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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus: Touring Club Italiano, l'Italia è un Paese sicuro, invito a ragionevolezza


Roma, 26 feb. (Labitalia) - Le notizie di queste ore, che vedono l’Italia al centro dell’attenzione mediatica mondiale per l’esplosione dei casi di persone contagiate dal coronavirus, hanno già avuto delle conseguenze tangibili per il turismo: oltre alle disdette che si stanno moltiplicando, il nostro Paese rischia di non essere considerato un’opzione di viaggio sicura da coloro che cominciano in queste settimane a pianificare e a prenotare le vacanze per i prossimi mesi. A sottolinearlo è il Tci-Touring Club Italiano, che invita alla ragionevolezza.


Molti sono i Paesi che hanno iniziato a prendere provvedimenti in merito, interrompendo anche i collegamenti con l'Italia: Irak, Kuwait, Giordania e Seychelles hanno vietato l'ingresso agli italiani e ai viaggiatori in arrivo dall'Italia; la Bulgaria ha sospeso i voli da Milano fino al 27 marzo; Arabia Saudita, Olanda, Australia, Serbia, Israele, Croazia e Irlanda hanno sconsigliato o vietato ai propri cittadini di recarsi in Italia; gli Stati Uniti hanno innalzato l'allerta da uno a due (su una scala di tre) per i viaggiatori per e dall'Italia.


Il turismo internazionale è fondamentale per il nostro Paese, dal 2017 gli stranieri rappresentano, infatti, più del 50% delle presenze totali (50,5%). In particolare, il nostro turismo dipende in gran parte dall’Europa, dalla quale proviene il 79% di tutte le presenze straniere. Guardando ai principali Paesi, la Germania è al primo posto con quasi 59 milioni di presenze, pari al 27% di quelle straniere totali.


A grande distanza seguono, con numeri simili, Stati Uniti (14,5 milioni), Francia (14,2 milioni) e Regno Unito (14). Paesi Bassi (11), Svizzera (10,7) e Austria (9,5) si trovano a metà classifica mentre chiudono la top ten Polonia e Spagna (entrambe 5,7 milioni) e la Russia (5,4). La Cina con 5,3 milioni è undicesima.


Questi flussi esteri producono oggi una spesa complessiva di circa 42 miliardi di euro, di cui più della metà (54%) imputabili all’attrattività esercitata dalle regioni del Nord Italia. La pressione mediatica di questi giorni, che ha esposto per ora a livello mondiale in particolare Lombardia e Veneto (1/3 della spesa straniera totale), costituisce per il settore una minaccia enorme.


“Senza chiaramente voler porre in secondo piano l’emergenza sanitaria e le misure in atto per contenerla, che sono sicuramente prioritarie in questo momento, sarà necessario il prima possibile - afferma Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano - mettere in atto una strategia di carattere nazionale (senza intaccare le autonomie regionale o locali) per comunicare in modo efficace e chiaro al mondo che l’Italia è un Paese sicuro e in grado di fronteggiare le emergenze. La percezione di insicurezza va contrastata come marca-Italia con un’azione mediatica pronta e di qualità, supportata da tutti gli attori del turismo e dai produttori del made in Italy in genere, ma implementata e governata a livello ministeriale e centrale".


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