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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lavoro

Formazione: Ciofs-Fp, più fondi e infrastrutture per la filiera e semplificazione Iefp


Roma, 8 ott. (Labitalia) - Le prime risposte e impegni da parte del ministero dell’Istruzione arrivano al XXXIII Seminario Europa già nel corso dei lavori da Cristina Grieco, consigliera con Delega ai Rapporti con le Regioni, in chiusura della tavola rotonda con gli assessori regionali, parti sociali e partner: "La riforma ordinamentale arriverà entro il primo semestre del ‘22 con un coinvolgimento diretto del mondo degli enti di formazione". È la conferma di quanto espresso in apertura del convegno, in video messaggio, dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: “Per una crescita complessiva del Paese è necessario un intervento nel mezzogiorno e la formazione professionale deve diventare un elemento fondante”.


Le richieste espresse dagli organizzatori di Ciofs-Fp nazionale, Forma e Aeca, con i 150 rappresentanti del mondo della formazione provenienti da tutte le regioni d’Italia, riguardano la disponibilità di fondi maggiori e costanti come avviene per la scuola e l’università e che, per colmare il gap con il Nord, vi siano anche nelle regioni del Centro- Sud infrastrutture permanenti dedicate alla filiera formativa.


Al governo Draghi, all’indomani della cabina di regia sul Pnrr (Missione 4) su istituzione e ricerca, si domanda, appunto, un’effettiva partecipazione dei Centri di formazione professionale alla Rete nazionale delle scuole professionali, riconoscendo pari dignità tra le Iefp e gli Ip, con procedure snelle e semplificate e incisività delle funzioni attribuite; inserire Iefp nell’attuazione della Misura Istruzione e Formazione professionale nella Missione 4 del Pnrr e nella nuova Programmazione europea; utilizzare i 600 milioni della Missione 5 per il rafforzamento del duale della Iefp, integrando questi fondi con quelli ordinari; ampliare l’offerta per favorire la qualificazione dei Neet e aprire l’offerta formativa Iefp e Ifts anche agli adulti, valorizzando l’apprendistato formativo per il reskilling e upskilling. Tutto ciò, in sintesi, significa consolidamento e diffusione della filiera formativa.


Il XXXIII Seminario Europa è diventato un appuntamento annuale di incontro tra tutte le parti del sistema professionalizzante. Una sintesi della tavola rotonda conclusiva, coordinata dal giornalista del Sole 24 Ore Claudio Tucci, evidenzia argomentazioni di grande interesse e attualità. “Vorremmo una riqualifica della formazione tecnica e professionale, con luoghi della formazione all’avanguardia dando valore al miliardo e trecento milioni di euro stanziati dal governo”, ha commentato Giovanni Brugnoli, vicepresidente di Confindustria. Per Andrea Biondi, direttore di Aeca, infatti, non è un caso che nei Paesi dove il Pil cresce, l’investimento sulla formazione sia più alto che in altri, quindi la formazione è una chiave per lo sviluppo. Stessa opinione per Roberto Albonetti, della Camera di commercio dell’Emilia-Romagna. Sebastiano Fadda, presidente Inapp, si è soffermato sul sistema duale che funziona bene in Germania perché sono le imprese che esprimono i fabbisogni e le skills che cercano. Anche per Riccardo Giovani, di Confartigianato, l’apprendistato è la via maestra per l’inserimento al lavoro.


Poi, unanime dalle Regioni la volontà di fare sistema per affrontare le esigenze del mondo del lavoro e della formazione. Dalla Regione Lazio, nelle parole dell’assessore al Lavoro, formazione e scuola, Claudio Di Berardino, la volontà a valorizzare i fondi messi a disposizione dal governo e la necessità di un processo di riorganizzazione della formazione programmando corsi che abbiano sin dall’inizio uno sbocco reale nel mondo del lavoro. Per l’assessore all’Istruzione, Lavoro e Formazione della Piemonte, Elena Chiorino, l’accento va sul tema dell’orientamento che deve essere un servizio per le famiglie da erogare tutto l’anno; il reddito di cittadinanza non ha favorito l’occupazione, occorre essere precursori rispetto ai new jobs. Pietro Quaresimale, assessore al Lavoro della Regione Abruzzo, ha aggiunto che occorre guardare alle nuove professioni, ad esempio nella loro Regione hanno dato vita a un Its sul turismo perché c’è molta richiesta. Alessandra Zedda, assessore del Lavoro in Sardegna, si è soffermata sulla necessità di minore burocrazia. Ilaria Cavo ha rimarcato come in Liguria si sia passati 4 a 6 Its.


Silvia Bisso, presidente Cenfop, Ludovico Albert, presidente Fondazione per la Scuola, e Elio Formosa, della Cisl Scuola, hanno rivolto un appello unanime per un sistema nazionale che veda la Iefp degli enti accreditati diffusa in tutta le regioni italiane accessibile a tutti i ragazzi. “Si vorrebbe essere una 'e', quella con l’accento per esserci, e quella senza accento per unire. Da questa tre giorni ho portato a casa tante idee, tutte attuabili con la buona volontà di tutte le parti", conclude Manuela Robazza, presidente nazionale Ciofs-Fp.


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