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RenOils, nel 2019 raccolte oltre 44mila t di oli alimentari (+25%)


Roma, 27 lug. (Adnkronos) - Il Consorzio RenOils nel corso del 2019 ha raccolto 44.400 tonnellate di oli e grassi vegetali e alimentari esausti, il 25% in più rispetto all’anno precedente (in cui però la raccolta è iniziata ad aprile). Le attività di raccolta hanno coinvolto tutte le Regioni d’Italia e per il 95% hanno riguardato attività commerciali come ristoranti e mense mentre il 5% degli oli proviene da utenze domestiche.


L’olio o il grasso che avanza dopo la frittura o che rimane nei barattoli delle conserve è un prodotto completamente riciclabile, destinato alla produzione di biocarburanti e lubrificanti. Un vantaggio ambientale enorme se si considera che per ogni tonnellata di olio esausto avviato a recupero si evita l’emissione di 2,4 tonnellate di anidride carbonica. RenOils grazie alla raccolta nel biennio 2018-2019 (77.000 t) ha già risparmiato all’atmosfera 180mila tonnellate di gas serra ed evitato l’importazione di 65 milioni di euro di combustibili fossili.


Le 25 imprese che per conto del Consorzio raccolgono gli oli vegetali e animali esausti operano su tutto il territorio nazionale. A differenza di altri rifiuti, la distribuzione territoriale della raccolta è piuttosto omogenea tra Nord e Sud tanto che la regione in cui si raccoglie di più è la Campania (circa 6.000 t/anno) seguita da Lombardia (5.900) Sicilia (5.000) ed Emilia Romagna (4.500).


Per monitorare i dati di raccolta e recupero in tempo reale RenOils si è dotata della Piattaforma R_O_S (RenOils Recycling Oils System), realizzata in collaborazione con una spin-off dell’Università di Tor Vergata di Roma. Il sistema consente la tracciabilità, la contabilizzazione e la certificazione di tutti i flussi di oli raccolti e avviati al recupero dai consorziati.


Il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 ha fermato le attività di ristorazione e i primi dati riguardano una flessione della raccolta del 5-10% a marzo-aprile e una ulteriore diminuzione nei mesi di maggio e giugno. La previsione è però quella di un aumento delle attività nel secondo semestre per arrivare a fine anno con un pareggio rispetto ai numeri del 2019.


"Siamo molto orgogliosi - spiega Ennio Fano, presidente di RenOils - dei risultati ottenuti nel corso del 2019 che nei fatti è stato il primo anno di piena operatività del consorzio. Nel ringraziare tutti i consorziati per lo sforzo fatto vorrei sottolineare che in base alle nostre stime in Italia si producono ogni anno circa 250mila t di oli esausti, di cui oltre la metà dalle famiglie. La sfida è quindi quella di favorire la raccolta differenziata presso i cittadini mettendo in piedi, insieme ai Comuni e alle municipalizzate, dei modelli di raccolta virtuosi ed innovativi capaci di intercettare quegli oli che se dispersi nell’ambiente possono causare danni a suolo e acque di superficie. Un altro aspetto interessante è che l’intero sistema di raccolta si autofinanzia attraverso il contributo ambientale e i costi non ricadono quindi sulle tasche dei cittadini o degli enti locali".


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