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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Aborto: Argentina, Governo valuta depenalizzazione dopo bocciatura legge


Buenos Aires, 9 ago (AdnKronos Salute) - La bocciatura in Senato della legge per la legalizzazione dell'aborto in Argentina non ha chiuso il dibattito. Il presidente Mauricio Macri ha promesso oggi un impegno per la diffusione dell'educazione sessuale e l'accesso agli anticoncezionali, mentre il governo sta valutando di inserire la depenalizzazione dell'interruzione di gravidanza nella riforma del codice penale che verrà discussa a fine mese in parlamento.


"Questo è un dibattito che si è aperto e continuerà", ha dichiarato Macri al termine di una riunione di gabinetto alla Casa Rosada, sede del governo. Il presidente ha promesso uno sforzo per l'educazione sessuale nelle scuole, per contrastare il fenomeno delle gravidanze fra le adolescenti.


Il governo vuole intervenire anche nell'ambito della riforma del codice penale. Secondo le anticipazioni dei media, l'interruzione volontaria di gravidanza rimarrà un reato, ma con maggiori eccezioni rispetto al codice attuale. Una modifica centrale sarà la non punibilità delle donne che abortiscono, mentre rimarranno punibili medici e farmacisti.


Attualmente l'aborto è permesso in Argentina solo in caso di stupro o pericolo della vita della madre, ma la riforma potrebbe estendere la casistica, comprendendo anche il rischio per la salute fisica o mentale.La questione dell'interruzione di gravidanza divide l'Argentina. Centinaia di migliaia di persone hanno manifestato ieri pro e contro l'aborto, in due settori separati della piazza davanti al parlamento, durante il voto al Senato.


Il progetto di legge per la legalizzazione dell'aborto, approvato alla Camera in giugno, è stato bocciati ieri in Senato con 38 voti contro 31 al termine di un lungo dibattito. In Argentina sono 63 le persone condannate fra il 2007 e il 2016 per reati legati all'aborto. Il caso più emblematico è quello di una giovane donna, indicata solo con il nome di Belen, condannata nel 2014 a otto anni di carcere dopo che aveva abortito spontaneamente in seguito ad una grave emorragia per la quale era stata ricoverata. La giovane era stata accusata di aversi voluto disfare del feto nel bagno dell'ospedale. Ottenuta dopo due anni la libertà condizionata, in seguito ad una campagna di opinione in suo favore, Belen è stata poi assolta da una corte suprema provinciale. Negli ultimi 30 anni, oltre 3mila donne sono morte in seguito ad aborti clandestini nel paese latino americano.


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