le dosi fossero risultate positive (nonostante le evidenti criticità e le inevitabili positività legate ai tempi lunghi di incubazione del virus quando si intersecano con una campagna di vaccinazione di massa come quella di Israele). Da notare poi come il riferimento nel titolo ai lotti di vaccino (Moderna, in quel caso) ritirati in California dopo gravi reazioni allergiche non sembra coerente, anzi voglia far passare il messaggio di una eventuale correlazione tra quanto successo in Israele e in California.

siero debole israele-2

Vaccino Covid: il dibattito si deve basare su dati (e titoli) chiari

"Sulla reale efficacia del vaccino di Pfizer il dibattito è cominciato in molte parti del mondo" scrive il quotidiano romano. Chiariamoci: è fondamentale tenere aperto e vivo il confronto sull'efficacia nel tempo, sui potenziali rischi a lungo termine e sulle conseguenze del vaccino anti-Covid. Ma farlo sulla base della comprensione e la presentazione dei dati reali deve essere il primo passo. La notizia che arriva da Israele quindi è interessante, peccato per il titolo: dai fatti invece si evince che è consigliabile prudenza anche dopo la vaccinazione fino a 10 giorni dalla seconda iniezione.

Nessuna "caccia al titolista": su un tema delicato come quello delle vaccinazioni Covid, a proposito del quale è legittimo avere dubbi visti i tempi strettissimi della commercializzazione rispetto al passato, sarebbe importante evitare allarmisimi e soprattutto contestualizzare temporalmente e geograficamente ogni vicenda. In modo che il confronto e il dibattito tra chi ha posizioni diverse si poggi su basi salde e un minimo di terreno comune. E non su titoli fuorvianti. Il vaccino Pfizer è presentato come efficace nel 95% dei casi (indipendentemente dall'età, dal sesso e dall'etnia) e sin da dicembre si faceva presente che la protezione inizia a partire solo dal quattordicesimo giorno.

Gli studi di fase 4 che consistono nel monitoraggio di sicurezza ed effetti secondari del vaccino negli anni e su una popolazione in costante aumento sono in ogni caso fondamentali: e andranno seguiti (e comunicati) con la medesima attenzione riservata in queste settimane al lancio del vaccino in tutto il mondo.

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