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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Salute

Coronavirus: Babbo Natale e il messaggio contro i no-vax, 'a 1.750 anni mi vaccinerei'

Su sito anti-fake news parola a Santa Claus che spiega ai bimbi importanza iniezione scudo. Gli elfi? Al lavoro distanziati


Milano 22 dic. (Adnkronos Salute) - Dopo Gandalf, lo stregone dalla lunga barba bianca protagonista del fantasy 'Il Signore degli Anelli', Babbo Natale. Il vecchietto più amato dei bimbi sarebbe il 'testimonial' perfetto per il vaccino anti Covid. Età "1.750 anni, anno più, anno meno". Ma si sottoporrebbe all'iniezione scudo? "Me lo stanno chiedendo in tanti. Non avrei nessuna difficoltà a fare il vaccino, anche perché dalle parti mie non ci sarebbe neanche il problema della conservazione: alcuni vaccini" hanno bisogno di "temperature polari". Suonerebbero più o meno così le risposte dell'originale Santa Claus, 'arruolato' per un'intervista immaginaria dal portale anti fake news della Federazione degli Ordini medici (Fnomceo) per spiegare ai più piccoli l'importanza dell'iniezione scudo contro Covid-19, ma anche delle misure anti contagio, e lanciare un chiaro messaggio contro i no-vax.


"Come sa bene il mio amico Anthony Fauci, il direttore dell'Istituto nazionale statunitense per lo studio delle malattie infettive, tra le tante qualità di Babbo Natale c'è anche quella di essere protetto dalle malattie. Insomma, mi ammalo raramente e l'ultima volta che ho preso un raffreddore è stato proprio cent'anni fa", puntualizza il vecchietto panciuto che effettivamente rientrerebbe perfettamente in almeno una delle categorie prioritarie identificate per la campagna vaccinale, anziani e - perché no? - lavoratori essenziali. Nato "non so bene dove, qualcuno dice in un piccolo villaggio in Turchia nel 270 dopo Cristo", Babbo Natale dice di aver smesso di contarli i suoi anni.


Con i suoi aiutanti, gli elfi, è al lavoro per i regali dei bambini di tutto il mondo. E, vista l'importanza della missione, nella famosa fabbrica sono molto rigorosi sulle normative anti-Covid. "Un medico statunitense molto esperto proprio di vaccini - si chiama Peter Hotez e lavora in un posto che si chiama il Baylor College of Medicine di Houston, nel Texas - non sapeva che io fossi al sicuro ed era preoccupato sia per me, sia per i miei aiutanti: 'Ho sentito dire che la ventilazione nella bottega di Babbo Natale non è delle migliori e aprire le finestre negli inverni del Polo Nord non è mica uno scherzo. La buona notizia è che gli elfi stanno attenti a stare distanziati l'uno con l'altro e le renne ora guidano il tracciamento dei contatti'", racconta Babbo Natale, per mano di veri esperti.


"Il dottor Greg Poland, direttore del gruppo di ricerca sui vaccini della Mayo Clinic, ha detto invece di aver parlato al telefono con il Polo Nord: 'Ci sono stati due contagi tra gli elfi, ma nessuno grave', ha dichiarato". Insomma, i medici italiani e stranieri credono molto nel potere del Natale, che con la sua magia può essere anche quello di dare la possibilità ai più piccoli di metabolizzare informazioni difficili.


Il portale di Fnomceo ha deciso di affidarsi al suo più illustre rappresentante. E così sul sito nello spazio 'Babbo Natale ma è vero che i vaccini...' lui spiega ai bambini che "all'inizio il vaccino non sarà disponibile per tutti", che "in una nazione grande come gli Stati Uniti - che ha più di 328 milioni di abitanti - si prevede che entro la fine dell'anno non saranno disponibili più di 20 milioni di dosi" e che ovunque "in un primo periodo sarà necessario fare delle scelte". Prima gli operatori sanitari che devono curare le persone e gli anziani che sono molto fragili davanti al virus ("su dieci persone che non sono riuscite a superare la malattia, 6 avevano più di 75 anni, 8 avevano oltre 65 anni). Poi "gli insegnanti, degli agenti di polizia, dei vigili del fuoco e dei lavoratori di settori utili a tutti come quello della produzione delle cose da mangiare e degli autobus e dei treni".


L'età millenaria porta con sé saggezza. E allora Babbo Natale racconta: "Dovremmo aspettarci che una mamma o un papà di qualche tuo amico dica che il vaccino non è sicuro, che è stato costruito troppo in fretta, che potrebbe dare dei disturbi gravi che tarderanno a venire fuori e così via. Considera però che sono abbastanza vecchio da poter guardare all’indietro alla storia dei vaccini: le persone contrarie alle vaccinazioni dicono sempre le stesse cose. Se guardi il braccio di tuo nonno, vedrai una specie di bottoncino, un rigonfiamento della pelle: ebbene, quello è il segno lasciato su di lui dalla vaccinazione contro una malattia terribile -il vaiolo - che oggi non esiste più, proprio grazie al vaccino". In passato, però, racconta Babbo Natale, "la vaccinazione contro il vaiolo è stata fortemente criticata, nonostante ci fossero tante dimostrazioni che chi si vaccinava non si ammalava. Dire che una malattia non è poi così grave è una vecchia tecnica: molti di coloro che sono contrari alla vaccinazione affermano che i vaccini sono più pericolosi della malattia. Ma non è vero".


Prima di tornare alle ultime operazioni preludio della giornata più importante dell'anno, Babbo Natale pensa anche a un regalo: "Il libro 'La fabbrica di cioccolato'. Magari avrai visto il film - dice - Parecchi anni fa, l'autore del libro - Roald Dahl - scrisse una bellissima lettera per raccomandare a tutti i genitori del mondo di far fare ai propri figli il vaccino contro il morbillo, una malattia che può essere terribile e che gli aveva portato via la sua bambina, Olivia. Il vaccino, scriveva, 'dobbiamo considerarlo un atto d’amore verso i propri figli'. Sarebbe bello che fossi tu, un giorno, a spiegare ai tuoi genitori l'importanza dei vaccini e di non dar retta alle favole. Parola di Babbo Natale".


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