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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Coronavirus: salute maschile a rischio, crollo delle visite fino al 90%

Mirone (Fondazione Pro), 'contro la paura web tv e spot Per il cancro no lockdown'


Roma, 19 nov. (Adnkronos Salute) - Crollo dal 75 al 90% per l’attività sia programmata che di pronto soccorso, azzerata la prevenzione, a rischio l’aderenza delle terapie, gestione tardiva di patologie con decorso fortemente condizionato da una diagnosi precoce. Questo il quadro dell’urologia italiana in tempo di Covid-19, tracciato dalla Fondazione Pro, in una conferenza stampa virtuale, nella giornata internazionale dedicata dall’Unesco alla salute maschile.


"L’attività chirurgica per le patologie oncologiche non si è fermata per i tumori della vescica e della prostata - spiega Vincenzo Mirone, presidente di Fondazione Pro, professore ordinario di Urologia e direttore della Scuola di specializzazione in Urologia all'Università Federico II di Napoli - ma a tenere lontani gli uomini dalla propria salute ci ha pensato il combinato disposto della paura del contagio e della consueta, perniciosa, scarsa attitudine a prendersi cura di sé o a farlo quando ormai è troppo tardi". Covid-19, per l'esperto, "ha reso più difficile l’esistenza degli oltre 564mila uomini che in Italia vivono con un cancro alla prostata".


"Per il 71% dei pazienti - snocciola Mirone - il Coronavirus è fonte di forte preoccupazione, mentre il 37% è convinto di essere più esposto al contagio a causa dei trattamenti anti-tumorali. Quattro malati su dieci hanno evitato di andare in ospedale già durante il primo lockdown, rinviando così cure e visite. E sette malati su dieci auspicano di poter assumere terapie trimestrali o semestrali, per poter ridurre gli accessi alle strutture sanitarie e garantire la continuità delle cure". A loro è dedicata la nostra campagna educazionale nazionale 'Prostata, per il cancro non c’è lockdown', un appello a non abbandonare le terapie, "sposato e condiviso da una persona sensibile e generosa come Massimiliano Allegri, protagonista del nostro spot", sottolinea Mirone. "Nella Giornata internazionale dedicata alla salute degli uomini vogliamo sottolineare che per la salute maschile il fattore di rischio, oltre al consumo di alcol e al fumo, al sovrappeso e alla sedentarietà, sta diventando sempre più la paura".


"A tutti gli uomini italiani, ma anche alle loro compagne, è invece dedicata la Pro Tv www.fondazionepro.tv - prosegue l'urologo - un progetto che mette insieme le più autorevoli figure italiane sulla formazione e la divulgazione di temi quali la fertilità, la salute della prostata, quella della coppia, la telemedicina e i corretti stili di vita. Il nostro obiettivo è, visto che con questa pandemia avremo ancora a che fare a lungo, costruire una nuova modalità di interazione per difendere e diffondere la prevenzione urologica e andrologica".


"In un Paese che vede 25 milioni di uomini sopra i 15 anni, 8 su 10 non si sono mai sottoposti a una visita dall’urologo - rileva Andrea Salonia, professore ordinario di Urologia e direttore dell’Istituto di ricerca urologica dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – Eppure il cancro della prostata rappresenta il tumore più frequente nei maschi dopo i 50 anni, con numeri molto simili a quelli del tumore della mammella".


Anche a tavola si fa prevenzione. "Dobbiamo lavorare sempre più sui menù funzionali - suggerisce lo chef Franco Pepe, artigiano pizzaiolo, ambasciatore della campagna di prevenzione di Fondazione Pro - La pizza deve diventare il frutto di un lavoro di squadra portato avanti da noi creativi con agronomi e nutrizionisti di fiducia. Solo così sarà il risultato di un corretto bilanciamento di proteine, carboidrati, lipidi. Solo questo approccio multidisciplinare ci offrirà un piatto tipico buono e che fa bene. Non parliamo di ossessioni patologiche per il mangiar sano, ma di stili di vita che ci risparmiano per esempio l’insorgenza della sindrome metabolica (associazione di ipertensione, intolleranza al glucosio, dislipidemia, obesità), così strettamente correlata ad altre patologie, non solo oncologiche".


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