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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Animali: speranza per salvare rinoceronte bianco del Nord, creati 2 embrioni

Successo del consorzio internazionale di scienziati, c'è anche l'italiano Cesare Galli


Roma, 11 set. (AdnKronos Salute) - Si fa sempre più concreta la speranza di salvare dall'estinzione il rinoceronte bianco settentrionale. Un consorzio internazionale di scienziati, tra cui l'italiano Cesare Galli, utilizzando gli ovociti raccolti dalle due femmine rimaste e lo sperma congelato di maschi deceduti, ha creato con successo due embrioni di rinoceronte bianco settentrionale. Gli embrioni sono ora conservati in azoto liquido, pronti per essere trasferiti in una madre surrogata in un prossimo futuro. I risultati sono stati annunciati oggi a Cremona dagli esperti dell'Istituto Leibniz per la ricerca sugli zoo e la fauna selvatica, di Avantea Srl, dell’Università di Padova e dello Zoo di Dvur Králové (Repubblica Ceca).


Per decenni la storia del rinoceronte bianco settentrionale ha visto un inesorabile declino. Solo due ne sono rimasti nel 2018, rendendo la totale estinzione della specie solo una questione di tempo. La creazione in vitro dei primi embrioni è stata realizzata nei laboratori Avantea di Cremona, Italia.


Galli, 'papà' del primo toro clonato Galileo e della prima cavalla 'fotocopia' Prometea, e il suo team hanno portato a maturazione e fecondato gli ovuli raccolti il 22 agosto da Najin e Fatu, le due femmine che vivono a Ol Pejeta Conservancy in Kenya, con sperma dei maschi Suni e Saut.


"Abbiamo riportato dieci ovociti dal Kenya, cinque per ogni femmina. Dopo l'incubazione, sette sono maturati ed erano adatti alla fecondazione (quattro da Fatu e tre da Najin) - ha spiegato Galli - Gli ovuli di Fatu sono stati iniettati con lo sperma di Suni mentre quelli di Najin sono stati fecondati con lo sperma di Saut, usando una procedura chiamata Icsi (Intra Cytoplasm Sperm Injection). Lo sperma di Saut era di qualità davvero scadente e abbiamo dovuto scongelare ulteriori campioni per trovare spermatozoi vitali per l'Icsi. Dopo 10 giorni di incubazione, due ovuli di Fatu si sono sviluppati in embrioni vitali che sono stati crioconservati per il trasferimento futuro. Gli ovuli di Najin non sono arrivati ad un embrione vitale nonostante uno avesse iniziato la segmentazione".


Questa procedura è stata resa possibile grazie a un precedente traguardo raggiunto a Ol Pejeta tre settimane fa. Gli scienziati sono stati in grado di raccogliere ovociti sia da Najin che da Fatu per la prima volta in assoluto. La raccolta degli ovuli è stata realizzata grazie a un'iniziativa congiunta dell'Istituto Leibniz per lo zoo e la ricerca sulla fauna selvatica (Leibniz-Izw), Avantea, Dvůr Králové Zoo, Ol Pejeta Conservancy e Kenya Wildlife Service (Kws). Gli ovuli sono stati poi trasportati in aereo al laboratorio Avantea di Cremona.


"L'intero team ha sviluppato e pianificato queste procedure per anni - ha evidenziato Thomas Hildebrandt di Leibniz-Izw - Oggi abbiamo raggiunto un importante traguardo su una strada impervia che ci permette di pianificare le tappe future del programma di salvaguardia del rinoceronte bianco del nord". L'intero processo fa parte del progetto di ricerca BioRescue, che ha l’obiettivo di far progredire in modo significativo le tecniche di riproduzione assistita e quelle associate alle cellule staminali, integrate da una valutazione etica complessiva a beneficio del rinoceronte bianco settentrionale.


"Cinque anni fa sembrava che la produzione di un embrione di rinoceronte bianco settentrionale fosse quasi un obiettivo irraggiungibile e oggi ci siamo riusciti. Questo fantastico risultato di tutto il team ci permette di essere ottimisti sui prossimi passi: nei mesi a seguire dovremo ottimizzare il processo di trasferimento e sviluppo embrionale nelle madri surrogate", rimarca Jan Stejskal, direttore della comunicazione e dei progetti internazionali dello zoo di Dvůr Králové, dove sono nati Najin e Fatu.


La collaborazione tra lo zoo di Dvůr Králové, Ol Pejeta Conservancy e il Kenya Wildlife Service ha portato nel dicembre 2009 al trasferimentodi Najin, Fatu e di altri due rinoceronti bianchi settentrionali maschi dalla Repubblica Ceca al Kenya.


"Questo è un importante passo avanti nei nostri sforzi per salvare i rinoceronti bianchi del Nord - evidenzia Richard Vigne, managing director di Ol Pejeta Conservancy - Dobbiamo essere grati a tutti coloro che sono coinvolti. Abbiamo molta strada da fare e dobbiamo ricordarci che per la maggior parte delle specie in via di estinzione, le risorse che sono dedicate al salvataggio dei rinoceronti bianchi del Nord non sono disponibili".


"Sono stati dieci anni di corsa contro il tempo e siamo entusiasti dei progressi compiuti per ribaltare le prospettive fino ad ora desolanti per il rinoceronte bianco del nord", ha commentato Najib Balala, segretario di gabinetto del Kenya per il turismo e la fauna selvatica.


"I pionieristici embrioni in vitro del rinoceronte bianco del nord del Kenya sono una chiara testimonianza di ciò che un partenariato all’insegna dell’impegno reciproco può raggiungere per far avanzare le frontiere della scienza per salvare un animale dall'estinzione", ha osservato Brig (Rtd) John Waweru, il direttore generale del Kenya Wildlife Service.


Partnership consolidate e stimolanti sono la chiave del successo del progetto BioRescue, a cui si aggiunge una partnership a lungo termine con Merck. "La notizia del concepimento di due embrioni di rinoceronte bianco del Nord è un passo significativo per salvare la specie dall'estinzione. Noi di Merck - ha sottolineato Jan Kirsten, Global Head Business Franchise Fertility di Merck - siamo orgogliosi di far parte di questo ambizioso progetto e ci impegniamo a collaborare strettamente e a lungo termine con il consorzio per salvaguardare la biodiversità per molti anni a venire".


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