rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Lavoro

Coronavirus: Confassociazioni, interventi urgenti per assemblee condominio in video


Roma, 24 mar. (Labitalia) - “A seguito del fermo determinato dall’emergenza Covid19 abbiamo scritto una lettera al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sulla necessità di adottare nuove misure per il settore condominiale al fine di rendere valida l’assemblea in videoconferenza”. Lo ha dichiarato Franco Pagani, vicepresidente vicario aggiunto di Confassociazioni e docente straordinario di Finanza aziendale asset e valutazioni immobiliari presso l’Università Mercatorum.


“La nostra - ha detto - è una richiesta finalizzata per permettere la convocazione in forma telematica e lo svolgimento delle assemblee condominiali in videoconferenza. Ad oggi, stante l'incertezza dell’interpretazione normativa e la divisione della dottrina sul punto, riteniamo forte il rischio di impugnazione della validità delle assemblee condominiali che dovessero tenersi in forma di videoconferenza, e dunque un conseguente incremento del contenzioso. Eppure con il decreto legge Cura Italia del 17 marzo scorso, è stata prevista la possibilità di tenere in modalità videoconferenza riunioni di assemblee, tra le altre, di società di capitali, la cui normativa, in via analogica e residuale, per quanto non espressamente previsto, si applica anche alla materia condominiale”.


“Confassociazioni - ha continuato Franco Pagani - che attualmente raccoglie 612 associazioni professionali e d’impresa, di cui una ventina nel settore del management condominiale, in rappresentanza di oltre un milione di professionisti iscritti e di circa 209 mila imprese, sente forte la necessità di evidenziare questo punto suggerendo al ministro Bonafede una serie di modifiche, piccole ma essenziali, come l’introduzione, nel Registro d'anagrafe condominiale, degli indirizzi di posta elettronica ordinaria dei condomini che l'amministratore utilizzerà per attivare la partecipazione in videoconferenza. Molte delle nostre associazioni si stanno mobilitando in tal senso, con un particolare plauso a Lorenzo Cottignoli, presidente della Laic, che per primo ha sollevato la questione”.


“E’ evidente - ha sottolineato - che l’attuale divieto di assembramento comporta, tra le proprie conseguenze, l'impossibilità di dare corso alla gestione del patrimonio immobiliare. Senza dimenticare che, non potendo riunire i condomini almeno fino al 3 aprile (ma temiamo che il termine si protragga oltre), sarebbe difficile provvedere al pagamento delle forniture e mantenere in essere i servizi condominiali con rischi di vera e propria paralisi del settore. Eppure proprio in momenti come questi appare indispensabile garantire continuità ed efficienza dei servizi a tutte le famiglie costrette a rimanere presso le proprie abitazioni”.


“Ovviamente - ha commentato il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana - le nostre sono solo suggestioni che consideriamo strategiche e meritevoli di attenzione da parte del ministro della Giustizia Bonafede. Che siano quelle proposte le soluzioni tecniche o altre che la struttura ministeriale saprà trovare, si tratta comunque di una questione che deve essere affrontata con estrema urgenza onde evitare il blocco. Per questo ci siamo attivati: da parte di Confassociazioni c’è la volontà di voler contribuire in modo fattivo soprattutto in occasione di un’emergenza come quella che stiamo vivendo tutti”.


Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus: Confassociazioni, interventi urgenti per assemblee condominio in video

Today è in caricamento