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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

Export: l'esperto, 'scenario tedesco impone di puntare ad altri paesi'

Pietrini (Managing partner di YOURgroup), 'ad aziende italiane serve programmazione efficiente'


Roma, 9 ago. (Labitalia) - "È recente la notizia che la produzione industriale tedesca di giugno sia calata dell'1,5% portando il dato da inizio anno al 5,2%. Questo andamento, unito alla crescita bassa o quasi nulla degli ultimi trimestri del Pil, ha portato gli economisti a iniziare a usare la parola recessione parlando della Germania. Lasciando da parte il facile campanilismo che a un primo impatto ci porterebbe quasi a rallegrarci di queste performance in negativo, visto il trattamento che spesso abbiamo ricevuto a livello politico, vogliamo analizzare in questo contesto gli aspetti economici, che invece ci devono preoccupare molto". Ad affermarlo, in un'intervista ad Adnkronos/Labitalia, è Andrea Pietrini, Managing partner di YOURgroup, che invita le aziende italiane a "prendere atto di questo scenario e iniziare a puntare ad altri Paesi per le esportazioni".


"La Germania - ricorda - è il primo partner commerciale dell’Italia, si pensi che nel 2018 abbiamo venduto loro prodotti per quasi 60 miliardi di euro su un totale europeo di poco più di 300 miliardi. Per rendere l’idea dell’importanza dei nostri quasi vicini, il secondo Paese per destinazione dei nostri prodotti è la Francia per poco più di 46 miliardi di euro seguito da Stati Uniti e Uk rispettivamente con 40 e 23 miliardi".


"Un altro dato che deve farci riflettere - prosegue - è relativo alla produttività manufatturiera (pari al rapporto tra il valore aggiunto e l’impiego complessivo dei servizi del capitale e del lavoro), che nel quadriennio 2015-18 in Germania è stata del 7,1% mentre nel nostro Paese del 9,3% e del 7,5% in Francia".


"Un risultato sicuramente lodevole per l’Italia, ma che accende un altro campanello dell’allarme - avverte - per la capacità di crescita della Germania che è sempre stata il benchmark per queste comparazioni e che se inizia a perdere terreno anche su questo fronte, il rischio è che si riducano i consumi e quindi le importazioni". Di qui l'invito rivolto dal Managing partner di YOURgroup alle aziende italiane, sottolineando la necessità di "una programmazione efficiente che consenta l’individuazione dei prodotti giusti, i canali distributivi e logistici e una campagna di comunicazione mirata, magari orientata a Paesi diversi da quelli tradizionali con tassi di crescita più elevati".


"A dirsi è semplice, purtroppo il punto dolente per la media azienda italiana, motore del nostro export, rimane spesso proprio la programmazione, tema lontano dalla nostra cultura imprenditoriale, che preferisce la spontaneità e l’intuito. Da esperto del mondo manageriale, mi permetto di sottolineare che oggi non sono più sufficienti, vista la complessità dei mercati che stiamo attraversando e che non risparmia una locomotiva come quella teutonica. Anzi, spesso possono essere deleteri", sottolinea.


"Per cui l’invito agli imprenditori è di dotarsi degli strumenti necessari per programmare in anticipo l’attività commerciale e produttiva nelle direzioni che consentano un ritorno dell’investimento. E per farlo sono necessari manager di valore, con esperienze trasversali per settore e a livello internazionale che affianchino il gruppo imprenditoriale familiare con competenze specialistiche che si possono acquisire soltanto con percorsi formativi e accademici specifici affiancati da lunga pratica professionale in scenari complessi", conclude.


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