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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavoro

Sicilia: un manifesto contro il pizzo e l'usura, insieme 15 associazioni di imprese

Da Sicindustria a Conflavoro Pmi , rappresentate circa 900.000 imprese


Palermo, 19 giu. (Labitalia) - No all’usura, al pizzo, alla mafia. E per dirlo 15 associazioni siciliane di imprese hanno firmato un manifesto corale con cui ripudiano e si impegnano a denunciare ogni rischio di infiltrazione. I firmatari del Manifesto '#iononpagoilpizzo – no al racket, no all’usura, sì alla libertà' sono: Sicindustria, Legacoop Sicilia; Confcommercio Sicilia; Confesercenti Sicilia; Confcooperative Sicilia; Unci Sicilia; Agci Sicilia;Unicoop Sicilia; Confapi Sicilia; C acilia; Casartigiani Sicilia; Conflavoro Pmi Sicilia; Ance Sicilia, Confartigianato Sicilia; Confimpresesicilia.


Una massa critica di circa 90.000 imprese che scelgono di fare fronte comune contro la minaccia criminale e di rivolgersi alla platea di tutte le imprese oggi in Sicilia, associate e non. Un impegno forte in un momento – quello post Covid – in cui la fragilità del tessuto economico espone le imprese a una minaccia della criminalità ancora più pressante. Nel manifesto della resistenza dell’impresa, dieci punti vincolanti per tutte le associazioni che hanno aderito e che hanno scelto di andare avanti insieme, dagli industriali alle cooperative, dagli artigiani ai commercianti, dalla piccola industria ai costruttori.


"Le associazioni firmatarie ripudiano la mafia, in tutte le sue manifestazioni e articolazioni -si legge nel Manifesto- e si impegnano a 1) rifiutare, respingere e denunciare ogni tentativo di infiltrazione criminale, 2) collaborare in costante raccordo con le forze dell’ordine e con le autorità preposte al controllo del territorio, 3) operare in linea con l’obiettivo di prevenzione e contrasto del fenomeno mafioso o criminale". E ancora gli altri punti: "4)associare al proprio interno solo aziende che dichiarano di non pagare il pizzo, 5) avvalersi solo di fornitori che non pagano il pizzo, di soggetti cioè che dichiarano di essere liberi da ogni forma di giogo mafioso o altro condizionamento criminale, 6) diffondere la conoscenza del Manifesto tra le imprese, 7)promuovere l’adesione al Manifesto". Gli ultimi tre punti sono: "8) monitorare il livello di partecipazione, 9) vigilare sul rispetto degli impegni assunti dalle imprese aderenti, 10) favorire la collaborazione tra quest’ultime e le autorità ispettive e di controllo".


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