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Sabato, 20 Aprile 2024
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Anche mascherine e guanti in mare: "Quantità massicce". Ma l'Adriatico fa sistema contro rifiuti

'Raccolti dal battello Pelikan durante lockdown, quantità sempre più massicce, prima inesistenti.


Roma, 21 ago. - (Adnkronos) - Mascherine e guanti tra i rifiuti in mare, che ora 'competono' con i tradizionali rifiuti in plastica nelle nostre acque. E' uno degli effetti del Coronavirus ma soprattutto delle nostre cattive abitudini. L'amara scoperta è stata fatta nel porto di Ancona, grazie all'attenta attività di pulizia. "Dal 2013 - racconta all'AdnKronos Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale - è attivo in portoil battello ecologico Pelikan, che si occupa della pulizia degli specchi acquei dai rifiuti semisommersi e oleosi. Proprio questo battello, svolgendo le operazioni routinarie di pulizia ha cominciato a raccogliere durante il lockdown quantità sempre più massicce di mascherine e guanti, prima inesistenti".


"E’ la dimostrazione degli effetti sull’ambiente marino dei comportamenti che ognuno di noi sceglie di avere a terra. Smaltire male un rifiuto, o semplicemente non raccoglierlo quando ci scivola a terra, significa spesso farlo finire in mare attraverso i fiumi o gli scarichi. A 40 giorni dall’emergenza pandemica che ha investito il Paese - sottolinea Giampieri - un rifiuto come mascherine e guanti prima inesistente diviene preponderante mentre scompaiono le bottiglie di plastica". Al momento, però, "ci riferiscono che mascherine e rifiuti rimangono presenti, ma non preponderanti così come accaduto nel periodo di lockdown. Ritornano invece i rifiuti più 'tradizionali', in primis le bottigliette di plastica".


La lotta alla plastica e ai rifiuti in mare, qui, si fa anche in porto. E nel porto di Ancona, sta diventando una vera e propria eccellenza, a livello nazionale e non solo. Un impegno che "ci vede collaborare in diversi porti del sistema che include gli scali di Pesaro, Falconara, Ancona, san Benedetto del Tronto, Pescara ed Ortona - racconta Giampieri - Oltre al modello Garbage in porto, un riferimento nazionale, abbiamo anche supportato da anni i progetti della marineria di San Benedetto per la raccolta a terra dei rifiuti impigliati nelle reti. Un progetto - dice Giampieri - che è stato riconosciuto per il suo valore anche da Papa Francesco, che lo scorso 18 gennaio ci ha accolto assieme ai pescatori in udienza proprio come riconoscimento all’iniziativa".


Non solo rifiuti. L'impegno ambientale riguarda anche la qualità dell’aria: "oltre all’esperienza dell’Ancona Blue Agreement abbiamo oggi in essere la partecipazione al progetto PIA (Progetto Inquinamento Ancona) che ha come obiettivo di condurre un’approfondita analisi sulle emissioni del porto e della città e di correlare ad esse alcuni dati epidemiologici - spiega Giampieri -Grazie al coordinamento scientifico del Prof. Floriano Bonifazi riusciremo a individuare azioni pubbliche e suggerire comportamenti individuali che consentano di migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’esposizione delle persone agli allergeni ed agli agenti inquinanti", conclude il presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale.


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