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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Dimezzare le emissioni di CO2 non basterà

Quattro priorità per arrestare la 'febbre' del Pianeta a 1,5 gradi


Roma, 18 ott. - (AdnKronos) - Tagliare le emissioni di CO2 del 50% nei prossimi 30 anni, secondo la prospettiva assunta dall’Europa, non basterà. Se si segue la strada del dimezzamento dell’uso dei fossili da qui al 2050, il riscaldamento globale raggiungerà 2 gradi in più rispetto all’epoca preindustriale già nel 2060.


Una crescita destinata ad arrivare, nei 40 anni successivi, al 2100, a 2,5 gradi in più rispetto all’epoca preindustriale, un quadro in cui secondo le previsioni della scienza si entra in una fase di imprevedibile caos climatico. La soluzione è un'altra: eliminare i combustibili fossili entro metà del secolo.


E' la posizione condivisa da decine di esperti mondiali di sviluppo sostenibile, economisti e strateghi del clima riuniti in occasione del Summit per il Cinquantennale del Club di Roma in corso nella Capitale.


La soluzione per arginare il cambiamento climatico in corso? Passa attraverso quattro priorità indicate dall'organizzazione: eliminazione delle fonti fossili entro il 2050; stop immediato a nuove ricerche di depositi di carbone; fine dei sussidi a petrolio, carbone e gas e loro riutilizzo per lo sviluppo delle rinnovabili; carbon pricing.


“Fermare l’uso del carbone, del petrolio e del gas nei prossimi 32 anni è necessario per risolvere la crisi", dice Jorgen Randers, l’accademico norvegese esperto di Strategia climatica alla Norwegian Business School che ha collaborato a tutti i rapporti del Club di Roma, a partire dal primo, 'Limits to growth'.


"Sarà difficile - sottolinea - Perché quello che deve essere fatto non è economicamente redditizio nell’immediato o nell’interesse a breve termine della popolazione. L’unica strada per mantenere la crescita della temperatura mondiale nel limite di 1,5 gradi è eliminare gradualmente l'uso di combustibili fossili dal 2020 al 2050”.


E' l’autore dell’ultimo Rapporto del Club di Roma, Anders Wijkman, membro dell’Accademia svedese delle scienze, a sintetizzare le proposte operative che il Club pone all’attenzione dei decisori politici. “Eliminazione di tutte le fonti fossili entro il 2050. Occorre fermare immediatamente le prospezioni per la ricerca di depositi geologici di carbone. Fine dei sussidi a petrolio, carbone e gas: queste centinaia di miliardi di dollari devono andare allo sviluppo delle rinnovabili. E poi occorre far partire il carbon pricing”.


Il Summit per il 50esimo Anniversario del Club di Roma è organizzato in collaborazione con la Fondazione Aurelio Peccei, il Wwf, Novamont e Asvis. L’appuntamento è l'occasione per fare il punto sullo stato delle policy e dei trend ambientali ed economici su scala mondiale, sulle sfide della sostenibilità per un mondo che si avvia a ospitare 10 miliardi di persone. Tra i relatori, i maggiori esperti mondiali dello sviluppo sostenibile.


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