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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Riciclabile e da fonti rinnovabili, il pack green secondo i retailer


Roma, 28 set. (Adnkronos) - Il packaging green? Secondo i retailer italiani, è prima di tutto un pack riciclabile, fatto con materiali provenienti da fonti rinnovabili o vegetali e a ridotte emissioni di CO2. È quanto emerge dall'Osservatorio Packaging del Largo Consumo, realizzato da Nomisma in collaborazione con SpinLife, che giunto alla seconda edizione, ha dedicato un approfondimento al ruolo del packaging nelle strategie di sostenibilità dei retailer italiani.


La fase di ascolto in profondità condotta da Nomisma sui principali retailer italiani, 9 le insegne che hanno partecipato attivamente all’Osservatorio, ha messo in evidenza un costante impegno della Gdo nei confronti della sostenibilità.


Le insegne concentrano in maniera unanime i loro sforzi sul packaging, tema affrontato dal 100% delle insegne: il 78% è impegnato nella riduzione del pack in eccesso a favorire il ricorso a confezioni sostenibili. Altrettante insegne stanno lavorando per ridurre o eliminare l’utilizzo di plastica vergine.


Anche quando si parla di scelte comunicative, il packaging rappresenta un punto focale. Il 44% delle insegne concentreranno la comunicazione sul tema del pack, per valorizzare le azioni di riduzione del pack in eccesso, utilizzo di plastica vergine e dei materiali provenienti da fonti rinnovabili. Una insegna su 3 concentrerà la comunicazione sui temi della filiera e del territorio nonché sull’attenzione alla riduzione degli sprechi.


Ma quando un packaging è sostenibile? I retailer italiani hanno le idee chiare quando si parla di packaging sostenibile: è innanzitutto un pack riciclabile. L’elemento più importante, con un giudizio medio di 9,3 su 10, è la riciclabilità effettiva. Non solo, per le insegne della Gdo italiana è importante che l’intero processo di produzione sia sostenibile. Non stupisce quindi l’elevata importanza attribuita anche confezioni fatte con materiali provenienti da fonti rinnovabili o vegetali e a ridotte emissioni di CO2 (rispettivamente 8,4 e 8,0 su 10).


Le insegne italiane sono dunque impegnate a limitare l’utilizzo di plastica vergine, eliminandola o sostituendola con materiali più sostenibili (fermo restando i vincoli tecnologici e di conservabilità del prodotto). Ne è la prova l’impegno di 7 insegne su 9 a intraprendere azioni volte ad alleggerire il packaging (attraverso la sgrammatura della confezione) o a preferire pack con materiali riciclati (compresa la plastica). Sei insegne hanno invece ridotto (o sono intenzionate a farlo) l’imballaggio in eccesso o hanno preferito pack in carta; e se il 55% dei retailer ha deciso di adoperare nelle proprie confezioni pack con plastica da fonte vegetale, il 44% ha optato per pack con materiali a ridotte emissioni di CO2.


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