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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Giustizia: Noi Rete Donne, preoccupazione per riforma legge elettorale Csm

"Indifferibile l’introduzione di norme che garantiscano la presenza paritaria o di almeno il 40% di rappresentanza delle donne nell’Organo di autogoverno per tre consiliature"


Roma, 9 dic. (Labitalia) - "Noi Rete Donne, associazione femminile che da oltre un decennio è impegnata sui temi della Democrazia paritaria, esprime nuovamente forte preoccupazione a proposito della riforma della legge elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura". Così una nota di Noi Rete Donne. "L'Admi - Associazione Donne Magistrato Italiane ha riscritto nuovamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, così come era già avvenuto un anno e mezzo fa, il giorno 30 maggio 2020, per la stesura di una nuova legge elettorale con “effettive” misure positive per superare l’attuale persistente situazione di squilibrio in essere, ora chiesto dall’Europa e su cui il Governo ha assunto un proprio impegno la scorsa primavera 2021", prosegue la nota.


"In assenza della diffusione dell’articolato di legge e nel susseguirsi di voci insistenti circa l’eventualità che la bozza di legge all’esame della riforma possa prevedere l’introduzione di meccanismi insufficienti per il riequilibrio del genere meno rappresentato, tali da non realizzare una reale parità di genere all’interno del Csm -prosegue la nota-, Noi Rete Donne rileva che è primaria ed oramai indifferibile l’introduzione di norme che garantiscano la presenza paritaria o di almeno il 40% di rappresentanza delle donne nell’Organo di autogoverno per tre consiliature e che condivide, ancora una volta, l’appello e le parole espresse dall’Associazione Donne Magistrato Italiane".


"La scarsa presenza delle donne in “tutti i luoghi decisionali”, e fra questi, l’Organo di autogoverno della Magistratura, impedisce il raggiungimento di una “effettiva e piena democrazia” nel nostro Paese ed inoltre che il principio di eguaglianza e pari opportunità per uomini e donne, è garantito dalla nostra Costituzione agli artt. 3, 51 e 117, e non da ultimo va ricordato che la rimozione degli ostacoli è “compito primario” della Repubblica. La parità di genere nell’ambito della magistratura e del suo organo di governo è indispensabile per il ruolo e la funzione che rappresenta l’intera giurisdizione", conclude Noi Rete Donne.


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