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Coronavirus, come cambia la spesa? Meno cibi freschi, ridotti gli sprechi

Un'indagine di Altroconsumo


Roma, 23 apr. (Adnkronos) - Meno spreco di cibo ma anche meno cibi freschi. Più tempo in cucina e attenzione ai prezzi. Così cambia la spesa ai tempi dell'emergenza sanitaria. La fotografia è di Altroconsumo che ha condotto un'indagine statistica, riportata in un articolo sul sito dell'associazione, su come sono cambiate le abitudini alimentari degli italiani su 1.044 intervistati tra i 18 e i 74 anni, distribuiti come la popolazione generale per genere, età, livello di istruzione e area geografica, tra il 16 e il 17 aprile 2020.


Emerge che il 41% butta meno cibo rispetto a prima dell’emergenza Covid-19. Aumentano anche le corrette abitudini contro lo spreco alimentare come pianificare i pasti e fare prima una lista della spesa (il 39% lo fa più spesso per entrambe le voci) e riutilizzare in cucina di più gli avanzi (33%).


Inoltre, stando all'indagine, cuciniamo di più (49%) e mangiamo anche di più (35%). Crollano gli ordini a domicilio, rispetto a prima dell'emergenza: il 40% degli intervistati ne fa di meno, il 16% ne fa di più.


Cresce, poi, l'attenzione ai prezzi (il 34% ci fa più caso rispetto a prima). E nel carrello cosa ci finisce? Il 30% compra meno cibi freschi (frutta, verdura, carne, pesce...) rispetto a prima (il 19%, invece, lo fa di più). Aumentano quindi gli acquisti di surgelati e degli alimenti in scatola (circa il 30%). Quanto a snack dolci e salati, il 25% ne compra meno, mentre un 22% ne compra più di prima.


Dove si fa la spesa? Un 25-30% si rivolge più di prima all’online o ai piccoli negozi di quartiere; il 50% fa meno la spesa al supermercato rispetto a prima, ma c’è anche un 44% che ha mantenuto la stessa frequenza.


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