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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Chirurgia: J&J Medical Italia presenta 3 nuove App dedicate ai pazienti


Roma, 28 mag. (Adnkronos Salute) - Johnson & Johnson Medical Italia, leader nel settore dei dispositivi medici, accelera nel suo contributo all’innovazione digitale del sistema sanitario, lanciando tre nuove App destinate ai pazienti trattati chirurgicamente. Le tre App, messe a punto durante la pandemia, rappresentano soluzioni digitali all’avanguardia per supportare i medici nel seguire i pazienti che, a causa del rischio di contagio, non potevano accedere agli ospedali. Sviluppate grazie ad una stretta collaborazione tra J&J, i chirurghi, gli operatori sanitari e le associazioni dei pazienti, partendo proprio dalle esigenze del paziente e dalle raccomandazioni cliniche - si legge in una nota - le App accompagnano il paziente lungo l’intero percorso di cura.


Ai pazienti di chirurgia vengono messe a disposizione le App nel momento in cui vengono presi in carico dalla struttura ospedaliera, creando subito un legame diretto con il centro. Attraverso la App, il paziente viene seguito in ogni fase del percorso di cura, facilitando così lo scambio di informazioni con l’equipe medico-chirurgica e riuscendo a ridurre la permanenza in ospedale, pur mantenendo un collegamento continuo e personale con i medici ed arrivando preparato, sia fisicamente che psicologicamente, all’intervento. Il collegamento continua anche nel post-intervento, garantendo una continuità nell’assistenza e la App esaurisce la sua valenza quando il paziente esce ufficialmente dal periodo di follow up.


“La pandemia ha evidenziato come l’ospedale non possa più essere l’unico luogo di cura”, afferma Silvia De Dominicis, Presidente e Amministratore delegato di J&J Medical Italia Spa. “Siamo convinti che il nostro sistema sanitario debba ripensare all’intero percorso di cura, evolvendo dal concetto di luogo esclusivamente fisico verso quello di integrazione con l’assistenza a distanza, grazie allo sviluppo della Sanità digitale e delle telemedicina. Questo è un primo passo verso la creazione di strutture virtuali che avvicinino gli operatori ai pazienti”.


“Il paziente, anche grazie all’impiego della tecnologia - sottolinea De Dominicis - oggi può essere seguito costantemente dai propri medici da remoto e pertanto avere bisogno di recarsi in ospedale solo quando il tipo di assistenza e di cura lo richiede; questo impatta positivamente sul suo stato di salute e la sua qualità di vita, e consente al sistema sanitario di liberare risorse reimpiegabili per il trattamento di un sempre maggiore numero di persone. Il nostro intento è quello di collaborare con gli operatori sanitari per lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie, soluzioni e prodotti innovativi che abbiano un impatto misurabile sia in termini di miglioramento degli esiti di cura che di efficientamento delle risorse impiegate dal servizio sanitario”, conclude.


Tre al momento le App implementate, grazie all'esperienza clinico-scientifica di importanti medici chirurghi italiani: 'Butterfly' per i pazienti affetti da obesità; 'COLORJourney' per i pazienti affetti da tumore del colon-retto: 'MyPancreas' (Monitor your Pancreas) per i pazienti affetti da tumore al pancreas. "Sono orgoglioso di aver contribuito allo sviluppo di questo progetto. L’App Butterfly - afferma Alessandro Giovanelli, direttore dell’Istituto nazionale per la cura dell’obesità (Inco) presso l’Irccs Policlinico San Donato di Milano, centro che detiene il primato italiano per numero di interventi bariatrici - è un valido strumento che ci consente di essere ancora più presenti nella vita dei nostri pazienti, specialmente nella delicata fase del post-operatorio e di seguirli da vicino e per tutte le loro necessità, passo dopo passo, pur non essendo fisicamente con loro. Dare continuità al percorso di cura è essenziale per i nostri pazienti e la tecnologia oggi ci aiuta a farlo in assoluta sicurezza, in un momento storico molto particolare”.


Dello stesso avviso Marco Raffaelli, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia endocrina e metabolica presso il Policlinico Gemelli di Roma: “Quando abbiamo pensato allo sviluppo della App Butterfly l’obiettivo primario è stato quello di creare uno strumento volto ad integrare le normali attività assistenziali, non per sostituirle, ma per rendere più agevole la costante interazione tra il personale sanitario ed il paziente. La chirurgia bariatrica rappresenta, infatti, un cambiamento radicale, per affrontare il quale i pazienti hanno necessità di sostegno e supporto continui. L’App Butterfly si candida ad essere strumento di viaggio ideale in questo percorso di cambiamento” .


“Anche nell’area chirurgica si sta capendo che non esiste una scissione tra la componente psicologica e organica, e che l'esito di un intervento può dipendere molto da come il paziente si avvicina all’operazione fisicamente ed emotivamente”, spiega Antonino Spinelli, responsabile di Unità operativa di Chirurgia del colon e del retto presso l’irccs Humanitas. "Sappiamo, per esempio, che l'attesa prima dell'intervento, che con Covid si è spesso dilatata, viene vissuta come tempo perso. Abbiamo allora pensato di usare la app per trasformarlo in tempo utile: in un solo mese è possibile migliorare molto il proprio stato fisico e recuperare parte del peso che spesso i pazienti con tumore del colon-retto perdono, per arrivare all'intervento nelle migliori condizioni possibili. Seguire la prospettiva del paziente anche durante la degenza e nel postoperatorio, mantenendolo in contatto diretto con l’equipe curante permette di abbassare l’ansia post-dimissione, permettendo un più morbido rientro a casa. Questo è un servizio oggi unico, ma che in futuro sarà la norma".


Conclude poi Sergio Alfieri, direttore del Centro chirurgico del pancreas del policlinico universitario Gemelli Irccs, centro di riferimento ad alto volume per tutto il centro sud Italia: “Il supporto della tecnologia è prezioso per favorire quell’approccio multidisciplinare imprescindibile per la cura di patologie gravi come il tumore al pancreas, uno dei più aggressivi che può essere sconfitto solo se preso in tempo. La digitalizzazione del percorso, per un centro specializzato di riferimento come il nostro, che accoglie pazienti anche del Centro Sud Italia - sottolinea - è fondamentale in quanto ci consente un monitoraggio a 360° da remoto, sia in fase pre-operatoria sia nel corso della degenza, sia a domicilio con il rientro a casa del paziente. In questo modo ci è anche possibile personalizzare il percorso diagnostico-terapeutico tenendo conto delle esigenze di ciascun paziente”, conclude.


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